I Doves han tirato fuori l'ennesimo disco della madonna. In silenzio, sempre sottovoce, un modo per capire, per capirsi e forse anche per capirci, quando un giorno vista l'ora è appena finito e un nuovo giorno è appena iniziato, un disco che di nome fa Kingdom of Rust ed è roba che quei democristiani dei Coldplay nemmeno si sognano, impegnati come sono a plagiare a destra e a manca perché hanno da tempo finito la benza.
In definitiva: i Doves esistono da un tot ed han fatto quattro dischi magnifici, ma nessuno ancora se li fila (tranne pochi intimi). E tutto questo perché una volta si chiamavano Sub Sub e facevano dance assai ganza, roba che in Italia non ha attecchito ma che nel Regno Unito fece furore. La dance viene purtroppo considerata musica di serie B ed ecco che i Doves, che più o meno nascono e crescono (anche) grazie a quell'humus, sono ingiustamente ghettizzati. Fine della storia.
Che poi i Doves siano esteticamente inguardabili e non possano nemmeno lontanamente sembrare delle popstar di massa è tutto un altro discorso.
La stella a sei punte, e chi la fischia
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Quel minimo non dico di saggezza, ma di astuzia che avrei dovuto metter da
parte in tanti anni che scrivo in pubblico, mi suggerisce di aspettare che
sia...
16 ore fa
4 commenti:
Non li ascoltavo dai tempi di "Catch the sun" (che invero era l'unica loro canzone che conoscevo).
Grazie della segnalazione.
Sottoscrivo: Coldplay, a casa!!!
Vedi di recuperare perchè meritano tantissimo. In un mondo migliore dovrebbero esserci loro al posto dei Coldplay.
a me piacciono i doves! si degnassero di venire qui da noi...
Pensa che nel 2002 suonarono a Bologna ed io riuscii a perdermeli perchè nei giorni seguenti avevo un esame. Non potrò mai perdonarmelo.
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