01 agosto 2007

E POI VIA PER MILLE ALTRE INCREDIBILI AVVENTURE

D'estate Mtv vive di repliche, è un dato di fatto. Io guardo poca tv e ancor meno Mtv, però ultimamente ogni volta che mi sintonizzo su quell'emittente mi sembra sempre di vedere le stesse cose. Cartoni animati giapponesi, Pimp My Ride (che però ha il potere di tenermi incollato allo schermo per vedere fino a che punto sarà truzza la macchina dopo il restyling), telefilm tedeschi o americani, programmi di gossip su Paris Hilton o Britney Spears. Sempre la stessa identica roba.
E quindi come ogni estate torna il famigerato Coca Cola Live @ Mtv, un qualcosa che per comodità chiamo tour che ogni settimana si svolge in una città diversa ed in cui si esibiscono ospiti italiani e stranieri, per la gioia di chi ha il privilegio di goderselo dal vivo ma soprattutto di chi se lo guarda tranquillamente seduto a casa in poltrona. Una roba agghiacciante che Mtv manda in diretta e poi replica per tutta la settimana, senza pudore alcuno.
Domenica scorsa mentre pranzavo mi è capitato di assistere alla replica di uno di questi megaeventi. Avevo caldo e sentivo il bisogno di emozioni forti per risollevarmi fisicamente. Ho guardato l'esibizione di L'Aura, e sono rimasto traumatizzato. All'inizio l'avevo addirittura scambiata per Elisa, e ci ho messo un bel pochino a capire che non era lei. E' assolutamente uguale alla più famosa collega, canta nella stessa maniera e cerca disperatamente di farle il verso. C'è la canzone più rock, c'è la ballatona stracciamutande, c'è la canzone in inglese. C'è proprio tutto. Mi è parso pure di sentire una cover di Video Killed The Radio Stars, ma forse era perché avevo mangiato troppa anguria e il mio stomaco stava protestando. Nella testa dei suoi manager dovrebbe essere una versione alternative e meno buonista di Elisa, ma ho seri dubbi che L'Aura riesca in questo intento. Non sono nemmeno in grado di giudicare e non ho i mezzi per farlo, ma quello che posso dire è che se le giovani speranze della musica leggera italiana sono queste, c'è da divertirsi parecchio. Mi ha dato pure l'impressione di fare parecchia fatica a cantare i propri pezzi, ma magari stava solo soffrendo per il caldo. O forse era colpa del fatto che avevo terminato tutto il gelato e non sapevo come fare.
Nonostante tutto, Elisa è un'altra cosa. Ha classe, ed è difficile imitarla. Non mi metterei mai ad ascoltare di mia spontanea volontà un suo disco (bugiardo, in realtà ogni tanto ti ascolti il suo debutto Pipes & Flowers che, nonostante abbia dei suoni estremamente datati, è un gran disco e lo leghi indissolubilmente al periodo finale delle scuole superiori), trovo che tutte le sue canzoni siano uguali e ritengo che per cercare il successo in America si sia abbassata a scimmiottare robetta tipo gli Evanescence. Eppure la ritengo brava, e mi sono sempre chiesto se le piaccia o meno la roba che suona. La mia impressione (e sottolineo, la mia impressione) è che vorrebbe fare altro ma non può. E' un rischio troppo grande cambiare, forse i fan non capirebbero. Ma perché non tentare? Con quella voce potrebbe essere una Bjork italiana, o forse addirittura un qualcosa di più. Anzi, mi spingo a dire che potrebbe essere l'unica artista italiana veramente esportabile all'estero. L'unica a fare qualcosa che non sia stereotipato come ciò che fanno la Pausini o Ramazzotti, ma qualcosa di veramente “internazionale”, originale e vivo. Bastano solo parecchio coraggio ed una certa apertura mentale (dote che comunque mi pare che ad Elisa non manchi) e magari potremo un giorno essere fieri di lei. Magari un altro nome d'arte non guasterebbe, ma questi sono solo dettagli insignificanti.
Liberatela.

22 commenti:

20nd ha detto...

A mio avviso invece ha piu' estro creativo L'Aura, anche se effettivamente e' molto ripetitiva. D'altronde ricade nella nicchia della lagna-music, quindi non puoi sperare diversamente.

