
30 gennaio 2008
FRANKIE, SONO TUTTI IDENTICI GUARDALI STANNO DIETRO A MASCHERE E NON LI PUOI DISTINGUERE

IL FUNAMBOLO

Ma tutto questo nessuno glielo farà notare. Meglio concentrarsi sul suo genero comunista.
28 gennaio 2008
YES, WE CAN

Il ragazzo è pronto e al Super Tuesday lotterà per la vittoria.
25 gennaio 2008
MUOIA SANSONE INSIEME AI FILISTEI

E poi ti capita di passare su Mtv, di imbattersi in Trl e rimanere veramente senza parole. Vuoto siderale, applausi a comando e quasi rimpiangi Marco Maccarini con i dread ossigenati. Un gruppo come i Lost primi nella classifica degli ascoltatori sono la prova che c'è poco da fare, il danno ormai è tratto. Il primo gruppo della generazione post-Finley, che riesce addirittura a farli rimpiangere suonando come un agghiacciante incrocio tra i Finley stessi e gli indimenticabili Bee Hive di cristind'aveniana memoria. Più o meno come Paolo Meneguzzi con le chitarre dure ed il look ben studiato, come dei My Chemical Romance molto più fashion con l'acconciatura giusta al posto giusto. Addirittura uno di loro ha le mechés viola. Viola. Tra qualche mese nessuno si ricorderà più di loro, o almeno così spero.
In ogni caso, non ti curar di loro. Anche se però mi rimane un dubbio, uno solo: perché Roberto Castelli si ostina a portare quella pettinatura? Passi per lo sguardo sveglio come quello di Neffa, passi per i grotteschi occhiali che vogliono simulare un'intelligenza che non c'è, ma quei capelli proprio no. Non vanno proprio, sembrano quelli di un omino Lego. Anche se forse nemmeno a Legolandia uno del genere avrebbe potuto fare il ministro per cinque anni.
Urge un nuovo parrucchiere per tutti, qualunque cosa possa voler dire una frase del genere.
Lost - Tra pioggia e nuvole
22 gennaio 2008
EINS - ZWEI - POLIZEI (Cercasi Carlo Pastore disperatamente)
Ma si sa, i sogni son desideri, Ciccio Desideri non ha avuto la carriera che avrebbe meritato perché magnava troppi bucatini e forse a Karl Shepherd non piacciono i bucatini, quindi mi sono consolato vedendomi almeno il concerto. Nell'ambito di una serata chiamata “Pensiero stupendo” ed organizzata in collaborazione con i tipi di Rockit al Covo suonavano infatti Le luci della centrale elettrica, i Ministri e gli Amor Fou e, anche se tutti probabilmente erano accorsi lì per sentire Mr. Shepherd mettere dischi, è stata ugualmente una serata meritevole di essere vissuta appieno.
Ha aperto Le luci della centrale elettrica a.k.a. Vasco Brondi e il concerto avrebbe potuto anche finire lì, vista la manifesta superiorità del giovane Brondi sul resto della truppa. Era un bel po' che non lo sentivo e devo dire che mesi di concerti in giro per l'Italia gli hanno fatto parecchio bene. È parso più sicuro di sé e delle sue enormi potenzialità, estremamente razionale nell'organizzare il suo caos organizzato, una vero globetrotter che grazie a voce, chitarra ed effetti vari risulta molto più evocativo e potente di qualsiasi altra cosa che si sente in giro ultimamente, in particolar modo del suo quasi omonimo modenese (con grande sprezzo del ridicolo etichettato da tutta la stampa nazionale come “l'unico che piace a tutti ed è in grado di riempire gli stadi” o “il rocker italiano per eccellenza”, come se l'Italia fosse la repubblica delle banane). Vasco Rossi in realtà ha superato i cinquanta ed è grottesco e sovrappeso, mentre Vasco Brondi è giovane ed ha ampi margini di miglioramento. Il futuro è dalla sua parte ed il ragazzo si farà anche se ha le braghe larghe, e non è poco.
A seguire hanno suonato i Ministri. Chi si aspettava di vedere sul palco Al Jourgensen e soci è rimasto deluso, visto che i Ministri non sono i Ministry ma sono un gruppo italiano che schiera una line-up di tutto rispetto: Ricky Memphis alla batteria, Marco De Marchi alla chitarra, Riccardo Rossi al basso/voce ed un passante opportunamente camuffato con parrucca e barba all'altra chitarra. Giovani speranze vestite in maniera indescrivibile (più o meno come dei Kasabian che hanno deciso di rinnovare il loro guardaroba facendo acquisti all'Uba Uba), suonano un qualcosa a cavallo tra Negramaro e Pearl Jam, con in sovrappiù testi leggermente sopra la media nazionale. Muccino aveva un sogno: scappare al bar a bere acqua molto fresca. Lui non ce l'ha fatta, io sì. Ed ho pure trovato un'ottima scusa per fuggire da un'esibizione che aveva già ampiamente oltrepassato i livelli di guardia. Ma forse sono solo troppo cattivo. Risentirò in altra occasione.
La kermesse è stata chiusa in bellezza dagli Amor Fou di Alessandro Raina che, complice la mia distanza dal palco, per un attimo avevo addirittura scambiato per Ivan Cattaneo. Un gruppo che suona un qualcosa a cavallo tra Tiromancino e Lali Puna e che, mentre su disco mi era sembrato alquanto noioso, dal vivo riesce a risultare caldo e coinvolgente. Gli anni novanta che piacciono a me non sono di certo quelli dei La Crus ma loro sono molto bravi, non si limitano di certo a svolgere il compitino e, complice la presenza scenica del Raina, tengono molto bene il palco. Potrebbero diventare famosi, devono solo scegliere se far prevalere il lato Tiromancino o quello Lali Puna. In Italia roba del genere piace, basta crederci. In fondo, se ce l'ha fatta Meg dei 99 Posse, perché non dovrebbero farcela loro in quest'Italietta degli anni zero?
Ma a dire il vero che ce la facciano o no poco importa. Il punto fondamentale è un altro: cosa rimarrà di questi anni zero? Penso (quasi) nulla. Sono non-anni, in cui si cerca di riproporre una minestra riscaldata fatta di tutto quello che ha funzionato nei decenni precedenti, semplificato ad uso e consumo delle nuove generazioni che non l'hanno vissuto in prima persona. Vuoi il punk? Ci sono i Finley. Vuoi il rock? Ci sono i Negramaro. Vuoi Enrico Brizzi? C'è Federico Moccia. Vuoi Maurizio Costanzo? C'è la De Filippi. Vuoi Daniele Bossari? C'è Daniele Bossari (che tra l'altro con il suo Scalo 76, un programma che ha fatto del ritmo la sua cifra stilistica, è miracolosamente arrivato alla quarta puntata). In poche parole, c'è un surrogato di tutto, ma non è la stessa cosa. Tra quindici anni gli adolescenti di oggi non ricorderanno l'odierna dance da classifica come noi oggi ricordiamo la eurodance, una delle espressioni artistiche più alte di tutti i tempi, baluardo insuperabile a difesa dell'identità di un'intera generazione. Non c'è verso, si torna sempre lì.
Però ieri Enrico Silvestrin e oggi Carlo Pastore, ed il cerchio si chiude. E qualche dubbio mi rimane.
21 gennaio 2008
L'ASSO NELLA MANICA
FATTANZA BLU (ANZI, FATTANZA ROSSA)

