
Questo fine settimana mi sono rovinato il cervello ascoltando praticamente solo due dischi. Il primo è la raccolta Acid: Can You Jack?, doppio cd edito dalla benemerita etichetta londinese Soul Jazz che raccoglie tutte le pietre miliari del suono che ha caratterizzato la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni ottanta, la acid house. Premetto che non sono un appassionato di musica dance. Ma la acid mi piace. Punto e basta.
Un suono ricchissimo nella sua semplicità, scarno e visionario, che suona ancora oggi avanti sui tempi ed estremamente coraggioso. Tutto incentrato sulla figura del sintetizzatore TB-303 della Roland, può essere considerato una nuova forma di psichedelia. Linee di basso acidissime e dementi che ti entrano nel cervello, ritmiche scarne ed ossessive e pochi altri arrangiamenti di synth per una piccola rivoluzione partita da Chicago alla conquista di Manchester e poi dell'Europa intera. Una vera goduria.

Axelrod crea atmosfera e sa trattenere la tensione, ha classe, senso del groove, breaks pazzeschi ed arrangiamenti di archi che ancora oggi appaiono avanti. Piacerà molto al mio amico Piero.