28 maggio 2007

7 YEARS DOWN

28 maggio 2000: Deconstruction Tour 2000 @ Arena Parco Nord Bologna


Finalmente è arrivato il giorno fatidico, il giorno del Deconstruction, festival hardcore-punk che vede di scena alcuni dei miei gruppi preferiti. Capisco che non è tutta questa gran cosa e che l'incazzatura sociale che aveva l'hardcore delle origini si è persa per strada, ma io lo attendevo da mesi, ho vent'anni e in fondo è un evento epocale. Qui ed ora, bisogna esserci.
Ed oggi si parte, direzione Bologna. Arena Parco Nord, per la precisione. Giornata calda e soleggiata, fortunatamente non c'è la tanto temuta pioggia che innaffia sempre eventi del genere. Oggi si mangerà polvere, tanta polvere. Ne sono convinto.
Viaggio tranquillo assieme ad amici fidati, e stranamente guido io, l'unico del branco che mantiene sempre un certo stato di sobrietà. Non ho sbagliato strada come capita di solito e si arriva in tre quarti d'ora. Fuori c'è già parecchia gente, noi siamo ansiosi di entrare ma i cancelli non sono ancora aperti, dovremo aspettare un'altra mezz'oretta. Quasi ci scappa l'incidente diplomatico con il solito abbestia in vena di rompere le scatole, che per una cazzata ha attaccato briga. Ma oggi è giornata, tutto fila liscio e si entra senza problemi, proprio mentre i soliti furbi sono riusciti a sfondare le reti di recinzione e a passare. Beati loro che entrano senza biglietto. I soliti italiani.
Arrivati dentro il tempo scorre via veloce tra un panino ed una bevuta. Tappa in bagno visto che non è ancora allagato, ed in men che non si dica viene dato via alle danze.
Aprono i Terrorgruppe, combo tedesco titolare di un hc melodico particolarmente moscio. Moscio come il pisello del cantante che, nel disinteresse generale, è rimasto nudo per gran parte del concerto. "This in not Woodstock, this is a punk rock show", ha urlato alla platea nel disperato tentativo di coinvolgerla. Non hanno un pezzo valido e suonano malissimo. Forse sono il peggior gruppo che io abbia mai visto, o forse non me ne importa nulla di loro e non li ascolto come meriterebbero. Ascolto molto poco anche i Guttermouth, una volta incazzatissimi ma che ora hanno avuto una inopinata svolta in stile Offspring e sono impresentabili. Proprio non ce la faccio, è più forte di me. Mi sorprendono invece i Mad Caddies. Non li conoscevo se non per qualche pezzo ascoltato su una cassettina mal duplicata gentilmente fornitami da un amico, ma hanno spaccato. Ska-core tirato e melodico, ideale per ballare in mezzo al pogo più positivo che ci sia. Una mezz'ora veramente divertente. Altra sosta al bagno che è ormai in condizioni pietose e viene il turno dei Good Riddance da Santa Cruz, California. Testi impegnati ed incazzatura sincera con il sistema socio-politico americano, danno vita ad una delle esibizioni più oneste che abbia mai visto. Credono in quello che fanno e vengono premiati dal pubblico che gradisce assai. Le nubi di polvere sollevate dal pogo arrivano fino sul palco e non si vede quasi più nulla, Non ci posso credere.
E poi i supremi Snapcase, che si sono riformati di recente e sono tornati con il favoloso Design For Automotion. Sono in piena forma, e le vicissitudini affrontate che li hanno portati ad un temporaneo scioglimento sono solo un ricordo. Non lasciano respiro con il loro hardcore new school muscolare e metallizzato, ti prendono e ti spingono a pogare fino a farti male. Ti riempi di lividi e nemmeno te ne accorgi. Come se fosse il 1997 volo un paio di volte sulla testa dei malcapitati delle prime file, che non sembrano però prendersela in maniera particolare. Il bello è proprio questo.
Chiudono la lunga giornata i Nofx, ma potevano anche fare a meno di esserci. Delusione totale, suonano in maniera fin troppo tecnicamente ineccepibile finendo per risultare freddi e poco incisivi. Non mi prendono per nulla, seguo addirittura il concerto seduto. I soliti classici e alcuni brani dal nuovo Pump Up The Valiuum, intervallati da pernacchie e cazzate varie, il tutto con il tipico distacco che si adotta per eseguire il cosiddetto compitino da 6. Fat Mike, cantante, bassista e leader del gruppo, vuole pure andarsene perché i ragazzi delle prime file eseguono l'antico rito tipico dei concerti punk, quello dello sputo sul palco. Poi purtroppo desiste dalle sue minacciose intenzioni, continua e finisce che i Nofx, il mio gruppo preferito, mi hanno deluso. Magari è solo perchè mi attendevo troppo da loro, ma almeno ho avuto l'onesta intellettuale di ammettere che il mio gruppo preferito non vale poi così tanto come credevo, soprattutto messo di fronte alla prova live. Fa nulla, basta esserci.