La cosa ridicola e' che negli altri paesi hanno "Benicassim", "Emmaboda", "Glasbury". Noi "Coca-Cola", "Heineken", "Cornetto Algida". Sembriamo la Fiera del Camionista".

maxcar ha detto...

anche Benicassim è Heineken però

L'Aura al rogo anche per l'odiosa copia del video di Jenny Lewis sulla pillolina

ma Elisa è ancora sotto la tirannia di CatCaselli?

Anonimo ha detto...

sono d'accordo Laura va liberata, ma purtroppo adesso la musica italiana va verso questo genere di musica se la fai hai i contratti nelle major se no stai nel tuo bel scantinato puzzolente!!!
Poi lasciamo stare l'hieneken jammin festival che sto ancora piangendo!!!
tutti in italia vogliono copiare tutti!!!

giac ha detto...

concordo con maxcar, credo che gran parte delle responsabilità le abbia "Casco d'Oro".
credo però che a questo punto non basterebbe piu' liberarla. si è talmente abituata a fare questo genere che anche da sola continuerebbe a replicare.
dunque bisognerebbe auspicare un'altra tirannia, che la guidi verso cose piu' interessanti e creative.

accento svedese ha detto...

@ zonda: magari può avere più estro creativo, ma L'Aura fa cose che ha già fatto Elisa. Stessa voce, stesso modo di cantare, stesse canzoni. Boh. Forse è solo perchè è lagna-music e mi sembta tutta uguale. :D
Da noi in Italia sono pochi i Festival che si salvano. E' perchè il pubblico italiano vuole essere rassicurato, non ha voglia di andare ad un festival dove conosce un gruppo su dieci. Vuole il festival con Vasco e altra gente famosa. Ma la gente famosa costa. Allora servono la Heineken, la Coca Cola, il Cornetto Algida... :D

@ maxcar: lo scrissi un mese fa la cosa di Benicassim. Si tratta di differenza di apertura mentale. Un festival come Benicassim mai si farà in Italia. Non andrebbe quasi nessuno perchè la gente vuole i soliti noti. E allora la Heineken che sa fare bene i suoi interessi sostiene un festival con Vasco. ;)
Ora L'Aura si è fatta addirittura un piercing, ma al concerto era vestita con accostamenti di colori improponibili. Elisa, invece, è ancora sotto la Caselli che vuole provare a lanciarla in America. :D

@ crossoverboy: è vero, se sei sotto major vai avanti altrimenti nulla. Però in Italia le major producono solo questa roba perchè è questo che vuole la massa. Vuole essere rassicurata. Se funziona un modello tutti cercano di richiamarsi a quello. Ecco perchè tutti copiano tutti... Negli altri paesi sotto major escono cose ben più coraggiose...

@ giac: parole sante. Forse la colpa è della Caselli, che quando scopre che va un modello, cerca di far si che questo si replichi all'infinito. Elisa si è abituata ed è nel suo interesse andare avanti così. A questo punto, è auspicabile che abbia successo in America e qualche produttore americano la salvi dalla Caselli... :D

20nd ha detto...

@ Maxcar: Ma non viene sponsorizzato come "Heineken Jamming Festival". Mantengono una degnosa identita'.

Si'. Elisa ancora sotto al Caselli che aspetta che passi il treno.

@ Giac: Propongo la guida di un "Almighty Rearranger" :)

@ Federico: CHE CAZZO STA FACENDO FREQUENZE DISTURBARE!?!??

Anonimo ha detto...

Scusate eh, ma Elisa è dal PRIMO album (bello) che la Caselli prova a lanciarla all'estero (vedi ripubblicazione di Pipes & Flowers con l'aggiunta di Cure Me per il mercato europeo).
Credo che sia avvenuto esattamente il contrario: negli anni sia Elisa che la malefica Cascodoro si sono rassegnate al fatto che l'estero non la caga (anche ingiustamente, chè tra le cantanti in inglese al mondo c'è di peggio) e che bisogna concentrarsi sul mercato italiano. Da lì i numerosi esperimenti, sempre più ampi, in italiano (lingua in cui Elisa rende quasi sempre malissimo a mio parere), e la progressiva standardizzazione in senso melodico-nazionalpopolare anche dal pdv musicale (vabbè, anche gli esordi non erano i più originali, eh).



