10 agosto 2010

DON'T LOOK BACK IN ANGER

La situazione politica italiana mi entusiasma talmente tanto che quando vedo un qualsiasi telegiornale inizio prima a pensare che alle prossime elezioni voterò per Gianfranco Fini, e subito dopo ho un ripensamento ed inizio a dire a me stesso che no, uno che è stato fascista non posso votarlo e poi Nichi Vendola è meglio ed allora voterò per lui.

L'unica è che non c'è scampo, a marzo si vota ed allora dovrò per forza scegliere uno dei candidati (di non votare non se ne parla, ho talmente rispetto per chi ha versato il proprio sangue per permettere a noi, a voi, a tutti di votare che al seggio ci vado comunque, ed al limite annullo la scheda). Le ennesime elezioni, l'ennesimo referendum sulla figura di Silvio Berlusconi, l'ennesima non-scelta tra l'essere virtualmente a favore di un uomo contraddistinto da svariati complessi di inferiorità che ne condizionano l'operato ed essergli virtualmente contro. Son sedici anni che in Italia va avanti così, godo di diritto di voto da circa dieci anni e mi sarei anche rotto le palle di questo andazzo, ma non ci posso far nulla e mio malgrado subisco.

Nel 1994 si parlava di Seconda Repubblica, ma questa a me pare una monarchia bella e buona. Tutto gira intorno a lui, ma sparito Berlusconi sparirà il resto. Crollerà un sistema di cortigiani pronti a dirgli sempre sì, sparirà un'opposizione che ha come unica ragione di essere l'antiberlusconismo e non ha mai avuto una proposta chiara. Sparirà anche Di Pietro, e ci sarà da festeggiare per giorni e giorni per la sua scomparsa dalla politica italiana. La Lega tornerà ad essere un partito che esiste solo al nord. Cambierà il sistema elettorale e verranno reintrodotte le preferenze come ai bei tempi che furono. Non cambierà nulla perché in Italia tutto cambia per non cambiare, ma almeno avremo l'illusione di poter (forse per la prima volta in più di cinquant'anni di storia repubblicana, ma sicuramente sto esagerando) scegliere tra proposte alternative e non complementari.


La vicenda della casa a Montecarlo del cognato di Fini è palesemente il solito trabocchetto mediatico organizzato da quel burlone di Silvio per annientare i compagni di Futuro e Libertà. Più o meno come mettere merda in un ventilatore e vedere di nascosto l'effetto che fa, solo che in questo caso il ventilatore corrisponde alla stragrande maggioranza dei media italiani. Speriamo che sbuchi di nuovo fuori Igor Marini, speriamo che Fini resista alll'assedio altrimenti mi gioco il mio ingaggio come cameriere alla Festa Tricolore di Futuro e Liberta a Mirabello (FE).

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