24 marzo 2011

AREARE IL LOCALE PRIMA DI SOGGIORNARVI



Un paio di sere fa mi sono sintonizzato su Play.me per gustarmi quel fantastico programma dove ti fanno vedere persone vestite malissimo e palesemente calate che ballano la minimal (no, a chiamarla tecktonik non ce la faccio proprio – non sono così progressista) in discoteca oppure ad aperitivi in spiagge non meglio identificate. Lo guardo spesso e volentieri perché, nonostante proponga musica assolutamente terrificante, aumenta di botto la mia autostima e mi rende una persona effettivamente migliore di quello che sono (ridurmi così? No grazie, e poi farlo per ballare la minimal è ancor più da perdente. Meglio guardare la gente che balla la minimal ed ha gli aloni di sudore chimico sotto le ascelle, fa più ridere). Mi aspettavo di vedere visi deformati dalle pasticche & dalle polveri magiche ed invece stava andando in onda il video di Thriller di Michael Jackson. E non stava andando in onda un momento qualunque del video, stavano proprio scorrendo le immagini di Jacko ormai zombie che balla snodato come non mai. Ho iniziato a ridere tantissimo perché non mi ero già scordato che Michael Jackson è morto sul serio (anche se i tg di regime continuano a dar spazio alle notizie riguardanti l'uscita di suoi nuovi singoli postumi, sciacalli) e vederlo all'improvviso in versione zombie danzante al posto di gente che balla strafatta la minimal fa sempre un certo effetto. Chissà se nei nuovi video postumi si muove ancora così grazie ad un qualche trucco post-produzione o semplicemente vengono usate immagini di repertorio, poveretto.

E poi tutto è finito quando le tv di regime (e dunque non Play.me) hanno iniziato a dare notizie riguardanti i bombardamenti in Libia. Non esistono guerre giuste, la guerra è sempre sbagliata quando non si è fatto nulla (o al limite troppo poco) per evitarla. Esiste il cercare di risolvere le cose prima, esiste il fare in modo che le cose non accadano, esiste l'evitare di fare affari con un dittatore sanguinario che opprime un popolo, esiste l'intervenire quando il dittatore è ormai alle corde e non quando ha ripreso il controllo di quasi tutto il paese, esiste l'evitare di accogliere il dittatore a Roma come un eroe salvo poi bombardarlo un anno dopo. Quando sei in ballo devi ballare ed evitare un genocidio (preferisco far finta che la Francia e di conseguenza anche gli altri non abbiano accelerato i tempi solo per mettere le mani sul petrolio libico, ma tant'è), però non si doveva arrivare fino a questo punto. Qualcuno prima o poi dovrà risponderne, ma come si può sperare di avere una risposta univoca quando il dittatore libico viene chiamato Gheddafi in Italia, Kadafi degli States, Gaddafi nel Regno Unito e Khadafi in Francia? La risposta mi sa che non arriverà mai.

Ovviamente alla grande kermesse partecipa anche l'Italia che, come dicevo, accoglieva come un eroe il colonnello Gheddàun (cit.) appena un anno fa ed ora verosimilmente lo bombarderà, sperando che non si incazzi sul serio e non rimandi suo figlio Saadi a giocare nel campionato italiano. Italo Balbo sta già scaldando i motori, lo hanno caricato a fatica su un caccia e imbottito a dovere di energy drink Azzurri (quello special creato in occasione degli scorsi mondiali di calcio, una roba che dopo il flop della nazionale italiana li trovi a prezzi stracciati nei discount), si è ripreso dopo una lunga sosta forzata e dopo ottanta interminabili anni ha finalmente l'occasione per chiudere alcuni conti in sospeso con la Libia. Non voglio neanche sapere come andrà a finire.

Se penso a Michael Jackson che era buono e giusto ed è morto senza riuscire a fermare le guerre nel mondo mi viene il mal di stomaco. Ci rimane solo sperare in Justin Bieber, prendiamolo di peso e gettiamolo su Tripoli poi stiamo a vedere che succede. Magari tutto si ferma, chissà.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Non so come e non so perchè, ma hai la rara capacità di dire un sacco di cose e di fare sempre centro. Di partire con la minimal, passando per Jacko, per arrivare alla Libia e chiudere con Justin Bieber, e la cosa incredibile è che non fa una piega. O forse sono solo io che condivido il tuo punto di vista su molte cose. Pure la tua ironia a volte sembra provenire dal mio stesso cervello. Inquietante. E divertente.
Forse è l'accento nordico a farmi quest'effetto.

accento svedese ha detto...

Io se fossi in te sarei molto preoccupata/o. :D

Anonimo ha detto...

Se io mi preoccupassi per quello che penso, e se pensi che quello che pensi tu è pure quello che penso io, penso che potresti iniziare a preoccuparti anche tu. Penso si chiami proprietà transitiva.