04 agosto 2010

È BRAVO, MA NON SI APPLICA

La settimana scorsa al Lidl ho comprato un navigatore satellitare pagandolo solo 50 euro. Ha un sacco di funzioni e mi porta dove voglio, però intanto alla prima uscita è andato in tilt, mi sono perso lungo strade a me totalmente sconosciute ed il risultato è che sono finito in un locale della provincia veronese a sorseggiare un aperitivo col mio caro amico Daniele Interrante.

Interrante era da solo al bancone del bar, lo stereo suonava musica lounge ed io mi sono avvicinato per salutarlo. Se nella stanza ci fosse stato un palo avrei fatto un paio di numeri alla Gene Kelly, ma visto che non che non c'erano pali (e nemmeno traverse o righe bianche) mi sono limitato a chiedergli come andava la vita e a parlare con lui del più e del meno (soprattutto del meno).

Lui sembrava felice di vedermi ma – colpo di scena – dopo un po' ha estratto dal marsupio un cd e me lo ha allungato, facendo in modo che nessuno se ne accorgesse. “Questo è il promo di The Suburbs, il disco nuovo degli Arcade Fire”, mi ha detto, “iniziano a diventare veramente famosi e tra poco saranno in grado di riempire gli stadi come gli U2. Me l'ha passato il mio agente Lele Mora, uno che di buona musica se ne intende. Ascoltalo finché sei in tempo. Tra qualche mese piaceranno a tutti e potrai scordarti di loro”.

Io ero senza fiato, non sapevo nemmeno cosa dire. Ho cercato di fingere uno svenimento per fuggire alla situazione imbarazzante, ma non c'è stato verso perché Interrante ha ricominciato a parlare. “È un bel disco, anche se un tantino inferiore ai precedenti. Le buone canzoni ci sono, solo che mancano quei crescendo epici che erano un po' il marchio di fabbrica (o, per i detrattori, il marchio di infamia) i questa band. Il disco sembra discontinuo, in realtà tutte le canzoni sono legate da un unico filo logico narrativo. Raccontano una storia, è quasi un concept album. Se la durata ti pare eccessiva, pensa a questo e ti passerà”. Non ho ben capito cosa volesse dire quando parlava di filo logico narrativo ma ho finto interesse ed ho continuato a lasciarlo parlare. “Necessita di parecchi ascolti per essere digerito e capito. Le stesse cose dei dischi precedenti, ma viste da un'altra angolazione. Ci sono dentro Bruce Springsteen, Neil Young, i Cure, i Joy Division, lo shoegazing. Il singolo omonimo ricorda gli Sleepy Jackson e c'è un brano cantato dalla tizia in cui ci sento dentro addirittura Dee D. Jackson. Non ricordo il titolo perché io i titoli non li leggo mai, ma è così. Fidati.”

E Daniele Interrone ha continuato a parlare. Ha raccontato che andrà a vederli a settembre ad un festival a Bologna, che Lele Mora gli ha trovato gli accrediti per andare nel backstage, che a quel concerto suoneranno un sacco di band fichissime che musicalmente hanno molto in comune con gli Arcade Fire, ha parlato e parlato. Mi ha pure chiesto se trenta spritz bevuti in un pomeriggio sono compatibili con la vita umana, ma io non ho saputo dargli una risposta perché ormai non lo ascoltavo più. Pensavo al promo di The Suburbs e fremevo dalla voglia di rimettermi in viaggio solo per inserirlo nel lettore cd della mia auto e lasciarlo andare in loop, ma soprattutto pensavo che l'ideale per vivere bene ed essere sempre in forma è non fare sport, perché se pratichi qualche sport poi quando smetti ingrassi tantissimo e non torni mai più in forma. Personalmente io mi mantengo giovane grazie alle radiazioni emesse dallo schermo del mio pc, ma non ho voluto dirlo ad Interrante che nel frattempo aveva già l'occhio vitreo e la bava alla bocca (e mi faceva pure parecchia paura).

Ho acceso la macchina e sono fuggito, e sto ancora guidando. The Suburbs è ancora lì che gira nel mio lettore cd, si sta dimostrando bello però intanto alla prima uscita è andato in tilt, mi sono perso lungo strade a me totalmente sconosciute ed il risultato è che sono finito in un locale della provincia veronese a sorseggiare un aperitivo col mio caro amico Daniele Interrante.

(Bastonate)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi piace la tua forma di hypnagogia. Il tuo stile mi ricorda la cover di Nikita "Eterna Divina" dei Flaming Lips. Vorrei proporti uno spazio in un nuovo magazine davvero accattivante. Si chiama "Rockerilla"

pippoh ha detto...

hai un commento al post su la casta chic e radical...
interessante il libro del manifesto credo... melo comprerò credo

pippoh ha detto...

http://www.tuttiinpiazza.it/rubriche/libri/_eroi_di_carta__di_alessandro_dal_lago/eroi_di_carta_di_alessandro_dal_lago.asp

accento svedese ha detto...

@ anonimo: Rockerilla is funckin' dead

@ pippoh: mi sa che comprerò anche io