29 agosto 2010

HOMO SUM: NIHIL HUMANI A ME ALIENUM PUTO.

A volte la vita riserva sorprese che non ti aspetti e che sconvolgono il tuo tran tran quotidiano, ma che alla fine cambiano in meglio la tua vita e ti forgiano, rendendoti una persona migliore o comunque dotata di maggiore autostima.

Tanto per dire, nei cessi dell'Autogrill Somaglia Ovest ho trovato una vecchia copia usata di Vanity Fair in cui era contenuta una fantasmagorica intervista ad Elio, una esilarante bombarda nella quale l'incommensurabile Stefano Belisari (ho scoperto dopo circa vent'anni che Elio in realtà non si chiama Elio ma Stefano Belisari, meglio tardi che mai) tra le altre cose stronca finalmente l'uomo più sopravvalutato del Pianeta Terra (ossia Giovanni Allevi, il pianista tarantolato che per un qualche inspiegabile motivo è considerato un genio totale e piace a chiunque voglia darsi un tono dimostrandosi un minimo colto agli occhi della gggente – e che tra l'altro piace sia a chi nel 2010 osa ancora indossare a testa alta maglietta dei Pink Floyd, pantaloni larghi a righe e calzature Birkenstock che a chi nella vita di tutti i giorni è un impiegato frustrato ma non per questo rinuncia a definire genio uno come Allevi) ma soprattutto arriva ad attaccare un autentico mostro sacro (nel senso che le troppe lampade l'hanno resa all'apparenza mostruosa ed in sovrappiù è pure molto devota a Gigi D'Alessio e a Dio) della canzonetta italiana contemporanea, ossia la sua collega giurata di X-Factor Anna Tatangelo.

Di lei, infatti, Elio dice (copiaincollo un pastone a caso da un blog trovato per caso grazie a Google, in quanto non posso attingere direttamente da Vanity Fair visto che la copia della rivista in questione l'ho successivamente nascosta nel banco frigo fra le noci di prosciutto al pepe, così non la troveranno mai dato che in ogni Autogrill che si rispetti le noci di prosciutto non le compra mai nessuno e sono sempre le stesse da decenni): “Se hanno scelto anche lei, è perché vogliono che si vada da un estremo all’altro. Io e lei siamo agli antipodi. Non ascolterò mai le sue canzoni, e non avrò mai un suo disco in casa, e altrettanto farà lei. Esprime un mondo che non mi interessa conoscere, ma condivido la scelta della produzione. Perché ignorarlo? Purtroppo, finora, ha già detto due, tre cose che mi hanno fatto rizzare i capelli in testa, e temo che non saranno le ultime. Io valuto il valore sulla base di dati oggettivi. Lei no, fa un po’ come Simona Ventura… giudica a pelle. E questo non lo sopporto, è un modo di fare superficiale, che mortifica chi, dall’altra parte, si gioca tutto. La Tatangelo voleva bocciare un candidato perché cantava in falsetto. E così ci siamo scontrati. Poi ha 23 anni e sembra ne abbia 37″. Standing ovation, anche se secondo me la Tatangelo dimostra almeno 45 anni e la sua musica mi imbarazza parecchio a livello bassoventrale (ma è solo una mia opinione personale che va presa per quello che é, ed oltretutto probabilmente in italiano il termine “bassoventrale” nemmeno esiste).

A quanto pare, dunque, quest'anno vale la pena di guardare X-Factor solo perché c'è Elio. E, con tutto il rispetto, non potrebbe essere altrimenti visto che, oltre ad Elio e alla Tatangelo, in giuria ci sono anche il fu Enrico Ruggeri e Mara Maionchi ed il presentatore è il figlio dei Pooh e di Don Giussani Francesco Facchinetti (che tra l'altro sta attualmente vivendo una infuocata storia d'amore con Alessia Marcuzzi e probabilmente sta coronando un sogno, visto che è nato nel 1980 e fa parte di quella generazione di ragazzi che si sono ammazzati di raspe con il calendario della Marcuzzi che usciva con Panorama nell'anno 2000)(Don Giussani approverebbe la scelta, io pure). E, qualora io avessi tempo e voglia, guarderò X-Factor e riderò dei cantanti in gara illusi di poter diventare famosi ma soprattutto riderò per ciò che in trasmissione Elio dirà alla Tatangelo. Ne vedremo delle belle, per me Gigi D'Alessio lo fa cacciare dopo tre puntate.

7 commenti:

delrio ha detto...

Ottimo post, che condivido in toto.

gattasorniona ha detto...

Grazie per avermi fatto scoprire il gruppo flickr della noce di prosciutto al pepe. Elio pensavo che si chiamasse così, Elio e basta, senza cognome. Ne ero sicurissima!

accento svedese ha detto...

Io sapevo che si chiamava Belisari di cognome, ma credevo Elio Belisari. Non si finisce mai di imparare.

manq ha detto...

Elio a me sta profondamente sul cazzo, ma non credo si possa discuterlo come conoscitore ed esperto musicale.
Riguardo Facchinetti e la Marcuzzi applausi a scena aperta.

Anonimo ha detto...

Banna manq.

ale-bu ha detto...

elio secondo me non si può discutere e basta. ma io sono di parte. che poi, alla fine, chi non è di parte? da una parte o dall'altra?

cmq, ho scoperto su wikipedia questa cosa che non sapevo:
"Il 24 marzo 2009 al MAXXI di Roma, Elio delle Storie Tese si è presentato per ritirare il Premio alla Carriera della XV Quadriennale d'Arte di Roma destinato a Maurizio Cattelan, sostenendo di essere Cattelan. Durante la conferenza Elio Cattelan ha ricevuto il premio e interloquito amabilmente con Francesco Prosperetti, Anna Mattirolo, Gino Agnese, Stefano Chiodi, Andrea Cortellessa, Cornelia Lauf e risposto alle domande del pubblico presente."

genio.

accento svedese ha detto...

Da antologia.