25 febbraio 2008

IL GIUSTIZIERE DELLA BOTTE (DI VINO)

Il grandissimo Zucchero ne ha fatta un'altra delle sue. Non contento delle fantasmagoriche prodezze estive, ha voluto regalare ai suoi ammiratori un'altra indimenticabile perla degna di un autentico fuoriclasse. Un'esternazione da manuale che lo proietta immediatamente al primo posto della hit parade, un qualcosa che lo consegna per sempre alla storia come il più grande cantante italiano di tutti i tempi e farà sì che la sua leggenda venga tramandata ai posteri nei secoli dei secoli.
Una frase come ”Qui ci vuole una rivoluzione, ovviamente non con le armi, ma pensate un po' se il 13 e 14 aprile prossimi nessuno si presentasse a votare. La classe politica capirebbe finalmente che non ha più la gente dalla sua parte", altro non è che il colpo di genio definitivo di un formidabile artista. Non c'è che dire, Zucchero ha davvero superato se stesso e per la concorrenza sarà difficile riuscire ad eguagliarlo. E non si tratta più di plagiare (pardon, ispirarsi liberamente) a destra e a manca per comporre brani, autentici centoni sfoderati tanto per restare a galla e non perdere un briciolo del successo ottenuto, qui si va molto oltre. Zucchero arriva dove gli altri non hanno osato arrivare: il plagio di quello che, da Beppe Grillo in poi, ormai un po' tutti i personaggi famosi dicono (vuoi per convinzione, vuoi per sentirsi adeguati ai tempi che corrono). Limitarsi a sparare sul sistema è bello, garantisce visibilità e affascina il pubblico giovane, ma è troppo semplice. In fondo si rischia poco. Ci vuole molto più coraggio a plagiare un attacco al sistema, ad ispirarsi liberamente all'antipolitica, a clonare la ribellione a buon mercato variando il tempo o qualche nota qua e là. La posta in gioco è altissima e basta un niente per fallire, cadendo nel dimenticatoio.
E proprio in questo sta la grandezza di Adelmo Fornaciari a.k.a. Zucchero: essere il millesimo che sfida le convenzioni mettendoci la propria faccia, anche a costo di scandalizzare i benpensanti. Dimostrare di essere una testa pensante e non un fantoccio da rivista patinata, uscendo dal recinto nel quale notoriamente ogni celebrità viene rinchiusa e portando al mondo il proprio pensiero forte, che solo per puro caso è anche il pensiero che va di moda avere. Un idolo assoluto.

Che poi in tutto questo turbinìo di sensazioni forti Zucchero riesca anche a risultare credibile francamente è pretendere troppo. L'importante è che sia apparso ed abbia detto qualcosa, il resto non conta. Zucchero, basta la parola.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Gesù, Zucchero, che personaggio triste...
comunque io non sopporto ugualmente quelli che "io voto i radicali", con la stessa arrogante puzza sotto il naso di chi vuole fare "l'alterna" a tutti i costi...
(e poi magari in segreto vota Silvio perchè sai, le tasse, e poi tutti sti negri...)

Meatballs! ha detto...

non so se è peggio "non voto perchè l'ha detto zucchero" o "voto la rosa nel pugno perchè l'ha detto vasco"

accento svedese ha detto...

@ lollo dj: un personaggio trista ma che è una delle mie primarie fonti di ispirazione... con lui si va sul sicuro. :D
Sul fatto del voto ai radicali, effettivamente c'è stato un momento in cui andava di moda votarli (Mi ricordo un'exploit della Lista Bonino, che fu votata da tanti miei amici che alle elezioni successive poi votarono Zio Silvio). Purtroppo è stato solo un fenomeno effimero, i radicali meriterebbero di più perchè portano avanti istanze moderne e coraggiose. Sono tra i pochi a parlare di tematiche scomode e sono una forza necessaria.

@ the cat is in the oven: forse peggio chi dice "non voto perchè l'ha detto zucchero" perchè zucchero non è assolutamente credibile.

Anonimo ha detto...

Si si, ridete pure di Zucchero, ridere. Lui pero' intanto fu invitato al Freddie Mercury Tribute per cantare "Las palabras de amor" (pezzo con cui i Queen inventarono il rock latino), voi invece?

20nd ha detto...

E' un genio

accento svedese ha detto...

@ brian ghei: io invece nulla di fronte alla grandezza di Zucchero e soprattutto dei Queen. Mi cospargo il capo di cenere, con umiltà.

@ zonda: d'accordissimo. ;)