02 novembre 2010

MA LA GENTE POI SE NE FREGA / ALLORA IO VOTO MORA



Io non sono antiberlusconiano. Anzi, confesso che Silvio Berlusconi mi sta simpatico e mi fa troppo ridere. Veramente, quando lo vedo non riesco a trattenermi, è più forte di me. Inizio a pensare alla barzelletta con bestemmia finale (probabilmente il figlio di Galliani gli ha segnalato Solomacello e da allora Silvio non è più lo stesso), a quello che dice di Rosy Bindi (la sua ossessione, chissà perché), ai capelli pettinati col catrame, ai rialzi sotto le scarpe, agli occhi da cinese nonostante le decine di lifting, al fatto che si considera il miglior premier degli ultimi centocinquanta anni, al fatto che crede di avere trentacinque anni, al fatto che ne dimostra novanta ed è gonfio, alle registrazioni che fece Patrizia D'Addario in casa sua, a quando per fare il bullo con la D'Addario le raccontava dettagli relativi a vertici internazionali con lo stesso tono di chi ti racconta una panzana ma crede di averti convinto, alle panzane inventate per coprire lo scandalo seguito alla sua presenza alla festa di Noemi Letizia, a Noemi Letizia che adesso che si è rifatta metà faccia sembra una versione femminile di Claudio Baglioni, al maestro Apicella che in testa ha un gatto morto e – clamorosa new entry – a Ruby e alla divertente storiella del bunga bunga, mi si mettono in moto i neuroni e scoppio a ridere.

Non sono antiberlusconiano ma uno come Berlusconi non lo voterei mai. Ha un set di valori troppo differenti dai miei, è un settantacinquenne che finge di avere trentacinque anni (io fingo di averne venti ma non ne ho sessanta, se la matematica non è un'opinione) e poi son quindici anni che promette e non mantiene, ormai non ci crede più nemmeno lui ma fa finta di crederci per sentirsi adeguato. Recita una parte per non finire soffocato dagli svariati complessi di inferiorità che ne condizionano l'esistenza (uno su tutti: l'altezza. Un altro: la calvizie. Un altro ancora: la figa giovane, che non è un complesso di inferiorità ma lo condiziona ugualmente, e pure alla grande). Uno con quei denti lì di porcellana non lo voterei manco per il cazzo, ma poi mi volto dall'altra parte (ossia a sinistra) e vedo il nulla, ed allora capisco perché la gente nonostante tutto vota Berlusconi: perché fa ridere e gli altri sono tristi, anzi non esistono proprio. Sono il nulla, appunto. Può il nulla far ridere? Se ti droghi peso sì, altrimenti non fa ridere – ergo si può dedurre che per trovare il coraggio di votare l'attuale centrosinistra devi drogarti peso (un ragionamento che non fa una piega, direi).

Adesso va di gran moda uno come Nichi Vendola. Tutti ripongono grandi speranze in lui, sembra l'uomo ideale per ricostruire la scassatissima sinistra italiana, qualcuno osa definirlo l'Obama italiano, è liberal pur essendo figlio della vecchia ortodossia comunista (non so cosa possa voler dire una frase del genere ma suonava bene e l'ho messa, poi cercherò anche di spiegarmela), non sarebbe neanche tanto male eppure qualcosa non mi torna. Che cosa non mi torna? Questo: al congresso del suo micropartito che si vuole mangiare il Partito Democratico ha fatto un bel discorso, però poi si è fatto fotografare assieme ad alcuni dei personaggi più inquietanti della attuale scena politica italiana (Paolo Cento, Gennaro Migliore, Franco Giordano, addirittura Fausto Bertinotti – credevo fosse sparito o l'avessero spedito a lavorare a Cuba, invece è ancora in pista a rompere le palle con le sue menate altermondiste pronunciate dall'alto dei suoi abiti in pura lana cachemire) ed ha vanificato tutto. Sembrava una cosa del tipo Nichi Vendola e il ritorno dei morti viventi, invece era solo Nichi Vendola insieme ad alcuni personaggi che mi fanno addirittura sperare nello sbarco dei Tea Party in Italia. E quella gente lì verrà a casa mia (o meglio, manderà qualcuno – magari un replicante più giovane e rassicurante con pretese artistoidi, magari studente fuorisede al Dams di Bologna ma vecchio dentro, anzi vecchissimo dentro) a chiedermi il voto, a chiedermi di farli ritornare in Parlamento, a chiedermi ancora una volta di contribuire al loro stipendio mensile di parlamentari con le ritenute alla fonte effettuate sulla mia busta paga. Ma che cazzo vogliono, il sangue? Vadano a lavorare come fanno tutti, e lascino in pace Vendola – che tra l'altro se si riuscisse a liberarsi di loro vincerebbe facile. Soprattutto dopo che da tutta questa divertente vicenda della ragazza/ragazzina che si fa chiamare Ruby è emerso che a quanto pare Berlusconi si fa scovare in giro le tipe da Emilio Fede e Lele Mora. Tipo i manager delle rock band da arena che a fine concerto scelgono le ragazze da portare nel backstage per offrirle in pasto ai membri della band, solo che Berlusconi è ben più di una rockstar: è il Michael Jackson italiano, con tutto ciò che ne consegue in termini di impatto sulle masse adoranti e capacità di condizionarne la volontà nonostante gli insuccessi collezionati negli ultimi dieci/quindici anni.

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