Quando li ho visti passeggiare in giro per Bologna il pomeriggio del Primo Maggio ho capito tutto. I passanti li guardavano come fossero alieni e loro semplicemente non se ne curavano. Non uno sguardo storto, non un battito di ciglia, non una parola. Con classe sono entrati al ristorante e hanno ordinato da mangiare. Probabilmente si erano appena svegliati e, nonostante le apparenze, sono dei tipi assolutamente tranquilli.
Sul palco invece gli Horrors si trasformano, e mercoledì scorso a Bologna hanno dato vita ad un concerto difficile da dimenticare. Hanno dato tutto ciò che si può chiedere ad un gruppo che si voglia definire rock: sudore, energia, passione e una sana dose di cattiveria, tanto per gradire.
Al mio arrivo all'Estragon devo dire che la situazione non sembrava molto invitante: pubblico scarso ed età media molto bassa. Ragazzine che avevano trascorso l'intero pomeriggio a cotonare i capelli e a truccarsi per sentirsi adeguate all'evento, ragazzini dai jeans a sigaretta strettissimi che parevano più attenti a non spettinarsi che al resto. La costante sembrava essere l'apparire, e la musica pareva essere un dettaglio trascurabile. I vecchietti, invece, se ne stavano al bar del locale a vedere alla tv la concomitante partita del Milan, in un esilio volontario che faceva loro poco onore. Non propriamente un quadretto idilliaco, quindi.
Fortunatamente ero solo arrivato troppo presto. Bastava solo portare pazienza. Infatti la situazione si è rianimata ed il locale si è riempito il giusto, ed il gruppo spalla che rispondeva al nome di Dandi Wind ha dato il via alle danze. Come una sorta di anfetaminici Enzo Paolo Turchi e Stefania Rotolo alle prese con un electro glam rock di grande impatto, sono stati una gran bella sorpresa. Lei canta e balla come un'invasata ed ha una presenza scenica esplosiva, lui la sorregge utilizzando solo sintetizzatori e sequencer, creando qualcosa di talmente tamarro e maleducato da risultare bellissimo. Il pubblico non li conosceva per niente ma loro sono riusciti a vincere la diffidenza iniziale e a far ballare la gente. I ragazzi ci sanno fare, saranno famosi.
E poi loro, gli Horrors. Chi nutriva dubbi su di loro probabilmente si sarà convinto definitivamente della loro grandezza, visto che hanno dato vita ad un set superbo, privo di sbavature. Magistrale. Non un difetto, solo lievi imprecisioni che hanno reso il tutto più vero, più punk. Hanno proposto per intero lo stupendo Strange House, finendo per suonare addirittura più convincenti che su disco. Questa è roba che nasce per essere suonata live perché deve seguire il proprio istinto, è roba pericolosa che scandalizza i benpensanti e gli integralisti. Sono riusciti a portare sul palco una scala e successivamente sedie ed un tavolino, continuando a suonare come se nulla fosse e facendo numeri circensi. Il cantante Faris Rotter si è lanciato un paio di volte nel pogo furioso, uscendone indenne e vincitore, a testa alta. Altissimo e scheletrico, sembra un fenicottero. Hanno dimostrato che non è solo una questione di modo di vestire. C'è l'attitudine. Ci sono le palle. C'è l'abilità tecnica. Doti che dei Klaxons qualsiasi non hanno e probabilmente mai avranno. Gli Horrors credono veramente in quello che suonano e lo amano, con dedizione e spirito di sacrificio. E' questo che fa la differenza con il resto della truppa.
Mi chiedo solo come gli Horrors possano finire in copertina sulle riviste musicali ed avere un seguito del genere. Di solito gruppi così sono condannati all'indifferenza generale, ma qui fortunatamente siamo al cospetto di una piacevole eccezione. Probabilmente hanno capito come vendersi bene, senza compromettere la loro integrità. Sanno come prendere per i fondelli l'industria musicale, e il loro discografico James Oldham li asseconda in questa impresa. Spero solo che durino tanto a lungo da diventare veramente famosi. Hanno le potenzialità e l'intelligenza per regalare ancora grandi cose.
A me però rimane solo un dubbio al loro riguardo: cosa avranno mai poi mangiato al ristorante?
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alcolemico d...
1 giorno fa
7 commenti:
Sono molto confortato da queste tue impressioni.
Grazie del link alla mia recensione che immagino di abbia un po' spinto verso questo genere che è non proprio il "tuo".
Sono molto dispiaciuto di non averli potuti vedere. Ci tenevo molto. Temevo anche non ci andasse nessuno. Dire che piaccioni gli Horrors è così "uncool".....
A Glasto saranno sul John Peel stage, spero sia abbastanza intimo da poter percepire almeno qualcosa di quello che dev'essere vederli in un club.
Ne ho sentito parlare un gran bene. Mi informerò...
@ onanrecords: se ci sono arrivato è stato grazie a Rumore e alla tua recensione, decisiva per farmi capire la natura e la "diversità" del gruppo. Ed in un certo senso devo anche ringraziare Qoob. :D
Il genere non è il mio e non lo conoscevo quasi per nulla, ma il concerto mi ha dato la spinta per approfondire. Certe cose bisogna saperle. Negli Horrors ho risentito la rabbia dei Poison Idea, l'energia dei T.S.O.L. e, più in generale, i primi Misfits con Danzig alla voce.
Vederli in un club, stando sotto il palco, è decisamente una bella esperienza.
@ manq: procurali assolutamente perchè ne vale la pena.
Io ho visto Julian Cope farsi un piatto si spaghetti tranquillo tranquillo col compare chitarrista truccato da clown a Urbino non appena si era sbudellato sul palco...
"Mi chiedo solo come gli Horrors possano finire in copertina sulle riviste musicali ed avere un seguito del genere"
Risposta: NME.
@ zonda: vedere Julian Cope deve essere una bella esperienza. Chissà quale additivo chimico aveva aggiunto agli spaghetti... :D
@ felson: allora NME ha avuto coraggio e buon gusto... ;)
@ Felson: STRALOL!
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