Ormai la vera fonte di ispirazione per riuscire a combattere il logorio della vita moderna non è più nelle riviste musicali ma nelle riviste di costume. Tanto per dire, mentre Rumore mette in copertina i Verdena (i Verdena? Nel 2011? Un disco nuovo??? Hanno ancora qualcosa da non dire oltre a ciò che non sono riusciti a dire nei cinque dischi precedenti? Gruppo inutile e sopravvalutatissimo, eppure piacciono – dunque sbaglio io che non sono mai riuscito a farmeli piacere pur avendo tentato di sentirli in concerto per ben tre volte in tre epoche diverse) Vanity Fair ha il coraggio di pubblicare un pezzo in cui Paola Maugeri gentilmente ci informa che il 23 gennaio termina il suo esperimento di vita ad impatto zero ed un po' è dispiaciuta perché oramai ci aveva fatto il callo e si sentirà vuota senza il conforto della sua vita interamente biodegradabile. La Maugeri questa volta si è superata, e dopo aver letto due volte la sua opera d'arte (di primo acchito non credevo ai miei occhi ed allora ho dovuto rileggere per avere la conferma che l'articolo non era frutto della mia immaginazione ma esisteva ed era terribilmente reale, anzi oserei dire reazionario) mi è venuta una terribile voglia di:
prendere una decina di fustini di Dixan e versarne il contenuto nel primo corso d'acqua a portata di mano;
prendere la Citroën Squalo con cui mio padre in gioventù andava a sentire Daniele Baldelli al Cosmic (finalmente dopo tanti anni di attesa mi permette di guidarla, inquina tantissimo anche se ha i sedili di pelo e gli adesivi anti-nucleari) e consumare un paio di pieni di benzina girando a casaccio per le vie del borgo / dal ribollir de' tini va l'aspro odor de i vini l'anime a rallegrar;
mescolare apposta i rifiuti invece di fare la raccolta differenziata e/o gettarli in un cassonetto diverso da quello apposito, così da vanificare gli sforzi di chi ce la mette tutta per fare correttamente la raccolta differenziata;
catturare un agnello e mangiarlo vivo, vello compreso;
tuffarmi in acqua come Sampei, catturare un paio di grossi pesci e mangiarli vivi, squame e lisca compresi (fottendomene altamente del contenuto dei fustini di Dixan che ho versato in acqua precedentemente, anzi sfruttando il fatto che a causa del detersivo ingerito i pesci perdono del tutto la loro proverbiale mobilità);
distruggere l'orto del vicino, adducendo come scusa il fatto che credevo che tra le altre cose coltivasse anche ganja e volevo salvare dalle droga i bambini che giocano a calcio nel campetto di fronte a casa mia;
dare fuoco a sterpaglie, farmaci scaduti e non correttamente smaltiti, vecchi pneumatici e materie plastiche varie ed eventuali per salvare dalle droga i bambini che giocano a calcio nel campetto di fronte a casa mia (tra l'altro disturbandomi tantissimo) facendo respirare loro le esalazioni che si generano da tale prodigiosa combustione;
andarmene in giro dopo aver tolto la marmitta al mio Booster, soprattutto nel pomeriggio quando gli anziani stanno riposando e i ragazzini che giocano a calcio nel campetto vicino a casa mia devono ancora iniziare perché rispettano il riposo degli anziani;
indossare un giaccone da puttaniere con collo di pelliccia tipo quello che indossava Clemente Russo il giorno del suo matrimonio, avendo magari cura di non fargli mai sapere che ho definito il vestito del suo matrimonio “giaccone da puttaniere con collo di pelliccia”
ma non farò mai nulla di tutto ciò perché nel mio piccolo (e soprattutto senza eccedere) cerco di proteggere la natura e rispetto le opinioni altrui (anche quando probabilmente sono figlie dell'entusiasmo incontenibile tipico di certi neo-convertiti come quelle delle Maugeri) e poi perché alla pagina successiva c'è la un articolo in cui Barbara Palombelli dice che gli studenti di oggi scioperano e si lamentano ma hanno tutto, non hanno mai lavorato e neppure lavato i piatti una volta in vita loro, mica come quando era studente lei che quelli della sua generazione non avevano nulla e talvolta dormivano anche per terra pur di riuscire ad andarsene via (come se suo marito Francesco Rutelli non rappresentasse in tutto e per tutto il prototipo dell'uomo che in gioventù è stato un culattone raccomandato). La Palombelli non prova compassione per gli studenti che manifestano, io provo un po' di compassione per lei (ma soprattutto per Rutelli, per il suo micropartito Api e per gli enormi manifesti con cui sta invadendo le stazioni di mezza italia, un vero gesto da disperati in cerca di attenzione) e desidero manifestare tutta la mia solidarietà ai suoi incolpevoli figli.
E Il Fatto Quotidiano (organo ufficiale della sinistra radical-chic e salottiera che perde tutte le elezioni perché non ha un'identità che non sia demolire Berlusconi ed incensare Di Pietro e/o Vendola) che scrive che dietro alla vicenda di una escort che dice di essere stata con Gianfranco Fini c'è Tiziano Motti, solo perché Tiziano Motti è proprietario della testata giornalistica web su cui è apparsa una intervista alla escort in questione? Fa ridere tantissimo e mi convince sempre più che il mio voto a Tiziano Motti alle ultime elezioni europee non è stato un voto sprecato.
E Black dei Pearl Jam sentita mentre ero in coda in un affollatissimo negozio durante il primo giorno dei saldi? Sentendola mi sono improvvisamente reso conto che quest'anno son passati vent'anni dall'uscita di Ten e non sembra. Chissà se tra dieci anni sentiremo Valvonauta dei Verdena mentre saremo in coda in un negozio durante il primo giorno dei saldi e diremo lo stesso. Chiediamolo alla Maugeri, magari lei sa la risposta esatta avendo sicuramente intervistato sia i Pearl Jam che i Verdena durante la sua brillante e gloriosa carriera.
E l'Avvenire che contesta a Mediaset lo sdoganamento della bestemmia sul Grande Fratello? E Cassano che è passato al Milan? E del suo compagno di squadra Strasser che parla quattro lingue ma non riesce a capire nulla di ciò che dice Cassano? E Mario Balotelli che ha cambiato tre ragazze in pochissimo tempo, tutte e tre bionde siliconate che sembrano uscite dall'archivio di un Tommy Lee qualsiasi? Non me ne frega nulla, preferisco di gran lunga galvanizzarmi con l'incredibile ritorno in panchina di Dan Peterson (uno che va rispettato a prescindere anche solo perché negli anni novanta commentava gli incontri wrestling su Italia 1). Personaggi come lui sono maestri di vita, altroché i soloni che vogliono venirci a consigliare cosa mangiare, cosa contestare e quale musica ascoltare.
E il pezzo su Blow Up di questo mese in cui Christian Zingales si apre e racconta la sua passione per la house ma soprattutto i suoi sei anni di usi/abusi di sostanze psicotrope con conseguente crollo nervoso? Da paura, da far impallidire la neo-salutista Maugeri o la neo-esperta di problematiche giovanili Barbara Palombelli. L'ispirazione per affrontare il logorio della vita moderna sta anche in cose come questa, sta anche nelle riviste musicali e non solo nelle riviste di costume o nel trash fine a se stesso.
3 commenti:
Non l'ho letto ma sono svenuto solo ad aprire la pagina.
Anche io rileggendolo mi son sentito male.
dai, l'ultimo disco dei Verdena non è così malaccio. (oddio, ma io sono di parte)
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