03 aprile 2012
NIENTE FIORI MA OPERE DI BENE
Mi ha molto colpito la storia di quella ragazza inglese che beve benzina. L'ho letto su Leggo e dunque è vero, e da quando l'ho saputo non faccio che pensare a quello. Ma come si fa ad arrivare a bere benzina? E come si può farlo senza riportare danni permanenti all'apparato digerente? Ma soprattutto, perché l'ho letto solo su Leggo e non su altri prestigiosi organi d'informazione? Non è che è una bufala, magari una notizia non verificata che poi per mera dimenticanza non è stata smentita il giorno dopo? Non lo so, ma so solo che a quanto pare la ragazza in questione è diventata la protagonista di un programma su un qualche canale televisivo inglese a caso e va piuttosto fiera di questa sua bizzarra abitudine. Chissà i suoi rutti come sono.
Dunque, ricapitolando: quanti anni sono che ho questo blog? Circa sei anni. Non c'entra un cazzo con la benzina da bere (o forse sì), ma sei anni sono veramente tanti. Direi troppi. A sei anni un bambino inizia ad andare a scuola ed inizia a leggere e a scrivere, mentre un blog probabilmente ha già esaurito il suo ciclo di vita da un bel pezzo. Direi che a questo punto della sua esistenza (ne parlo come se fosse una persona, sono in pieno delirio di onnipotenza/autoreferenzialità) il mio blog cessa di essere aggiornato. Ci fermiamo qui (ormai parlo di me stesso/del mio blog al plurale, come Scilipoti), improvvisamente, in un momento in cui la media giornaliera dei visitatori è un numero che sta tra novecento e mille (come se contasse qualcosa, come se non fosse una soddisfazione sapere che arrivano tutti su queste pagine per cercare foto degli One Direction). Una piccola vittoria, direi.
Fine della corsa, dunque. Continuerò a fare altro in rete, in maniera diversa, ma non qui e non ora. Un saluto particolare a coloro che sono arrivati al mio blog cercando "Miley Cyrus bocchino", "Mimmo Drughi", "Nicoletta Paciaroni chi c'è stato?" e soprattutto un epico "Milly D'Abbraccio anale intervista". Il duro lavoro paga sempre, anche quando fondamentalmente si scrivono cazzate a mo' di antistress.
Adieu.
SALLUSTI E LA SANTANCHÈ STANNO PER AVERE UN FIGLIO, UNA COSA TIPO IL FILM JUNIOR CON ARNOLD SCHWARZENEGGER
Credevo fosse morto invece Dave Mustaine è ancora vivo e lotta insieme a noi. Tanto per dire, dopo tanti anni di attesa ha finalmente fatto un endorsement pro-Partito Repubblicano – e che endorsement! Ha detto di sperare che vinca quella merdaccia di Rick Santorum, una specie di fanatico religioso che ad occhio e croce da giovane deve aver esagerato con la masturbazione ed ora ce lo fa pesare (speriamo che non lo faccia pesare anche con quattro anni di presidenza, visto che ad occhio e croce uno del genere è capace perfino di sganciare l'atomica sull'Iran e causare la Terza Guerra Mondiale) con uscite che farebbero rabbrividire perfino un Giuliano Ferrara qualsiasi (Giuliano Ferrara ti voglio bene, sappilo).
