05 marzo 2012

Dalla non è un cantante, è un consiglio (cit.)



Il dato di fatto è che i tizi di Pontifex hanno detto la loro riguardo alla morte di Lucio Dalla mentre non hanno speso una parola riguardo a Germano Mosconi, giornalista veronese divenuto punto di riferimento per i giovani italiani dopo che sono stati pubblicati alcuni suoi video su YouTube (copiaincollo a caso da un sito italiano che parla di giovani, mica sono frasi mie). Ancora mi sto chiedendo il perché e il percome di una cosa del genere, ma in definitiva non me ne frega un cazzo di Pontifex (e meno se ne parla meglio è, visto che parlandone si finisce per dare importanza a dei veri e propri taliban all'amatriciana – e ciò non è cosa buona e giusta) mentre mi dispiace un sacco sia per Germano Mosconi che per Lucio Dalla, due che nel loro campo erano, sono e saranno degli autentici fuoriclasse.

Dicevo, Lucio Dalla è morto e lascia un vuoto incolmabile – soprattutto in quelli che non l'hanno mai ascoltato ed ora infestano le bacheche Facebook con link ai suoi video e citazioni tratte dalle sue canzoni, gli stessi che magari infestano le bacheche Facebook con I soliti idioti e salga a bordo cazzo e non si preoccupano troppo di disturbare il prossimo (si può sempre smetterli di seguirli, ma in fondo dispiace sempre fare un gesto del genere). A me parecchia della sua musica piaceva, altra molto meno (soprattutto quello che ha pubblicato negli ultimi dieci/dodici anni), altra neppure la conosco (recupererò), però se devo dire la verità la prima cosa che mi viene in mente quando penso a Lucio Dalla è Vita, canzone cantata in coppia con Gianni Morandi. Vita è roba che pare incisa domani ed invece è tipo del 1987/1988, con un testo che ti entra dentro e ti devasta emotivamente e musica coraggiosa ora come allora (almeno a livello mainstream-sanremese-Festivalbaresco-Superclassifica Show). Ogni volta che l'ascolto (rigorosamente da YouTube, rigorosamente il video rippato da Videomusic 1987/1988 circa – non c'era ancora Rijkaard nel Milan e dunque Baresi non era ancora papà) mi emoziono sul serio e rinasce un fiore sopra un fatto brutto (tanto per citare il passaggio forse più toccante della canzone).



E da qualunque parte si vogliano vedere le cose anche Nanì è una grande canzone che a Sanremo avrebbe meritato sicuramente miglior sorte. Son giorni e giorni che non ascolto altro e mi sto pure ricredendo completamente su Pierdavide Carone
(uno che ho ingiustamente liquidato come “prodotto di Amici di Marione De Filippi” e “robaccia fake da Mtv Trl” ma che ha parecchie cose da dire ed in futuro sicuramente le dirà – o almeno spero per lui e per noi tutti), segno che in fondo Dalla ci ha visto giusto anche con lui. Bravo lui ma soprattutto bravo Dalla, per questo e per tante altre cose che non sto qui ad elencare ma che riassumerò postando un suo intero concerto per la tv svizzera datato 1978, anno dei mondiali in Argentina.


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