17 febbraio 2007

WHAT WOULD YOU'VE BEEN, IF YOU HADN'T BEEN A TEEN. DO YOU KNOW WHAT ELSE IT MEANS?

Non gli Afterhours. Non i Marlene Kuntz. E nemmeno i Massimo Volume. Dei 99 Posse neanche a parlarne. Mi spiace lasciare fuori i Sangue Misto, ma sarebbe troppo facile indicare loro.
I dischi italiani più importanti degli anni novanta sono stati tre. Per il loro valore di reperto storico e per l'impatto che hanno avuto al momento dell'uscita.
Pislas della Paolino Paperino Band, per la sua provocazione intelligente e la sua ironia sagace. Dietro alle prese per il culo c'è molto di più, basta saperlo cogliere. Massimo rispetto per una grandissima band che non ha mai ottenuto ciò che avrebbe meritato.
La fabbrica di plastica di Gianluca Grignani, ovvero un uomo che non sta bene nella sua condizione di superstar, vuole esprimersi liberamente e fa un disco che risulta un entità aliena nell'allora panorama maistream. Ho sempre sospettato che all'epoca si facesse. Una volta ripulito, è finito artisticamente. Peccato.
Così com'è degli Articolo 31, che con questo disco sono riusciti nella non facile impresa di rendere importanti le cazzate e, contestualmente, a rendere cazzate le cose importanti, facendo il botto e chiudendo definitivamente la loro comunque non brillante carriera artistica. Il simbolo della parte più futile del decennio.
I più importanti sono stati questi, ci puoi scommettere che sono stati questi.

Paolino Paperino Band - La pentola
Gianluca Grignani - La fabbrica di plastica
Articolo 31 - Tranqui funky

6 commenti:

Manq ha detto...

Tre dischi italiani degli anni novanta sono:
1 - Paranoia e potere dei Punkreas. Perchè era scorretto, violento, intransigente, ignorante e becero come i giovani che avevano le palle piene della loro società. Me compreso.
2 - Concordo sugli articolo 31, ma assolutamente Messa di Vespiri.
3 - La dura legge del Gol degli 883. Perchè era nerd, ma soprattutto perchè era la risposta italiana (nei testi) ai Get Up Kids!

accento svedese ha detto...

Dico la mia. I Punkreas no, li ho sempre ritenuti montati e presuntuosi. Meglio la Paolino che faceva la stessa cosa 5 anni prima con molta più umiltà.
Ricordo Messa di Vespiri, ma Così com'è è ancor più futile e dunque più rappresentativo. Max Pezzali è un uomo para, un preso male che rimpiange gli anni ottanta. Dagli esordi la sua stazza è raddoppiata, forse si è mangiato Repetto.

Manq ha detto...

Dai, i punkreas sono stati l'emblema della mia giovinezza ribelle. Avevano pezzi di puro qualunquismo against, impossibile non amarli...
La paolino io invece non l'ho mai cagata...

accento svedese ha detto...

La Paolino è stata l'emblema della mia giovinezza ribelle! ;) cerca di recuperarla, ne vale la pena...

20nd ha detto...

Mitici Paolino.
"La fabbrica di Plastica" non e' stato ASSOLUTAMENTE capito. Me lo devi passare. Sul tre faccio finta che ti sei fermato al due.

accento svedese ha detto...

Te lo passerò, prima o poi ci beccheremo e te lo passerò.
I terzi nella loro bassezza sono stati importanti soprattutto per l'impatto che hanno avuto sui giovani dell'epoca. Sono entrati nell'immaginario collettivo come l'"hip hop italiano". Io li gradivo anche se mi stavano profondamente sulle balle.
Ti salvi perchè apprezzi la Paolino! ;)