Ma suona ancora Dave Mustaine? Esistono ancora i Megadeth? Io sapevo che come gruppo avevano smesso di avere una dignità più o meno dal 1998 e da allora si trascinavano pateticamente tra scioglimenti, reunion, cambi di formazione, cancri al ginocchio, abbandoni delle scene, conversioni & rinascite con Cristo e in Cristo amen, rifiuti di suonare di domenica, rifiuti di suonare sullo stesso palco dei Rotting Christ ma non sapevo che Dave Mustaine avesse ancora voce in capitolo e potesse permettersi di esprimere una sua opinione (venendo perfino citato su Libero, particolare da non sottovalutare). Ma chi glielo fa fare di andare avanti facendo la figura del perfetto fallito? Ok, ognuno è libero di esprimere la propria opinione e ci mancherebbe che non fosse così – ma come la mettiamo con i brani del repertorio dei Megadeth che stridono palesemente con il suo nuovo modo di intendere la vita? Mustaine li canta ancora come se nulla fosse o deve chiedere scusa a Santorum dopo ogni concerto, magari nascondendosi sotto la sua scrivania (chiara e gratuita allusione sessuale solo per fare incazzare i bigotti Mustaine e Santorum)? O canta canzoni nuove che inneggiano al Signore Suo Dio e finge di vergognarsi di ciò che era un tempo e non è più per ovvie ragioni anagrafiche? Quanti neuroni ha lasciato sul campo per colpa di anni di abusi di ogni tipo? Siamo proprio sicuri che non si faccia ancora e abbia scoperto il Signore Suo Dio grazie al crack? E i suoi capelli sono veri o è una parrucca? Non so rispondere e non so nemmeno perché sto perdendo tempo con Mustaine, ma so solo che mi sorge spontanea una domanda: quanto è metal il nome “Rick Santorum”? Personalmente se suonassi in una metal band lo sceglierei come nome d'arte, incute timore solo a pronunciarlo.
UN DISCO DI UNA CHE HA CINQUANTA E PASSA ANNI MA NELLE CANZONI SI DEFINISCE ANCORA GIRL: MDNA - MADONNA
Un album nuovo di Madonna nel 2012 è roba per stomaci forti, soprattutto se anticipato da un singolo come “Gimme All Your Luvin’” – ossia qualcosa niente male ma che suonerebbe imbarazzante cantato da una Avril Lavigne qualsiasi, figuriamoci da lei che ha passato i cinquanta ed un bel po’ di storia della pop music l’ha fatta anche se sono anni ed anni che va avanti per inerzia (quanti anni? Dodici? Quindici? Diciotto? Non sono dotato di pallottoliere per contarli con precisione, ma so solo che sono parecchi e ciò mi basta). Ci vuole coraggio per affrontarlo e bisogna avere la capacità mentale di separare ciò che è stata Madonna (grande innovatrice sia a livello musicale che a livello di immagine, anticipatrice di trend, figura in grado di provocare le masse con intelligenza e furbizia) da ciò che è diventata invecchiando (artista che insegue disperatamente i trend ma arriva sempre troppo tardi, artista che come attitudine è più anni ottanta ora che allora, donna che ha fatto un uso troppo sbagliato del botox), eppure è doveroso farlo – per rispetto, per dovere di cronaca e, perché no, per le sorprese che possono derivare dall’ascolto prolungato di un’opera coraggiosamente intitolata “MDNA” (un gioco di parole MDMA/MDNA nel 2012? Puah!).
Come approcciarsi ad un’opera del genere? Con disincanto, anche se non sono perfettamente certo che il termine “approcciarsi” esista nella lingua italiana correntemente parlata. Non ci si devono attendere di certo miracoli (Madonna ha già dato, e non è una metafora di natura religiosa – qui si sta parlando di musica) o rivoluzioni copernicane di sorta (vedi il discorso fatto in precedenza riguardo all’invecchiamento di Madonna, con in sovrappiù il fatto che in un mondo dove grazie al web la musica è già vecchia prima di uscire non basta più ingaggiare produttori di grido per farsi confezionare su misura un disco che funzioni bene – serve ben altro, ma ci arriveremo), si deve ascoltare e basta come se il disco fosse opera di una persona qualsiasi e non di Madonna. Quella Madonna, la Madonna che ci piaceva tanto, è finita almeno nel 1998 con “Ray Of Light” (e relativo video copiato a Biagio Antonacci che le ha garantito l’invidiabile privilegio di poterlo sfottere tramite i suoi legali apostrofandolo come “fattorino delle pizze”) e dobbiamo imparare a considerarla un ricordo lontano parente della Madonna attuale.
