20 luglio 2010

DEAD BODIES EVERYWHERE

Se c'è una cosa che mi dà fastidio è entrare in una libreria e vedere che – a causa del megasuccesso planetario di Stieg Larsson e dei suoi libri postumi o viventi - ci sono interi scaffali di libri scritti da oscuri autori svedesi e ci sono pure persone che li comprano perché dopo aver letto Larsson si sono appassionati agli scrittori svedesi e non leggono nient'altro (o magari non hanno mai letto nulla di rilevante in vita loro e cercano di darsi un tono leggendo i libri recanti la fascetta pubblicitaria di “libro al primo posto della classifica dei più letti in Svezia”, tanto per far bella figura con amici e colleghi). Sono convinto che se Stieg Larrson fosse stato consapevole di poter scatenare un fenomeno così orrido e dannoso per la letteratura di qualità non sarebbe mai morto di crepacuore, o magari si sarebbe sparato prima di iniziare a scrivere il primo libro così da risparmiarci lo strazio di una mania collettiva di cui francamente non si capiscono le cause scatenanti.

Va da sé che tutti i libri postumi di Stieg Larrson che stanno uscendo non sono mai stati scritti da Larrson, però tanto i gonzi che corrono in libreria a comprarli non se ne renderanno mai conto. Un uomo normale non può aver scritto così tanto in vita, soprattutto da morto. É provato scientificamente che è impossibile farcela.

3 commenti:

manq@libero.it ha detto...

Vogliamo anche dire che i libri di Larsonn fanno cagare al cazzo?

Luci ha detto...

@manq: no, a me sono piaciuti :P ;)

accento svedese ha detto...

Vanity Fair nell'ultimo numero regala in esclusiva il primo capitolo di un libro di due oscuri scrittori danesi. Ho detto tutto.