Non contento di ciò, Gasparri ha recentemente confessato che lui – capogruppo PdL al Senato – non conosce il Sen. Di Girolamo (guarda caso del PdL) e non ha mai avuto occasione di parlare con lui. E tutto questo rimanendo serio (forse era un tantino rosso e sudato per via dell'enorme sforzo compiuto nel far funzionare di nuovo le proprie sinapsi arrugginite, ma è stato grande perché è riuscito a non ridere). A questo punto vien quasi da pensare che a fine intervista, a telecamere e microfoni spenti, il fortunato giornalista che ha potuto sentirsi raccontare una tale cazzata immane abbia lanciato a Gasparri una manciata di noccioline, ma a pensar male si farebbe un torto alle scimmie che loro malgrado sono rinchiuse negli zoo e non possono nemmeno fuggire usando il telecomando per cambiare canale e dunque non pensiamo nulla di male.
Tornando al punto di partenza, Google è stata condannata e l'Italia si dimostra ancora una volta il fanalino di coda dell'Europa, però intanto la stessa Google permette che la Rai faccia rimuovere da YouTube i filmati relativi al Festival di Sanremo perché a quanto pare la loro pubblicazione da parte di utenti che non siano la Rai rappresenterebbe una violazione del copyright. Per carità, posizione legittima finché si vuole (il Festival di Sanremo fondamentalmente è una cazzata e la Rai non vuole lasciare a Gasparri il monopolio sulle cazzate), però far rimuovere anche i filmati in cui Fulvio Abbate commenta in presa diretta il Festival di Sanremo sulla sua Teledurruti perché in questi si intravede un televisore sintonizzato sul Festival francamente mi sembra una violazione della libertà di espressione bella e buona. Vergogna Google, in fondo te la meriti la sentenza di condanna – e te ne meriteresti un'altra anche solo per aver dato la scusa a Gasparri per dimostrarsi per l'ennesima volta un cattofascista bigotto e reazionario (Maurizio scusami, in fondo ti voglio bene. Non lo faccio apposta, è più forte di me).
2 commenti:
Genio
Credo di averla combinata molto grossa.
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