15 maggio 2008

NON È UNA GOMMA, NON È UNA CARAMELLA, MA ALLORA CHE COS'È? RUTELLI!

“Per tre anni ho tirato la carretta, ho mangiato pane e cicoria per consegnare a Romano Prodi un centrosinistra capace di vincere.” Si, hai tirato la carretta. A France', statte tranquillo. Mettiti comodo, sorseggiati il Baileys e guardati un case porno che tanto di tempo per riflettere ora ne hai in abbondanza.


Che fine ha fatto Francesco Rutelli? È misteriosamente sparito, ed un pochino io ne sento la mancanza. Purtroppo non si hanno più notizie di lui da ormai oltre due (tre? quattro?) settimane, cioè da quando è definitivamente terminata la bagarre elettorale ed è apparso chiaro e limpido che dal punto di vista politico Rutelli è virtualmente finito, talmente alla frutta che d'ora in avanti per stare al passo con i tempi bisognerà chiamarlo “Frutelli”, o, volendo essere ancora più precisi e rispettosi della tradizione linguistica italiana, “Fruttelli”.

Chiunque altro a Roma avrebbe vinto in carrozza al primo turno, ma lui è riuscito nella non facile impresa di perdere (e pure rovinosamente) al ballottaggio, consegnando la città in mano a forze politiche reazionarie che in un paese normale difficilmente troverebbero così ampio asilo politico (ma, se per questo, difficilmente in un paese normale un qualsiasi politico potrebbe, a seconda delle convenienze, trasformarsi in tutto e nel contrario di tutto continuando a rimanere saldamente sulla cresta dell'onda, per cui non mi stupisco più di nulla di nulla e me ne sto tranquillo – che tanto siamo in Italia, paese dove tutto cambia per non cambiare niente). Pur di vincere Fruttelli, ormai da anni totalmente genuflesso alle gerarchie vaticane, ha cercato addirittura il voto di Sinistra Critica, ma non è servito a nulla. Era impensabile che l'estrema sinistra potesse votare uno del genere, e quindi il tonfo è stato pesantissimo, con un eco che da Roma è arrivato fino alla mia modesta dimora.

Ed ora è psicodramma, e non si sa bene come andrà a finire. Nel Partito Democratico è stato relegato ad un ruolo di secondo (o terzo) piano, e per uno come lui, notoriamente abituato ai ruoli di comando, deve essere molto dura. Di farsi da parte ritirandosi a vita privata non se ne parla, e quindi si può ipotizzare un suo futuro passaggio armi e bagagli all'Udc di quell'altro gran furbone di Pierferdi Casini, ma per ora nulla lascia intravedere spiragli in tal senso – anche perché non so quanto Pierfurbi sia propenso a cedergli lo scettro del partito. Resta il fatto che si è dato fin troppo spazio a gente come Fruttelli e (soprattutto) come i teodem, bellissima gente che ha goduto di grande visibilità ma poi in termine in termini di voti reali non ha portato un granché (anzi, ho addirittura il drammatico sospetto di aver portato più voti io facendo una umile consegna di materiale porta a porta che una Binetti qualsiasi). A livello mediatico è passato (o hanno fatto passare) il messaggio che il Pd era un partito totalmente appiattito sulle loro posizioni (quando in realtà questi fintodem erano una componente davvero minoritaria), ma paradossalmente la tanto famigerata conquista dell'elettore di centro non c'è stata. Bisognerebbe dunque trarne le conseguenze, ma chi sono io per dire una cosa del genere? Di certo non Fruttelli.
Ad ogni modo ricordiamolo così. Se lo merita.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Guarda, Federico, Rutelli ormai fa così cagare che nessuno ha nemmeno il coraggio di commentare!!! :)

Parole sante comunque le tue, con gente come lui la sinistra riformista non andrà mai da nessuna parte. Spero che si porti per sempre sulla coscienza la sconfitta di Roma!

tommygun ha detto...

io lo ricorderei piuttosto così:
http://www.youtube.com/watch?v=WUTRwG1SkVY&feature=related

accento svedese ha detto...

@ lollodj: è vero, probabilmente ho esagerato un pochino e su Rutelli non è rimasto più nulla da dire! :D
e' ora di ricambio generazionale, se vuoi cambiare e poi ti proponi ancora con Rutelli non vai tanto avanti.

@ tommygun: da antologia. ;)