10 marzo 2011

UN'ARMA POTENZIALMENTE LETALE: un libro di Christian Zingales su Franco Battiato

Una volta ero in vacanza al mare con i miei amici (una di quelle vacanze medio-adolescenziali fatte di appartamenti gremiti di gente che non c’entra nulla con chi ha originariamente sottoscritto il contratto d’affitto, imprese eccezionali, notti interminabili, biciclette rubate, vandalismi rimasti impuniti, pranzi e cene saltati per risparmiare et altre belle cose frutto di un certo sprezzo del pericolo) ed uno di loro è entrato in un emporio per comprare cartoline e francobolli ma alla fine ha rubato un libro sugli Oasis ed è uscito di corsa. Non so perché lo abbia fatto, ma è andata a finire che leggendo quelle epiche pagine si è esaltato, si appassionato alle vicende di un gruppo che prima non conosceva, ha deciso di provare ad ascoltarlo, ha avuto buone vibrazioni ed è diventato grande fan (il fatto che poi nel corso del tempo il destino lo abbia portato a diventare direttore artistico di locali notturni di prestigio che non c’entrano nulla con la band inglese è un particolare secondario).

Ecco, io con Franco Battiato voglio fare così. Sono ignorante perché lo conosco solo superficialmente (diciamo che conosco solo “La voce del padrone” ed i dischi d’esordio in cui faceva roba drogatissima senza però drogarsi, il resto non lo conosco perché il personaggio Battiato mi ha sempre un tantino spaventato) ma voglio diventare suo fan, voglio conoscere tutto di lui, voglio imparare a vedere il mondo dal suo punto di vista, e tutto perché ho letto “Battiato On The Beach”, opera di Christian Zingales a lui dedicata (sia chiaro, non l’ho rubata ma pagata – anche se poco in confronto al suo reale valore artistico) e sono rimasto folgorato.

Oddio, folgorato è una parola grossa (meglio dire che ne sono stato assorbito totalmente), però quelle pagine sono realmente avvincenti perché fanno una cosa molto semplice eppure a modo suo geniale: mettono al centro di tutto l’uomo e le sue emozioni. Troppo facile descrivere pedissequamente la discografia di un artista o le sue opere salienti. Ci riescono tutti. Meglio partire da un episodio come vedere per la prima volta l’artista in questione, raccontare il turbinio di emozioni e sensazioni che il personaggio riesce a scatenare e poi andare avanti ed indietro nella sua discografia, nella sua vita, nella sua arte.

In poche parole, “Battiato On The Beach” sembra quasi una sorta di autobiografia di Zingales, un’opera in cui l’autore descrive con dovizia di particolari il suo incontro/scontro con la musica di Battiato e la sua frequentazione con essa, e di pari passo traccia un ritratto dell’uomo Battiato e della sua evoluzione umana ed artistica, avendo cura di non tralasciare nessun aspetto riguardante le emozioni, le asperità, le debolezze, i vizi, le virtù e soprattutto preoccupandosi di contestualizzare il tutto. Una scrittura molto personale (talvolta ai limiti del flusso di coscienza, ma tanto per dire il tentativo riuscito di parallelo/confronto tra le figure di Battiato e Berlusconi è roba da standing ovation) che solletica la curiosità e, se sei un neofita e/o se sei spaventato dalla gente come Battiato (o come Zingales), ti spinge a cambiare idea, a voler approfondire, a voler iniziare a padroneggiare la materia, a voler far sfoggio della tua cultura con il resto dell’umanità o semplicemente con la tua cerchia di amici. Non una cosa da poco dunque, soprattutto in tempi di emozioni usa e getta come sono quelli che stiamo vivendo attualmente.

(Indie For Bunnies)



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