E come suona “MDNA”? Suona alla grande quando vuol fare ballare (“Gang Bang”, “Some Girls”), peggiora parecchio quando sceglie di fare altro (“Falling Free”, “I’m a Sinner”). La mano dei Benassi Bros (“Girl Gone Wild” ed “I’m Addicted”, che ranze!) e di Martin Solveig si sente parecchio (“Turn Up The Radio” e “Superstar” sono Madonna che fa karaoke su “Ready 2 Go” ed “Hello” , Solveig deve aver azionato il pilota automatico), e le ospitate della militante a buon mercato M.I.A., degli erotomani LMFAO, di Nicki Miraj ed altri personaggi a caso che andavano per la maggiore un anno addietro aggiungono poco a quanto sarebbe sicuramente riuscita a fare Madonna da sola (avrei voluto scrivere “senza questi specchietti per le allodole, tra l’altro da lei pagati profumatamente”, ma la rispetto troppo e dunque non lo faccio). Facendo una media matematica “MDNA” è un disco assolutamente dignitoso, di quelli che però li ascolti per un paio di settimane poi te ne scordi perché ce ne sono tanti altri uguali in giro, di quelli che se hanno la fortuna di trovarsi al posto giusto nel momento giusto (o se hanno dietro una buona strategia di marketing dietro – vero Lana Del Rey?) parte il tam tam in rete e fanno il botto ma se hanno sfortuna rimangono sul tuo hard disk per circa anno salvo poi venire cancellati quando si tratta di fare spazio ai dischi che usciranno durante l’anno successivo. L’unica differenza è che Madonna per quei dischi ha budget milionari e gli altri invece no, ma in fondo siamo in democrazia e bisogna trattare tutti quanti allo stesso modo.
UN'INTERVISTA, STAVOLTA VERA: BUGO
Qualche tempo dopo l’uscita di “Nuovi Rimedi Per La Miopia” (lavoro amato e nello stesso tempo odiato dagli appassionati di un certo tipo di musica – sembro Red Ronnie quando mi esprimo così – incensato oppure stroncato dagli addetti ai lavori) e nel bel mezzo delle nuove date del suo tour italiano abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere co Bugo, artista poliedrico che non ha di certo bisogno di presentazioni (sembro ancora Red Ronnie). Niente presentazioni dunque, procediamo con le chiacchiere.
Innanzitutto, per cominciare facciamo un gioco: visto che che più o meno tutti quando ti intervistano pretendono di parlare con il Bugo di dieci anni fa, io vado oltre e fingo di parlare con il Bugo del 2022. Dove ti vedi tra dieci anni? Ancora musica? E se sì, dove sarai approdato? (perché avrai cambiato ancora pelle, non ha senso andare avanti una vita suonando lo stesso album per far felici i soliti noti, no?)
Non posso saperlo ora. Io vado avanti per progetti che mi tengono occupato uno/due anni. in questo modo ho già fatto diversi dischi senza preoccuparmi per il futuro. Mi adatterò e vedrò. Sai, io non credo di cambiare pelle come dici tu, io in realtà ho già dentro di me molte cose che voglio raccontare, si tratta di tirarle fuori in certi momenti della mia vita. Quello che racconto oggi è sempre stato dentro di me, e così magari tra 10 anni tirerò fuori un altra cosa di me che prima non ho mostrato.
Questo tuo nuovo album “Nuovi Rimedi Per La Miopia” è stato accolto in maniera piuttosto controversa. Che chi ha gradito e chi no (come è giusto che sia visto che i gusti son gusti e siamo in democrazia), ma quello che mi ha più colpito son state le stroncature preventive o comunque premeditate. Gente che che ha stroncato il primo singolo senza nemmeno averlo sentito sul serio oppure gente che ha stroncato l’intero album sulla base di supposte “svolte troppo pop di Bugo”. La mia impressione è che ci sia un certo accanimento verso di te da parte di certa critica musicale, ma appunto è solo una mia impressione dettata dalla lettura di recensioni altrui (e dal fatto che a mio avviso questo disco necessita di più ascolti per essere capito e digerito, non lo si può liquidare dopo due ascolti). Come vivi questa situazione? Più che altro, ti causa particolari pressioni o vai avanti per la tua strada come è giusto che sia?
