25 agosto 2008

THE NIGHT OF THE LIVING DORKS

Il rock è morto, viva i Jonas Brothers che si spacciano per un gruppo rock ma compongono colonne sonore per i film della Disney e soprattutto fanno da spalla ad Avril Lavigne nel suo ennesimo megatour europeo!
Due giovanissimi fratelli ed un terzo incomodo, tre dischi in tre anni (tanto mica li scrivono loro), grande musica e soprattutto gossip a volontà per un gruppo di dannati del rock la cui più grande trasgressione è sniffare un paio di righe di Orzo Bimbo ciascuno appena prima di salire sul palco, luogo ove la loro Arte trova il massimo sfogo e manda in delirio migliaia e migliaia di giovanissimi fan americani (ma anche italiani, visto il buon seguito che purtroppo stanno iniziando ad avere anche da noi).
Musicalmente (ed esteticamente) ricordano qualunque cosa abbia avuto successo negli ultimi dieci anni: Blink 182, Renzo Bossi, Good Charlotte, Don Spritz, Justin Timberlake, My Chemical Romance, George W. Bush, la sigla di McGyver, Eagle Eye Cherry, gli Hanson, Giacomo Crosa, gli Strokes, tutto proposto senza soluzione di continuità a seconda di cosa possa far più comodo e possa garantire maggiore visibilità. Dunque, la versione teen-rock di Francesco Rutelli, potenzialmente il gruppo preferito di ogni giovane bianco repubblicano, roba che se la passano in tv ti fa venir voglia di sfasciare lo schermo e denunciare i vertici di Mtv Italia per attentato alla sanità mentale dei tanti giovani italiani ingenui ed indifesi che finiranno per cascarci. Si vantano di essere felicemente single e di indossare tutti e tre gli anelli di purezza come simbolo della loro castità, però poi si fanno beccare a portarsi in camerino le tipe e fanno brutta figura di fronte al mondo (per giunta il maggiore dei tre vorrebbe una ragazza che si accontenti anche solo di parlare al telefono e che non gli chieda di esserci sempre, dunque la frittata è fatta e non possono che coprirsi il capo di cenere e sparire per un po' di tempo, sennò le loro fans potrebbero offendersi). Dei veri geni, gente che non ha fatto un secondo di gavetta ma si è trovata catapultata senza nessun merito nel pericoloso mondo del successo musicale, gente che farà la fine di Britney non appena si renderà conto che il mondo esterno è più duro della realtà ovattata in cui ha sempre vissuto.
Solo una cosa potrebbe salvarli da questo triste destino: vedere al più presto un film del calibro di Maial Zombie – Anche i morti lo fanno. Una parodia-horror di grande portata culturale, un vero e proprio film generazionale che ha come sua unica colpa un titolo orribile (il titolo originale è The Night of the Living Dorks), roba talmente brutta e trash da risultare bellissima. Tre giovani nerd tedeschi si ritrovano trasformati in zombie senza nemmeno sapere il perché, e ciò che viene di seguito sono solo gags irresistibili e colonna sonora a base di gruppi hc-mel tedeschi. La scena in cui uno dei protagonisti perde una importante appendice anatomica durante un incontro amoroso con la ragazza dei propri sogni vale da solo il prezzo del biglietto (e/o la fatica fatta per scaricare il film). “Dai, vieni, fammi vedere di cosa sei capace..." Zac! "Ehi, ma ti è caduta una palla!". "Ops...": la stessa cosa che probabilmente succede ai Jonas Brothers quando si portano le groupies in camerino e fanno fumare loro latte in polvere ed omogeneizzati della Plasmon.
I Jonas Brothers sono infatti tre zombie nelle mani dell'industria musicale, ma vedere Maial Zombie potrebbe far capire loro come vanno le cose e, perché no, convincerli che sarebbe meglio che si ritirassero dalle scene per sempre e si godessero le vagonate di soldi fin qui estorte senza pudore a migliaia di fan che non hanno colpa alcuna. Qualcuno ne regali loro una copia ciascuno, per favore.

5 commenti:

20nd ha detto...

Tu sai cosa vuol dire Dork in Inglese, vero? :D

Anonimo ha detto...

ti dico sono appena tornato dagli states e i jonas brothers sono in ogni angolo, che dire li odio ma i ragazzini è meglio che ascoltino loro che la Pausini.

accento svedese ha detto...

@ zonda: lo so, lo so. Solo che il titolo intendeva citare il film, ci stava a pennello!

@ crossoverboy: ti diro che forse è meglio che ascoltino la Pausini. Almeno è vera e si è fatta il culo per arrivare lì dov'è. Loro hanno fatto zero gavetta ed hanno avuto la strada spianata. :D

20nd ha detto...

"Duke of Dork" in Inglese, in slank, significa "Re degli sfigati"

accento svedese ha detto...

Loro lo sono :D