Per quanto riguarda i festival, anche all'estero gli sponsor ci sono (gli stessi magari), ma sono il nome o la località del festival ad essersi fatti un nome e ad attirare gente al di là della lineup di ogni anno. Straquoto queste righe:

"E' perchè il pubblico italiano vuole essere rassicurato, non ha voglia di andare ad un festival dove conosce un gruppo su dieci. Vuole il festival con Vasco e altra gente famosa. Ma la gente famosa costa. Allora servono la Heineken, la Coca Cola, il Cornetto Algida..."

accento svedese ha detto...

@ zonda: ok, frequenze disturbate... ferrara sotto le stelle... però rimangono sempre piccoli e con pochi mezzi anche se sono qualitativamente molto elevati. Ma forse prima mi sono espresso molto male... io utilizzavo la parola festival come evento da qui e ora, che richiama migliaia e migliaia di persone, supportato da una campagna pubblicitaria decente. Un festival del genere in Italia manca. Ci sta l'Heineken ma non un festival del genere. Che ingiustizia. :D

@ disorder: invece mi è capitato di vedere un'intervista su Mtv in cui Elisa affermava che vuole tentare con l'America... ma magari lo diceva solo per darsi un tono. Però l'ultimo disco pare che abbia sonorità più rock, più Evanescence...
Io continuo a pensare che lei vorrebbe fare altro, e magari ci soffre pure. Mi ricordo un remix del suo pezzo sanremese fatto dai Deep Dish, roba bbbona... ;)

Quanto riguarda i festival, mi hai fatto capire una cosa. Da noi si ricorda più il nome dello sponsor che della località. Mi inquieta questo fatto.

20nd ha detto...

@ Disord: Caterina sa il fatto suo.
Una sola parola: Lunapop

@ Fede: Ferrara sotto le stelle non e' un Festival. E' un filotto di concerti. Un festival e' un'orgia di minimo 3 giorni in un prato o nel terriccio sotto ad un palco a nutrirsi di aria, birra e hot-dog, non un andirivieni in macchina tra una settimana e l'altra nello stesso posto...

20nd ha detto...

Festival e' solo il nome di una bellissima canzone di due sorelle lombarde, ora uscite con un brano dal titolo molto originale e ammiccante:"Second life"

20nd ha detto...

Tipregofedefaunpostsupaolaechiara. Pronto!

Anonimo ha detto...

@Zonda: i Lunapop non erano Sugar ma Warner, forse ti sbagli coi Gazosa! (paura!)

@Accento: sì, che lei ancora dichiari e speri di sfondare in America lo capisco, anche perchè canta ancora principalmente in inglese. Però quel che volevo dire è che è dall'inizio della sua carriera che la Caselli ci prova, a lanciarla all'estero. Con scarsi risultati evidentemente...

Anonimo ha detto...

PS. a me un concerto intero di Elisa annoia (una volta ne ho visto uno), e idem per un disco. Però averne di voci (e giovani autrici) come lei in Italia, eh. Più Elise e meno Giorgie e Tatangele.

accento svedese ha detto...

@ zonda: infatti, forse il vero concetto di festival è quello che hai ben definito tu. ;) Ferrara Sotto Le Stelle è una rassegna di concerti, di gran classe però. :D
Lo sai che a me il pezzo Festival di Paola e Chiara piaceva pure? loro sono improponibili, però hanno dei ritornelli assolutamente killer, roba che grida vendetta... :D Intotolare un album Second Life è una paraculata assurda, meriterebbero un post ma credo che non ne sarei così in grado, ma il fatto che abbiano iniziato come coriste degli 883... :D

@ disorder: un po' presuntuosa la Caselli però... prende una sedicenne e pensa di poterla far sfondare all'estero. Poi questa cresce, continua a tentare ma non ce la fa. Urge un cambiamento di manager. Anche perchè ti do ragione: averne in Italia di voci come le sue...

20nd ha detto...

@ Disorder: I Lunapop li ha lanciati l'etichetta Bolognese "Universo", ma non so dove avevo sentito (in tv) la panzana che Cremonini fu scoperto dalla Caselli per caso in spiaggia. Probabilmente si confondevano con Luca Dirisio..

