Quando mi capita di imbattermi in questa canzone la ascolto, quasi in estasi. Forse è perché sono un Marco Maccarini wannabe o molto più probabilmente perché era da tanto tempo che non sentivo musica così finta e pretenziosa, spacciata come nuova anche se poi tanto nuova non è (Your Hero è infatti la versione in inglese di Ricordi, il brano con cui i miei eroi si sono presentati al Festival di Sanremo). Puro fastidio in tre accordi, insomma. Da dove salta fuori roba del genere? Come si può riuscire ad avere successo pur chiamandosi Pedro, Ka, Ste e Dani e duettando con una che si chiama addirittura Belinda? Come si può scrivere un testo che parla dei “veri eroi di oggi, che in un mondo in cui nessuno ha super-poteri, sono le persone che nel loro piccolo riescono a fare qualcosa per gli altri” e guardarsi ancora allo specchio senza sentirsi un tantino a disagio? Si può, eccome se si può. Basta avere coraggio e faccia tosta da vendere. Ed, in caso di sensi di colpa vari ed eventuali, basta pensare al cash che arriverà a fine mese e tutto passa. In poche parole, un fiume di denaro funziona benissimo come giustificazione per ogni genere di bruttura musicale.
Ecco, il vero motivo per cui mi piace Your Hero e per cui la difendo a spada tratta da ogni genere di critica è che è talmente brutta e trash da risultare bellissima. Ci vogliono le palle per presentarsi in giro suonandola (dal vivo o in playback non importa, tanto è uguale perché l'effetto è lo stesso), ma i Finley ce la fanno e sono dei grandi! Grandissimi! Li ammiro molto perché sono persone di un certo livello che sanno compiere scelte nette e definitive, quasi impopolari: impopolari come la scelta di essere una divertente miscellanea di stereotipi di un genere musicale che ha già dato tutto ciò che poteva dare almeno otto anni fa (e sono di manica larga), testi da terza liceo, camicie nere, cravatte, frangette, polsini e scarpe da skate. Manca solo che si mettano ad andare in giro con lo skate in spalla senza saperlo usare e poi siamo al completo, ma, visto come stanno le cose, come si può non voler bene a tipi svegli come loro ed elevarli al rango di propri idoli totali?
Ai Finley quindi vanno tutta la mia stima e tutto il mio sostegno, anche solo per la favolosa acconciatura del cantante Pedro. Un incrocio tra il primo ed inimitabile Alex Del Piero (zazzera foltissima e molto voluminosa) e Gigi Marzullo (capelli lunghi e molto unti, portati con la riga di lato), un autentico miracolo della tricologia che un giorno verrà studiato nelle scuole di tutta Italia. Li voglio così anch'io.
5 commenti:
il segreto di marzullo è pettinarsi con il tonno.
quello dei finley si chiama cecchetto.
Non l'ho sentita e non dubito che faccia schifo, e non dubito che i Finley meritino il palo della frusta. Pero' non dubito di un'altra cosa: che Le Luci Della Centrale Elettrica siano molto molto molto molto, ma sottolineo il "molto", peggio dei Finley.
Basta con questo finto rock finto punk molto pop, è ora di tornare alle radici della vera musica: e adesso mi ascolto i Blink 182!!!
PS. Al palo della frusta metterci direttamente Cecchetto no?
@ makka: con la sola differenza che i Finley sono raccomandati da Cecchetto, Marzullo fu raccomandato da De Mita.
@ niccolò: io invece lo ritengo geniale, e spero/temo che possa finire su Mtv. Anzi, gli auguro di finire su Mtv e di prendersi la soddisfazione di togliersi le scarpe in diretta tv al programma di Pastore. Fare una cose del genere è uno dei miei sogni più nascosti, e se lo facesse lui sarebbe un po' come se lo facessi anche io.
@ lollodj: non metterei al palo Cecchetto solo perchè ci ha regalato radio Deejay, e quindi dj time e Albertino - musica da autoscontri!
Quanto ai Finley, vien veramente da rimpiangere i Blink e i Lit. Ed ho detto tutto.
Dai! Ma ci stai ancora dietroooO! XD
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