05 novembre 2009

PRENDIAMO LA FALCE, SFOLTIAMO IL CAPELLO


Pierluigi Bersani è un tipo tosto e si sta già dando da fare, ma sta facendo cose fondamentalmente inutili che non porteranno a nulla: non è incontrando ectoplasmi politici come i Verdi e Ferrero oppure con soggetti borderline come Pierferdi Casini che si può ricominciare ad ottenere risultati elettorali decenti (di vincere le elezioni purtroppo se ne parlerà tra almeno dieci anni).

L'unico gesto sensato che Bersani dovrebbe compiere (e con particolare urgenza vista la gravità della situazione) è fare qualcosa per quei pochi capelli che gli rimangono ai lati del cranio: sono unti da far spavento e sono davvero troppo poco curati, e visti in tv danno immediatamente l'idea di un volontario che ha appena finito di cuocere cibi dal notevole apporto calorico ad una qualsiasi Festa de L'Unita della Bassa Padana. Non ci siamo, quel modello non funziona più da almeno un ventennio.

Se solo Bersani decidesse di affidarsi ad un parrucchiere con i controcazzi tipo Rolando Elisei il Partito Democratico guadagnerebbe di colpo un 3,5% di voti in più e questo pessimo governo inizierebbe a vacillare sotto i colpi di una acconciatura a prova di proiettile. L'immagine è tutto, e come al solito anche in questo Silvio a.k.a. Mister Pasticciere (cit.) è maestro e la sinistra ha tutto da imparare. Staremo a vedere se la sinistra (o ciò che ne resta) continuerà a restarsene chiusa a parlare del nulla in fumose riunioni di partito oppure deciderà finalmente di adeguarsi ai tempi che corrono iniziando a frequentare prestigiosi saloni di bellezza.

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