19 gennaio 2008
DEDICATO A TUTTI GLI AMANTI DELLA COMMEDIA SEXY ALL'ITALIANA
17 gennaio 2008
L'ITALIA È UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL GIOCO DEL CALCIO

16 gennaio 2008
A GUY CALLED GENIUS

Giunta fin lì in maniera soprendente Caserta trionfò contro tutti i pronostici. Tutti si aspettavano il tonfo, ma il tonfo non arrivò mai, ed invece venne la vittoria, netta ed indiscutibile. Una squadra favolosa che arrivò fino a quel traguardo guidata dal suo uomo di punta Vincenzino Esposito, un vero e proprio genietto che in seguito fece splash arrivando addirittura a calcare i palcoscenici della Nba, seppure da comprimario e solo per una stagione. Un folletto che ad un passo dal trionfo si fracassò un ginocchio ma volle restare lo stesso a bordo campo ad incitare i compagni, come solo i veri leader sanno fare.
Qualche giorno fa ho avuto un flash relativo a quella finale. Caserta sta lottando col coltello fra i denti, Esposito soffre a bordo campo ed io sono davanti alla tv che nonostante tutto faccio il tifo per Milano. Il cronista passa la linea a Franco Lauro per un'intervista ad un Vincenzino ormai devastato dal dolore. Mentre continuano a scorrere le immagini della gara, quello che si ode sono solo frasi sconnesse ed una memorabile serie di parolacce urlate in diretta tv, per la gioia di tutti gli abbonati Rai. La linea torna quindi velocemente in studio, dove l'imbarazzo è palpabile e sembra poter essere in grado di prendere vita da un momento all'altro. Pura poesia.
Lo sport però è fatto anche di questo e qualcuno ha deciso di postare quel filmato su YouTube, guadagnandosi la mia perenne riconoscenza. Riguardandolo mi accorgo che è passata davvero una vita, e dello sport vero si stanno perdendo le tracce. A certi livelli e qualunque sia lo sport, purtroppo contano solo i soldi e non la passione. Non c'è scampo: se non c'è la possibilità economica non si va avanti. Nel frattempo Caserta è fallita ed è risorta dalle proprie ceneri, Esposito ha conosciuto gioie e dolori ma continua a giocare nelle serie minori, Milano vivacchia nella massima serie tra mille difficoltà ma episodi come questo sono entrati di diritto nella leggenda, ed è l'unica cosa che conta veramente.
14 gennaio 2008
IL PICCOLO LORD

