La musica è brutta, è un dato di fatto. Ed oltretutto ultimamente sembra di sentire sempre la stessa cosa: tutto standardizzato, tutto prestabilito, rischio zero, Livello Zero, Renato Zero, Renato Portaluppi.
Però poi ti capita di sentire cose come Even My Winters Are Summer degli italianissimi Vancouver e le cose cambiano di colpo. Dieci anni fa sarebbe stato definito un disco emo, oggi è un disco che fortunatamente non ha nulla a che vedere quei pagliacci dei My Chemical Romance e tutti quegli altri falliti con eyeliner e frangetta. E per giunta non ha nemmeno nulla a che vedere con quell'altro illustre parmense che risponde al nome di Matteo Cambi, il profeta del nuovo emo italiano nonché gonzo-imprenditore.
Even My Winters Are Summer è vero, è vivo, è palpitante. È una tempesta di emozioni, è la pioggia di settembre che si porta via i ricordi estivi, è l'adolescenza che finisce e lascia lo spazio alla maturità e alla saggezza.
Era da tempo che non mi capitava di emozionarmi così tanto ascoltando un disco.
Però se qualcuno non li porta a suonare dalle mie parti mi incazzo.
La stella a sei punte, e chi la fischia
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Quel minimo non dico di saggezza, ma di astuzia che avrei dovuto metter da
parte in tanti anni che scrivo in pubblico, mi suggerisce di aspettare che
sia...
14 ore fa
4 commenti:
Grazie per il consiglio, sono davvero qualcosa di speciale! speriamo di vederli a Scalo 76 Cargo, il nuovo spazio musicale quotidiano di Rai Due, al quale sono sicuro ti appassionerai subito! http://festival.blogosfere.it/2008/09/scalo-76-cargo-e-scalo-76-la-musica-raddoppia-su-raidue.html
Seguirò lo spazio, e spero che i Vancouver vengano invitati e si prendano il lusso di schiaffeggiare Daniele Bossari!
ma nella foto c'è anche Enver?
A quanto pare è lui.
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