30 luglio 2010

"SIAMO PROPRIO UGUALI." "UGUALI UGUALI NO..."

La Notte della Taranta 2010 parte tra i nonsense. Niente accrediti, nessun pass, press kit inesistente e scaletta confermata all'ultimo. Sembra quasi si debba chieder “permesso” per lavorare bene. Ma tant'è. Per fortuna i Festival li fanno ancora le band e non gli organizzatori, anche perché io non intendevo di certo andare alla Notte della Taranta. Sono troppo vecchio per cose del genere, o magari troppo giovane (la Notte della Taranta si terrà tra circa un mese, ed io non posso ancora viaggiare nel tempo come faceva il dottor Samuel Beckett in Quantum Leap, il telefilm più bello di sempre). E poi io non ascolto metal, anche se – bisogna ammetterlo - le serate denominate La Notte della Taranta proseguono nella propria impeccabile proposta di tutte le sfaccettature del suono “pesante”: dopo (inserire il nome di un gruppo metal a caso) si può tranquillamente dire che l'appuntamento a cadenza variabile sia ormai imprescindibile per gli appassionati di legnate musicali di ogni genere, che hanno la possibilità di ascoltare, di serata in serata, un'accurata selezione musicale a tema con le band che si esibiscono. Metal, non taranta o pizzica. Ma tant'è.

Comunque io volevo andare il 14 Luglio alla Festa de L'Unità di Padova a sentirmi gli Ska-P e i Gogol Bordello, solo che alcuni energumeni che facevano parte del servizio d'ordine del festival mi hanno perquisito, hanno scoperto nella mia borsa una copia di La casta dei radical chic di Massimiliano Parente ed allora mi hanno preso a calci in culo e non mi hanno nemmeno fatto entrare al concerto nonostante avessi già regolarmente pagato il biglietto. Ho sporto denuncia alle autorità perché negarmi il sacrosanto diritto di sentire gli Ska-P ed i Gogol Bordello è un sopruso insopportabile, staremo a vedere che succederà però intanto ho dovuto sentirmeli da fuori e – giuro – non son riuscito a capire quali erano gli Ska-P e quali i Gogol Bordello perché fanno entrambi schifo uguale e sostanzialmente sono la stessa sbobba altermondista per gente con pantaloni a righe, canotta, infradito e capelli a spinacio (la stessa gente che vuol darmi lezioni su come essere di sinistra e poi magari c'ha il padre avvocato altolocato che paga per tutti. L'abito non fa il monaco, nemmeno quando vai in giro vestito da straccione e puzzi di sudore in maniera a dir poco fastidiosa). E poi il fatto che quella vecchia babbiona di Madonna si porti in tour i Gogol Bordello non può che rappresentare un'aggravante alla loro condizione di militanti a buon mercato.

Dicevo, mi hanno lasciato fuori per colpa di La casta dei radical chic ma è stato meglio così perché quel libro è un'opera che non va letta, va vissuta. L'autore Massimiliano Parente è un genio, punto e basta. Scrive cose che ho sempre pensato ma non ho mai avuto il coraggio di dire a me stesso: esiste una lobby culturale che crede di essere superiore al resto del lotto, eppure è del tutto conformista ed inoffensiva (nel senso che tra cinquant'anni nessuno si ricorderà del suo passaggio su questo pianeta). Ed allora gli scritti di Saviano che tutti devono per forza leggere per essere accettati a livello sociale (e se li critichi sei per forza un fiancheggiatore della camorra), Baricco e il suo spleen un tanto al chilo, Fabio Fazio e le sue non-domande ad ospiti sempre uguali, il cosiddetto antiberlusconismo militante (Parente arriva addirittura a teorizzare che in Italia esistono due tipi di berlusconiani: i berlusconiani e gli antiberlusconiani. Quando sparirà Berlusconi verrà meno la ragion d'essere di questo circolo vizioso/viziato – come non dargli ragione?), la sinistra che finge di esistere ancora ma è in coma irreversibile da parecchio tempo, il Festival di Sanremo sempre uguale negli anni, il Salone del Libro, il Partito Democratico ed i bagni del suo quartier generale romano, i programmi di Michele Santoro: Parente pare irrefrenabile e non guarda in faccia a nessuno, sferrando colpi ad un sistema culturale ormai superato dalla storia (e dalla gente, che vuole altro perché i problemi della gente sono altri e sono diversi dal mondo delle Notti Bianche che organizzava Walter Veltroni a Roma. Da leggere tutto d'un fiato e rileggere, per capire. Per capirsi.

E noi che ridiamo parecchio ogni volta che le tv di regime trasmettono la nuova, formidabile campagna pubblicitaria di Sky Calcio (davvero azzeccata, ed infatti qualcuno su Vanity Fair non ha avuto niente di meglio da scrivere che un trafiletto di severa critica a quella pubblicità che – perbacco, non me ne ero reso conto – veicolerebbe un pericoloso messaggio: una persona bella e magra deve essere per forza migliore di una brutta e grassa. Come se Antonio Cassano fosse bello e magro anche senza il trucco di scena usato negli spot) non possiamo che apprezzare incondizionatamente un'opera del genere. Anche se poi ci lasciano fuori dai concerti de sinistra perché leggiamo Massimiliano Parente, anche se non ci danno le press kit dei festival del cinema (o della taranta, tanto è uguale) e se lo scriviamo poi ci stanno male.



9 commenti:

Manq ha detto...

E della casta delle press kit non ne parliamo? :P
Io la ringrazierei, ad ogni modo, la casta dei radical chic che ti ha impedito di vedere un live in cui contemporaneamente suonano Ska-P e Gogol Bordello.
Concerti di quel tipo sono forse l'unica cosa in grado di farmi rivalutare la morte.

Felson ha detto...

Accento rulez.

lll ha detto...

condivisione morale su tutta la linea. forza panino!

ale-bu ha detto...

e pure un punto in più per aver definito quantum leap il telefilm più bello della storia!!;)

accento svedese ha detto...

@ manq: anche quella dei press kit è una cosa che non mi va troppo giù, ed aggiungerei pure i giornali free press tipo metro o leggo :)
Hai ragione: un concerto Ska-P e Gogol Bordello è l'unica cosa in grado di far rivalutare la morte.

@ Ill, Felson, Ale Bu: Grazie grazzzzzie. :)

gattasorniona ha detto...

lo sto leggendo, sono all'inizio. mi piace molto. di solito evito come la peste libri in cui nel titolo abbiano le parole : "casta", "cricca", "inciucio", "berlusconi", ecc. Questa volta sono contenta di aver fatto un'eccezione.

accento svedese ha detto...

Questo è un libro che nasce proprio come antidoto a quel genete di libri.

pippoh ha detto...

http://staffetta.noblogs.org/post/2010/05/27/eroi-di-carta-un-analisi-del-populismo-mediatico

interessante articolo scritto male a momenti...
cmq interessante libro da leggere del manifesto

accento svedese ha detto...

articolo interessante, rende bene l'idea che sta alla base del libro.