Un uomo che ha fatto del pelo e dell'erba le sue ragioni di vita, un uomo che ormai ha le occhiaie non solo sotto agli occhi ma anche sopra (tanto che ti chiedi come riesca ancora a tenerli aperti), un uomo che se ne è uscito di recente con quello che è il suo capolavoro definitivo, tanto per ricordare al mondo chi è il capo. Ad un Kanye West che campiona i Daft Punk Snoop risponde direttamente con i Daft Punk, ovvero con una cosa di gran classe come Sensual Seduction, un brano che è un po' la sua One More Time opportunamente dopata alla ganja.
Sensual Seduction ridefinisce totalmente il concetto di cafonaggine e si raggiungono vette di emotività che solo un capolavoro come Crying at the Discoteque degli Alcazar era riuscito solo a sfiorare.
10 gennaio 2008
LA PRIMA REGOLA DEL FIGHT CLUB È: NON PARLARE MAI DEL FIGHT CLUB

MONOLOGHI IMMAGINARI A DISTANZA

09 gennaio 2008
HILLARY LA SCHIACCIATUTTO

08 gennaio 2008
LOGORATI DALLA VITA MODERNA
Ai tempi di Carosello, per un artista arrivare a fare pubblicità era un grosso traguardo. Gli spot erano veri e propri cortometraggi di grande qualità e spesso erano un trampolino di lancio per una luminosa carriera.
Oggi invece un artista arriva a fare pubblicità quando non ha più nulla da dare, tanto per tentare di spillare gli ultimi quattrini che renderanno un pochino meno amara la sua vecchiaia.
In poche parole, chi arriva a fare pubblicità lo fa perché è bollito.
Dopo Aldo, Giovanni e Giacomo e la Gialappa's Band è il turno di Elio e le storie tese, ex grandissimi. Scoperti per caso qualche sera fa, mi chiedo solo se rivedendosi in Tv non si sentano un pochino a disagio. Calindri era tutta un'altra cosa.
Beviamo una Tassoni alla loro memoria e ricordiamoli così.
I BAMBINI FANNO EIA EIA ALALÀ!
06 gennaio 2008
FINGENDO DI ESSERE UMANO

Un patriota a giorni alterni, uno che un giorno parla di Padania da liberare anche a costo di versare sangue e l'altro attacca la sinistra che a suo dire “mette in ridicolo l'Italia”, un autentico fuoriclasse che parla di Roma ladrona e poi se ne sta comodamente seduto su una poltrona del Senato sito proprio in quel di Roma. È bello ingrassare il proprio portafoglio grazie a Roma ladrona e ai soldi dei cittadini italiani, quasi del tutto ignari di votare personaggi di tale spessore.
Se le cazzate avessero l'ancora Calderoli non riuscirebbe più a muoversi, visto che nella sua carriera ne ha dette davvero troppe. Guardandolo bene in faccia e sentendolo parlare, comincio addirittura ad avere l'impressione che non sia solo Britney a farsi di clenbuterolo. Ma forse è solo questione di abuso di grappa distillata clandestinamente in Val Brembana. Roba forte, roba che noi comuni mortali non possiamo nemmeno arrivare lontanamente ad immaginare.
Solo chi è sposato con rito celtico e contemporaneamente si dichiara difensore della fede cattolica può apprezzare certe cose.
04 gennaio 2008
CHI BEN COMINCIA È A METÀ DELL'OPERA?

Comunque vada a finire, l'importante è che il prossimo presidente degli Stati Uniti d'America sia un democratico. Ma se vincesse Obama sarebbe il massimo.
03 gennaio 2008
CERTE NOTTI LA MACCHINA È CALDA / E DOVE TI PORTA LO DECIDE LEI
Un paio di notti fa, passando dalle parti di Mtv, mi è capitato di vedere per la prima volta il video di Yadnus dei fantastici !!!, uno dei migliori gruppi degli ultimi dieci anni. Non avrei sospettato di poter vedere video del genere anche su Mtv, ma ormai tutto il mondo è paese ed io non mi stupisco più di nulla. Invece, mi sono stupito molto di più nel rendermi conto che nel video Nic Offer e compare non meglio identificato se ne vanno allegramente in giro su una vecchia Fiat 500 verde targata Ferrara. Mica Bologna, Modena o al limite Ravenna, ma proprio Ferrara. Da non crederci.
Guardando bene le immagini ho addirittura l'impressione che sia stato girato dalle mie parti, ma forse tutto ciò è frutto della mia immaginazione. Meglio non farsi troppe domande, dunque.