Guarda, io ho sempre fatto pop, lascia stare il vestito, ma le mie canzoni sono sempre state molto semplici e popolari. La critica militante non mi ha mai promosso veramente, non ho mai avuto copertine di riviste, speciali e cose del genere. Io vado avanti solo per la mia musica. c’è sempre il sospetto sulla mia persona perchè non rientro nei canoni. ma forse va bene cosi, perché comunque il giudizio su un artista non è mai definitivo. tuttavia ho avuto ottimi riscontri da persone e situazioni che prima non mi consideravano. Quindi vedi, io vado dritto per la mia strada e so difendere quello che faccio. Il mio nuovo disco è molto semplice, non c’è nulla di cosi complicato, basta ascoltarlo con “grandi orecchie libere” , non c’è niente di complicato in frasi come “i miei occhi vedono perchè vedono te” oppure “cammino piegato in avanti ,faccio la salita”, oppure “non ho tempo per cenare, posso solo assaggiare”. È molto intenso, questo sì, forse è questo che spiazza.
Quanto ha pesato la firma con una major nel rapporto con certa critica musicale e/o sulla tua carriera?
Quando ho firmato 10 anni fa era successo un bel casino ma io ne ero consapevole. sicuramente qualcuno mi ha snobbato solo perchè stavo con Universal, ma per fortuna non tutti sono così, non tutti giudicano un artista per l’etichetta con cui pubblica. A me interessano le canzoni, non chi te le pubblica. Cosi come contano le canzoni non le recensioni.
Sempre riguardo a “Nuovi Rimedi Per La Miopia”, non mi sarei aspettato un album del genere (o forse sì, vista la tua abilità nel cambiare pelle album dopo album spiazzando l’ascoltatore). Il suono si è fatto più “da stadio” – se mi passi il termine – e certe canzoni paiono fatte apposta per essere cantate in coro da migliaia di persone in un live a San Siro (tanto per rendere l’idea). Effetto voluto, ideale tributo ad alcune delle tue passioni musicali o è semplicemente un mio viaggio mentale?
Non è un tributo a certo tipo di musica. ho seguito quello che certe canzoni richiedevano. Niente di premeditato. Certo è che ad esempio, una canzone come “E ora respiro” è un urlo liberatorio, e un urlo richiede un certo tipo di intensità. Quel ritornello “nannana”, è un urlo di gioia, di voler sentirsi liberi , mi immagino un grande numero di persone che urla con me, cosa che succede nei live. Tutti vogliamo sentirci liberi, e io l’ho raccontato con quella canzone. Non ci avevo mai pensato, ma certo, in uno stadio sarebbe un tripudio. Mi vengono in mente anche certe cori dei Kasabian, adatti per essere cantati in coro da tutti.
Mi riallaccio alla domanda precedente ma più in generale: il tuo percorso fatto è fatto di scelte nette e cambiamenti decisi, un album eri un Bugo e l’album dopo sei un Bugo diverso, familiare ma con una pelle del tutto differente. Mai hai fatto qualcosa di uguale a ciò che facevi prima e la scelta musicale è sempre “opposta” a quella fatta per il disco precedente. Da cantautorato ad elettronica, da pop a rock “da stadio”, senza mai fare scelte scontate o prevedibili. Come arrivi a fare ciò? Come arrivi a queste scelte di cambiamento netto?
Ripeto, non si tratta di cambiamento di pelle, non sono un trasformista. Sono un uomo complesso e racconto tante cose di me e del mondo, che è complesso. Il vestito è solo un vestito. se metti insieme tutti i miei testi senza musica hai un racconto , la mia storia.
Come nasce una canzone come “Lamentazione nr 322” (che per inciso, è una delle tracce che più mi hanno colpito di più in questo disco) e più in generale, come vivi la tua spiritualità? Trovo che in tutto il disco si respirino un senso di pace e di positività, ed anche le tracce più “giocose” come “Mattino” parlano in maniera più implicita di come si può “rinascere”.
Pace? “Lamentazione” non è brano positivo, il testo dice ben altro. Io ti sto chiedendo aiuto, io grido a te ma non rispondi ti sembra un verso che esprime serenità? Non è una canzone spirituale. Non sono attratto dallo spirituale, mi interessano quando certe tematiche religiose si affiancano all uomo. Quindi, ascolta bene le parole prima. “Mattino” è una brano gioioso sì, ma che nulla ha a che vedere con la religione. si tratta di rappresentare la gioia del risveglio con la propria donna. Il disco non è tutto serenità e pace, non è corretto quello che dici. Io non ho trovato pace. Sono sempre molto miope. Io piuttosto mi chiedo da sempre cosa fare per vivere meglio. Io mi pongo delle domande, non dico agli altri quello che devono fare. “I miei occhi vedono” non significa che io ho capito tutto della vita e dell’ amore. È una canzone semplice sul mio amore per mia moglie.