Il risultato della giornata è che ho polvere dappertutto, perfino tra i denti. Ho distrutto le scarpe, le braccia mi fanno male e sono pieno di lividi. Domani sarà molto dura tornare alla normalità, ma oggi si è fatta la storia.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutte le volte che ho visto i NoFx mi sono divertito.

Manq ha detto...

Neanche a dirlo c'ero anche io.
A Milano però ed in quell'occasione i Nofx avevano suonato decisamente bene. Avevo 40 di febbre, ma ero in mezzo come sempre quando ero giovine.
I concerti brutti dei Nofx sono arrivati più avanti e ne sono arrivati tanti.
Tuttavia, vista la frase di chiusura "oggi si è fatta la storia" devo permettermi di dire che il vero evento che ha fatto storia a cui ho partecipato è stato il "Teste Vuote/Ossa Rotte" del 1998 a Milano.
Per chi sa di cosa parlo sa anche che non c'è più stato nulla come quel concerto.

accento svedese ha detto...

@ felson: quel giorno furono veramente nulli, purtroppo.

@ manq: la frase "oggi si è fatta la storia" è chiaramente una forzatura. Mi sono messo nell'ottica di allora, quella di un ventenne appassionato di un certo tipo di musica. Allora mi sembrò un evento storico, ma oggi mi rendo conto che non lo è assolutamente, anche se è un concerto che rappresenta per me un gran bel ricordo. I TVOR sono sempre stati favolosi, anche se miei amici che li hanno visti tutti dal primo in poi mi dicevano sempre che quello del 98 è stato triste ed inferiore agli altri. Ma forse è solo una questione generazionale. :D

Manq ha detto...

Io non ho mai sentito nessuno parlare male del teste vuote.
Era stata una specie di Woodstock punk rock.

Anonimo ha detto...

c'ero anch'io!c'ero anch'io!c'ero anch'io!..ed e' stato una meraviglia!g-r-a-n-d-i-s-s-i-m-i snapcase...davvero una carica incredibile.

accento svedese ha detto...

@ manq: rimpiango di non essesci mai andato, per un motivo o per l'altro non ce l'ho mai fatta. I tipi in questione lo dicevano probabilmente perchè ormai si sentivano già fuori dal target di età, oppure perchè spaventati dai Big Bertha Corporation che suonarono quel giorno... :D

@ sariti: gli Snapcase sono stati uno dei più grandi gruppi mai esistiti, almeno in un certo ambito. Dal vivo spaccavano sul serio, c'era da farsi veramente male. :D

Anonimo ha detto...

Al TVOR del '98 c'ero anche io. Memorabile. Soprattutto per l'episodio del bizzarro scroscio di pioggia (chi c'era sa di cosa parlo).
Sui Nofx inutili... beh, che sfiga però!

Anonimo ha detto...

mi sa che mi devo rimmettere ad ascoltare gli snapcase...me ne e' venuta troppa voglia... ;.)

Anonimo ha detto...

mi ricordo di quel 2000. E mi ricordo che ci volevo andare. Ma stavo lavorando per tirare su moneta estiva :-)

accento svedese ha detto...

@ felson: ho avuto una certa sfiga a beccare la serata negativa dei Nofx. :D
Ma poi cos'è questa storia del bizzarro scroscio di piogga al TVOR? sono curioso...

@ sariti: ottimo recupero!

@ blago: peccato, ti sei perzo qualcosa di molto bello! :)