20nd ha detto...

Anche "Kamasutra" non e' male... Fa molto Kora Corman.

La storia degli 883 non la sapevo...

Per quanto riguarda Elisa e' stata fantastico il cambio di rotta imposto dalla Caselli, che dopo il flop dell'album prodotto secondo i suoi criteri e' tornata a riallentare la briglia.

A parte le MERAVIGLIOSE "Labirinth" e "Sleeping in your hands" tutto il resto mi va a noia, ma mi e' capitato di vederla dal vivo e la ragazza sa veramente rompere i culi. Con un'energia e una professionalita' incredibile ha corso da una parte all'altra del palco mai parca di funambolismi melodici arditissmi senza mai scazzare na nota. Tanto di cappello.

maxcar ha detto...

@zonda: sulla cosa dell'Heineken, a me risulta che si chiami Fib Heineken come puoi vedere dal sito e dai manifesti :)

concordo poi con quanto detto da federico, anche se il coraggio attuale del FIB è anche figlio delle dimensioni mastodontiche via via raggiunte. e del fatto che, per quanto gli spagnoli siano più curiosi di noi, il festival è diventato un prodotto 'vacanza tutto incluso: mare, campeggio, musica' soprattutto per gli inglesi. solo recentemente Italia Wave e Traffic stanno raccogliendo attenzione all'estero, ma la via è anche quella.

Anonimo ha detto...

"il festival è diventato un prodotto 'vacanza tutto incluso: mare, campeggio, musica'"

...ecco, chi ha visto la location di Italia Wave (niente mare, niente vento, niente alberi) sa quante potenzialità abbia quel deserto in questo senso, e può capire perchè io abbia paura che adesso che il suo nome non è più legato a una città il festival se ne vada altrove...

accento svedese ha detto...

@ zonda: Cesare Cremonini è un caso umano, però è simpatico. Musicalmente lasciamo perdere... magari quella della Caselli è una leggenda popolare, come il fatto che suo padre fosse imbazzato con dei discografici e lui sia un gran raccomandato. :D
Il primo disco di Elisa è favoloso, a parte il terribile remix finale (fatto forse per vendere il disco in Gran Bretagna), una roba che un qualsiasi ragazzino con Fruity Loops potrebbe ridicolizzare. Mi ricordo un suo disco acustico che non venne cagato da nessuno. Forse è stato l'unico momento in cui ha fatto ciò che voleva. Ed infatti la Caselli l'ha richiamata all'ordine. :D Gran voce, però.

@ maxcar: la via è quella, ma secondo me in Italia verrà applicata solo ai grandi nomi come Vasco, Ligabue et similia. E' l'Italia ad essere un paese sbagliato. Magari Wave e Traffic ci proveranno, ma la vedo dura. Speriamo bene...

@ disoder: ha potenzialità, speriamo che le sfruttino e non decidano di fare un festival itinerante, ogni anno in un città diversa.

20nd ha detto...

A me piase anche il remix finale. Vuoi vedere che alla fine dietro un altro angolo c'e' un tamarro piu' grnde di te? :P

(Fruity Loops era ancora una beta nella mente del suo inventore quando e' uscito quel mix)

L'idea dei festival itineranti mi piace. Al Tora Tora a Senigallia c'era veramente un gran clima e una selezione di artisti d.o.c. Ma era ancora viva la musica indie...

Anonimo ha detto...

No dimentichiamo il Pukkelpop! Il Reading! Il Roskilde!
E don dimentichiamo anche il duetto Elisa-LIgabue (terribile la parte finale cantata da Lucianone)

accento svedese ha detto...

@ zonda: no, più tamarro di me è impossibile. :D Ultimamente Fruity Loops mi sta appassionando più di ogni altro software, proprio perchè ha suoni tamarrissimi.
Mai stato al Tora Tora. Ma esiste ancora? :)

@ felson: ce ne sono anche tanti altri, ma sono fuori dall'Italia. :D
Il duetto Elisa Ligabue è da codice penale. Penso che nessuno dei due volesse farlo ma siano stati obbligati con la forza. Non mi spiego altrimenti una cosa del genere cantata a testa alta. :D