Domanda semiseria: nell’affrontare le tue opere i critici tirano praticamente sempre in ballo Beck e non riesco capire il perché perché sei totalmente differente. E se io tirassi in ballo Gianluca Grignani (come ho effettivamente fatto) ti scandalizzeresti? Ho sentito parecchie “similitudini attitudinali” tra “Nuovi Rimedi Per La Miopia” e il suo “La Fabbrica Di Plastica” e sono del parere che se avesse continuato su quella strada invece di “normalizzarsi” sarebbe arrivato a fare un album come il tuo. Che ne pensi de “La Fabbrica di Plastica”? L’hai mai ascoltato? Io personalmente trovo che sia uno degli album italiani più coraggiosi, belli e sottovalutati degli ultimi vent’anni – almeno a livello cosiddetto mainstream.
Conosco pochissimo quel disco. Io e Grignani siamo completamente differenti, per modo di essere e modo di esprimerci. Se la mia voce può ricordare la sua, beh, non è certo voluto. è come quando tirate in ballo Vasco, o Rino Gaetano, o Battisti. Siamo tutti italiani, cantiamo, ci esprimiamo, è chiaro che qualche rimando ci può essere ma io non ho mai scritto nulla per sembrare qualcun altro.
Visto che sono un tipo curioso, quali sono stati gli ultimi dischi che hai ascoltato e, già che ci siamo, quali sono stati gli artisti più importanti per la tua formazione musicale?
Non ascolto dischi interi, mi faccio playlist miste con Zen Circus, Jovanotti, Vasco, Brunori SAS, Ac/Dc, Celentano, Kasabian, Led Zeppelin, Is Tropical, Dylan, Beatles, I Cani, tutto, un misto, senza limiti di genere, Lady Gaga, rap vario, elettronica mista, tutto. Quelli più importanti? Vediamo, prima che iniziassi a far musica, cioè da adolescente, Duran Duran e Jovanotti. Poi, Nirvana. con “Bleach” ho deciso di buttarmi nella musica e scrivere canzoni.
Com’è stata la tua esperienza di attore in “Missione di pace”? Pensi di ripetere un’esperienza del genere qualora ce ne fosse la possibilità?
Bella esperienza. Avevo accettato anche perchè il personaggio era ritagliato su di me e in parte mi rappresentava. Ripetere? Se la proposta è interessante.
Domandone alla Gigi Marzullo: i sogni aiutano a vivere o la vita è un sogno? Scherzi a parte, hai un sogno nel cassetto (musicalmente parlando, non voglio di certo entrare nel tuo privato)? Ed hai un rimpianto (vale lo stesso discorso fatto sopra)?
Un sogno? Poter continuare la mia vita come adesso, alzarmi e poter decidere cosa fare della mia giornata. Rimpianti? Nessuno.
24 marzo 2012
LA MUSICA È TUTTA UGUALE
Mi sono reso conto che l'intro di She's Thunderstorms degli Arctic Monkeys è praticamente identica all'intro di Loco dei Coal Chamber, uno dei gruppi più inutili della famigerata ondata nu metal di inizio Anni Zero (peraltro i Coal Chamber all'epoca mi piacevano parecchio, ma forse era merito dell'audio precario da cassettina copiata e ricopiata più volte – qualunque cosa possa voler dire una frase come “audio precario da cassettina copiata e ricopiata più volte”). Casualità, mia immaginazione oppure agli Arctic Monkeys piacciono davvero i Coal Chamber ed hanno voluto inconsciamente omaggiare uno dei gruppi più inutili della famigerata ondata ecc. ecc. ? Non lo sapremo mai e probabilmente non ce ne frega nulla.
