In una ipotetica classifica dello schifo totale/fastidio tra i più insostenibili della musica italiana, il primo posto nella hit parade sarebbe sicuramente occupato da quel capolavoro che risponde al nome di La vasca, a cura di Alex Britti. Un motivetto facile facile, dal testo light e dalla melodia semplice ma che ti entra in testa e non ne esce più, costringendo anche colui che non la sopporta a canticchiare il tutto senza nemmeno rendersene conto: praticamente, una forma di tortura in aperto contrasto con quanto stabilito dalla Convenzione di Ginevra (il video era pure peggio - e la pettinatura sfoderata dal cantante romano era incredibile - ma stendiamo un velo pietoso).
Ora Alex Britti è un illustre desaparecido (scrivere le musiche con/per Maurizio Costanzo equivale a non fare nulla, quindi ad oggi Britti è un illustre desaparecido) nonché ex talentuoso chitarrista blues ed ex persona, ma allora con questa filastrocca faceva soldi a palate. La sentivi veramente dappertutto, era inevitabile imbattersi in qualcuno che la stava canticchiando e a volte ti sorprendevi pure a pensare di fuggire dall'Italia, tanto per dire il livello di fetenza raggiunta dall'emittenza radiotelevisiva di regime in quel preciso lasso di tempo.
Ma ora qualcuno ha finalmente avuto il coraggio di fare giustizia, intervenendo in tackle da dietro per vendicare un'intera generazione che se l'è dovuta sorbire in tutte le salse e a tutte le ore per un'intera stagione, riportando purtroppo traumi psicologici difficili da riassorbire. Il vendicatore, l'uomo giusto al posto giusto, colui che ha gettato il cuore oltre l'ostacolo, l'eroe dei due mondi risponde al nome di Giorgio Prezioso/lo scratch nervoso non ti molla mai(cit.). Prezioso ha fatto ciò che ognuno di noi in cuor suo avrebbe sempre desiderato fare: l'ha danneggiata irrimediabilmente con schizzi di vetriolo. Poi l'ha sventrata, fatta a pezzi, plagiata, accartocciata, ricomposta – unendola infine in un mash up assolutamente concettuale con Come to Daddy di Sua Maestà Aphex Twin. Applausi.
In casi come questo ciò che conta non è la qualità musicale del prodotto in sé, ma il gesto simbolico, l'idea che ci sta dietro, ed il brano che ne viene fuori è qualcosa da sbellicarsi dalle risate – e magari da ridere in faccia a chi all'epoca si bullava di essere un grande fan di Britti avendone sentito in radio le principali megahit. Un affronto agli amanti del Bel Canto e della Buona Musica Universalmente Riconosciuta che rende finalmente giustizia a mesi e mesi di mia durissima sofferenza.
L'idea di fare i mash up sarà anche vecchia e superata, ma in casi come questi si rivela sempre efficacissima. Ed ora voglio lo stesso trattamento anche per questo, questo, questo e magari anche tutto questo, ma sono sicuro che dando tempo al tempo nulla resterà impunito. Basta saper aspettare.
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2 commenti:
E' la famosa vasca di merda? Quella di Ferrarelle?
Temo proprio di sì. :D
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