L'ho (finalmente) recuperato dal calderone dei
dischi-che-mi-piacciono-un-sacco-ma-che-non-ascolto-più-tanto-spesso-per-motivi-vari. E' un disco che é stato importantissimo per la mia formazione musical-culturale e in questi giorni di fine estate, spinto dal clima di transizione che mi circonda, lo sto ascoltando tantissimo, con grande beneficio per la mia salute psicologica. E sono parecchio felice.
Go Forth dei
Les Savy Fav, una band grandissima ma molto poco conosciuta, putroppo.
Il mio primo incontro con questa fantastica band é stato nel marzo del 2002. Concerto al Covo di Bologna. Suonavano di spalla ai Mars Volta nel loro primo tour italiano, e fu folgorazione immediata e totale. Un ideale punto d'incontro tra Pixies, Devo e Fugazi, per rendere l'idea. Estremanente particolari e mai banali o calligrafici. Quello che mi colpì oltre alla qualità della loro musica fu la grande fisicità e dinamicità della suddetta.
In poche parole, i Les Savy Fav ci davano dentro come dei pazzi e ci credevano ciecamente. Si vedeva che si erano fatti il culo per arrivare lì dove erano, e ne erano fieri perché stavano facendo quello che a loro piaceva di più.
Il cantante, poi. Il sosia perfetto di
Enrico Beruschi, 25 anni ma dimostrarne 50 e non vergognarsene. In netto sovrappeso, quella sera ha datto tutto quello che poteva dare. A torso nudo, pancia al vento, ha trascorso più tempo tra il pubblico che sul palco, abbracciando le ragazze e cercando di baciarle. Strusciandosi contro i ragazzi delle prime file, solo per il gusto di imbrattarli con il proprio sudore. Legandosi una cintura intorno al collo e facendosi portare al guinzaglio da chiunque, come un cane. Prendendosi un (involontario) calcione su un fianco da parte di un mio amico, colpo che avrebbe sicuramente causato il suo svenimento se solo fosse stato in condizioni normali. Arrampicandosi alla postazione rialzata mixer-luci (vi assicuro che al Covo é un'impresa farlo, ancora mi chiedo come possa avercela fatta).
Sempre e comunque oltre il limite dell'umana decenza, per la gioia del pubblico pagante. Mi piacquero molto più dei Mars Volta, band per cui all'epoca non ero ancora pronto. Lo ricordo come un momento di assoluta estasi.
Tra il pubblico, tra l'ilarità generale, c'era anche
Enrico Silvestrin, che all'epoca conduceva le sue trasmissioni su Mtv con la maglietta dei Jimmy Eat World, 'sti cazzi, mica pizza e fichi, i Jimmy Eat 'Sti Cazzi! E' più basso di quanto sembri, ed é anche un tantino sfigatello. Credo di averlo anche insultato. Buon per lui, per la sua strumentazione vintage e per i suoi Silverman.
Dopo quel tour i Les Savy Fav non sono più tornati a suonare in Italia, a meno che non siano venuti a mia insaputa. Se sono venuti e me li sono persi sono stato un coglione, anche se potevano almeno avvertirmi. In tal caso vorrei dir loro che non me la sono presa e non ce l'ho con loro, e che comunque se dovessero tornare in Italia non mancherò di certo. Non vedo l'ora che tornino, li sto attendendo con impazienza.
In caso di tour europeo con date in Italia li prego di telefonarmi, anche con chiamata a carico del destinatario se é solo una questione di vil denaro.
Ad ore pasti mi trovano sicuramente.
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