Tanto per dire: chi se ne frega dei Coal Chamber e degli Arctic Monkeys quando c'è Enrico Ruggeri che afferma che è colpa di Internet e del file sharing (file sharing comunque è un termine più Anni Zero dei Coal Chamber e forse pure degli Spineshank, dei P.O.D. e tutti quei gruppi di merda lì) se il suo disco è stato un flop perché non ha venduto un cazzo? Chi se ne frega di un'assonanza/somiglianza forse frutto della mia immaginazione (magari Coal Chamber e Arctic Monkeys hanno tratto ispirazione dalla stessa cosa) quando c'è Umberto Tozzi che sbarca su Twitter e nel giro di una giornata si lamenta dei fan di un tempo che non lo seguono più ed annuncia un suo disco di cover riarrangiate (grande mossa per riconquistare i fan di un tempo, qualunque cosa possa voler dire il termine “cover riarrangiate”)? Chi se ne frega della musica quando c'è già in giro il nuovo dei Mars Volta ed io non ho nemmeno voglia di ascoltarlo perché tanto so che sarà assolutamente identico agli ultimi – diciamo – quattro loro album e non ho voglia di perdere tempo che di tempo da perdere non ne ho? In realtà il nuovo dei Mars Volta non è davvero niente male. Li credevo finiti invece sono vivi e lottano insieme a noi.
18 marzo 2012
CRAXIIIIII / COIMBRA PORTUGAL IN DUE MINUTI
Qui lo dico e qui lo nego: la prima volta che ho visto il megacartellone pubblicitario del nuovo partito di Stefania Craxi (opportunamente chiamato Riformisti Italiani, ma potrebbe chiamarsi in qualsiasi altra maniera tanto sul territorio non esisterebbe comunque) ho immediatamente verificato se per caso qualcuno mi aveva rubato il portafogli oppure la capacità di coniugare correttamente i verbi in lingua italiana. Non è stata colpa mia, è stato solo un riflesso incondizionato dovuto allo stupore-misto-sorpresa causato dalla suddetta, poetica visione. Succede.
Un manifesto del genere con la sagoma di Stefania Craxi dimensione maxi, poi. Non ho nemmeno avuto il fegato di fotografarlo perché è troppo oltre ogni immaginazione ma posso ragionevolmente affermare che solo quel gran genio di Francesco Salvi quando si è presentato al Festival di Sanremo con un pezzo che nella strofa diceva “non toccarti il pistolino” ha avuto più coraggio (per non parlare poi di Rihanna che è tornata insieme a Chris Brown e ultimamente si fa pure fotografare palesemente strafatta con indosso una truzzissima maglietta vedo-non vedo, ma questo è un discorso che francamente non c'entra un cazzo dunque mi fermo qui). A parte Ron che mi dicono dalla regia essere l'ex fidanzato di Stefania Craxi, esiste qualcuno che alle prossime elezioni che voterebbe una roba del genere? Dico io, perché mai dovrei sprecare un voto così quando potrei sprecarlo votando altro o non votando affatto? Ma questa gente nella propria vita ha mai fatto altro oltre a fare politica (ovviamente il discorso è generico, non è riferito alla Craxi ma a gran parte della scena politica italiana)? Ha mai lavorato? Ha mai sudato? Perché si dice andare a tutta birra, poi? Io francamente non l'ho mai capito ma ho vissuto bene lo stesso.
Infatti alle prossime elezioni io voterò con convinzione i Riformisti Italiani di Stefania Craxi. E darò loro il mio prezioso voto in primis perché il nome del partito mi fa venire in mente i Ragazzi Italiani, poi perché questa è gente che può davvero riformare l'Italia rivoltandola come un calzino (non so nemmeno chi saranno gli altri candidati oltre Stefania Craxi, ma ad occhio ci sarà Ron e ciò mi basta). Ma il vero motivo per cui voterò i Riformisti Italiani di Stefania Craxi è perché da quando il mio blog ha iniziato a fare migliaia di accessi (tra l'altro tutti di gente che cerca foto degli One Direction) sono diventato un vip e Radio Deejay mi ha assunto come ghost-writer di Guglielmo Scilla (che è davvero bravo però ha bisogno di un rinforzo perché ultimamente lo fanno lavorare troppo e si sta esaurendo, e quel rinforzo ovviamente sarei io – quel bambino ero io), e dunque in cabina elettorale agirò di conseguenza. In fondo tutto ciò ha un senso, visto che Gerry Scotti è partito da Radio Deejay ed è diventato famoso passando attraverso un posto in Parlamento con il Psi di Bettino Craxi Driver – anche se più o meno Gerry Scotti collezionò 8 presenze in una legislatura e fu dirottato alla presidenza della Lega Italiana Basket Femminile, che non è un partito politico ma poco ci manca.
