«Come se la gente sapesse cosa significa essere un famoso leader spirituale. Come se ognuno di loro, mentre sta guardando le notizie in tv, e mi giudica, non stesse già cercando un nuovo guru per dare un senso a quella noia priva di rischi che è il loro stile di vita. La gente è in cerca di questo, di essere presa per mano. Di rassicurazione. Di qualcuno che le prometta che andrà tutto bene. Questo è tutto quello che volevano da me. Me, celebre, stanco, disperato. Me, sotto pressione. Nessuno di loro conosce la prima cosa dell'essere un grande, clamoroso, grande, carismatico, grande modello di vita.
È salendo le scale fino al centotrentesimo piano che cominci a delirare, a farneticare, a parlare le lingue.»
È salendo le scale fino al centotrentesimo piano che cominci a delirare, a farneticare, a parlare le lingue.»
Sì, però devi ancora iniziare ed hai già fatto la tua prima gaffe internazionale... Ma forse sono io a sbagliare. Forse mi sfugge qualcosa. O forse il punto è un altro ed io non posso capire. Una cosa è certa: dal punto di vista culturale hai già vinto almeno dal 1989, quando il Milan trionfò in Coppa dei Campioni sulla Steaua Bucarest e tu dicesti qualcosina riguardo all'occidente libero che in quell'occasione aveva vinto sul blocco comunista. Poi è venuto il tutto resto.
«Nessuno ti adora se hai i suoi stessi problemi, lo stesso alito cattivo, gli stessi capelli radi, come una persona normale. Devi essere tutto quello che la gente normale non è. Dove loro falliscono, tu devi andare fino in fondo. Essere quello che loro hanno paura di essere. Diventare qualcuno che loro possano ammirare.
La gente che vuole comprare un messia cerca la qualità. Nessuno è disposto a seguire un perdente. Quando si tratta di scegliere un salvatore, non si accontentano di un semplice essere umano.
“A te sta meglio un parrucchino” mi aveva detto l'agente. “ Ha il giusto livello di perfezione che ispira fiducia. Scendi dagli elicotteri, stai ogni minuto in mezzo al pubblico, i capelli veri non sai mai che aspetto avranno.”
L'agente, il suo piano me l'aveva spiegato così: il nostro target non erano le persone più intelligenti del mondo, solo il maggior numero di persone possibili.»
Intelligenti o no, ti hanno votato. È la democrazia, e guai se non ci fosse o tu non potessi partecipare. Hai vinto tu, ed insieme a te hanno vinto i tuoi capelli che ultimamente sembrano pettinati-col-budino-al-cioccolato-ma-è-solo-una-mia-impressione e non volermene, i nuovi capelli britpop di Bossi, i capelli da omino Lego di Castelli, i suoi occhiali, gli occhiali rossi di Maroni, lo sguardo fresco e sveglio di Calderoli, Maurizio Gasparri, il pizzetto scolpito nella roccia di Ignazio La Russa, l'abbronzatura di Bondi, il piglio risoluto di Cicchitto, l'incontenibile verve di Schifani, la travolgente simpatia di Daniele Capezzone, Gianni Alemanno che talvolta sembra un'imitazione di Corrado Guzzanti, Paolo Guzzanti e la Commissione Mitrokhin, la coerenza di Lamberto Dini, Fini che sembra sparito nel nulla, il Generale Speciale, il Partito dei Pensionati, Ronaldinho, la maggioranza silenziosa.
Ci sarà da divertirsi parecchio, ne sono convinto.
(citazioni tratte da Survivor, Chuck Palahniuk, 1999)
3 commenti:
ottimo libro, pessima realtà, speriamo finisca come il romanzo..(impossibile)
Quando ho letto "clamorosamente grande" ho pensato che la dichiarazione fosse di Ferrara, l'uomo polimero
@ silvia gilè: un finale del genere sarebbe troppo drastico. Meglio una sonora sconfitta alle elezioni, anche se va vedo dura pure per quello.
@ zonda: sono cose che avrebbe potuto veramente scrivere Ferrara, tanto sono pompose ed autoreferenziali. L'uomo polimero è geniale come definizione.
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