18 maggio 2010

L'ITALIA È UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SULLE IMPRESE DI COSTRUZIONE EDILIZZIA (con due zeta, che fa più italiano medio)



Un paio di giorni fa mentre ero al bar a prendere un caffè è entrato un tizio in tenuta da tronista (con tanto di carnagione lampadatissima, orecchini con brillante delle dimensioni di un chicco d'uva e tatuaggio al collo di inenarrabile bruttezza). Blaterava di tutto e di nulla, ma soprattutto ha utilizzato prima il termine “danimarco” e poi “danimarchese” per indicare la lingua danese. Ed allora ho capito che dovevo prendere armi e bagagli e partire per andare a vedere Draquila – L'Italia che trema, il nuovo docu-film di Sabina Guzzanti.

E com'è stato? Bello ed interessante (sempre che si possano usare due termini del genere per un film del genere). Sabina Guzzanti è riuscita perfino a starmi simpatica perché ha messo da parte il suo ego ed ha lasciato parlare le persone, ha fatto un buon lavoro d'indagine (credo che abbia rischiato la vita per fare le interviste all'interno delle tendopoli dove stavano gli sfollati della città abruzzese). Vengono presentati fatti e non teoremi, c'è meno antiberlusconismo a prescindere di quanto si possa immaginare ma soprattutto non vengono tirate conclusioni affrettate, viene solo spiegato allo spettatore che c'è gente che col terremoto ci ha fatto i soldi e gente che col terremoto ha risollevato i sondaggi e gli indici di gradimento. Durante il film mi sono addormentato solo un paio di volte, e mi sono perso il finale perché ero crollato definitivamente. Mi ha svegliato due giorni dopo il direttore artistico del cinema nel quale sono andato a vedere Draquila, il finale ha dovuto raccontarmelo lui ed è stato devastante. Devo ancora riprendermi. E stop.

Ciò che è accaduto a L'Aquila (e più in generale in Italia negli ultimi anni), sta venendo fuori a poco a poco: un quadro talmente merdoso&devastante che a pensarci bene si può affermare con certezza che il governo Berlusconi cadrà il giorno venerdì 25 giugno 2010 (per la precisione, giorno dell'anniversario della morte di Maicol Gecson – o Michael Jackson per gli anglofili) e diversi suoi esponenti di spicco dovranno fuggire nottetempo per evitare l'ira della popolazione. Cazzi loro, e cazzi di chi non sa che gli abitanti della Danimarca si chiamano danesi e non danimarchesi o danimarchi.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Il solito comunista di merda.

Unknown ha detto...

Mitico anche solo per il titolo del post! Il film a Ginevra non lo passano, e forse e' meglio cosi': di incazzarmi (anzi, inkazzarmi, che fa piu' italiano, o italianese, medio, non ne ho poi cosi' voglia).

PS: gli anonimi sono sempre i megliori: grazie per i commenti come sempre costruttivi!

accento svedese ha detto...

Gli anonimi danno quasi più soddisfazioni di Bertolaso e Berlusconi. Lunga vita ai loro commenti.