17 marzo 2012
1, 2, 3 Casini! (cit.)
La foto insieme a Monti, Bersani ed Alfano che il buon Pierferdinando Casini ha postato su Twitter è semplicemente drammatica nella sua capacità di spiegare involontariamente come stanno davvero le cose. Magari è solo un effetto ottico dato dall'evanescenza delle luci, ma i tre segretari sembrano degli ectoplasmi destinati a scomparire mentre Monti ritto in piedi pare proprio il nuovo assoluto (ed infatti lo è), l'imbattibile (ha fatto più lui in tre mesi che l'intera classe politica italiana in vent'anni, il che è tutto un dire anche se avrebbe potuto fare di più). Che ridere: qui crolla tutto (soprattutto un esilarante Francesco Rutelli, che prova a difendersi sparando nel mucchio in puro Bettino Craxi style) e questi qua usano la scusa di Monti come estremo, disperato tentativo di salvarsi il culo o almeno la poltrona (spesso e volentieri le due cose tendono a coincidere, ma pazienza).
E Casini è andato oltre ed ha addirittura minacciato un'alleanza con Pd e Pdl alle prossime elezioni, una roba devastante che se andasse in porto rappresenterebbe il trionfo dell'autoconservazione della partitocrazia (qualcosa del tipo: hanno finto di combattersi per anni e ora 'Franza o Spagna? Basta che se magna') ma verrebbe sommersa da milioni di voti contro (se non astensioni contro, o monetine contro in puro Bettino Craxi style). Io stesso voterei qualunque altra cosa pur di non votare un obbrobrio del genere (Alfano che fa finta di essere un segretario vero, poi), ma se ci fosse il Partito d'Azione saprei cosa votare e voterei molto più volentieri.
Resta il fatto che probabilmente siamo di fronte ad un'altra Tangentopoli prossima imminente e nemmeno ce ne rendiamo bene conto. Non diciamo più nulla, attendiamo di vedere gli sviluppi di alcune vicende che riguardano più o meno tutti i partiti dell'intero arco parlamentare e non parliamone più fino al giorno del grande crack.
15 marzo 2012
NICE HAIRCUT, MAN
Chi gliel'ha fatto fare di conciarsi così? Ma soprattutto, a chi somiglia Valerio Scanu? A Baggio? Ad un giocatore della nazionale colombiana ai mondiali Usa '94 di cui non ricordo il nome? Ad uno sceicco arabo di cui non ricordo il nome? Al protagonista di un film di Eddie Murphy di cui non ricordo il nome? Ad Has Fidanken? Al peggior risveglio che ti possa capitare? Non lo so, non riesco proprio ad arrivarci e forse non me ne frega nula. Concludo copiaincollando cose che ho già scritto in passato perché non mi pagano per scrivere minchiate e comunque mai in un caso come questo è d'uopo il riciclo: "Che cazzo di capelli c'ha, dico io? Come fa ad essere uscito con tre dischi in tre anni e ad andarsene in giro pettinato così? Lo obbligano oppure si concia così di sua spontanea volontà? Si guarda allo specchio ogni tanto? Lo fa per mera autoironia? Mamma mia (la chiusura era per far rima)!", aggiungendo che Valerio Scanu se ne sta per uscire con un disco nuovo intitolato Così diverso che se tanto mi da tanto farà cacare sassi come i precedenti. Anzi no, non sarà di mio gradimento come i precedenti (che per altro non ho mai ascoltato, ma tant'è). Cazzo però, che taglio di capelli che si è scelto Scanu per far promozione all'album nuovo. Personalmente non avrei saputo fare di meglio.
12 marzo 2012
GRAZIE PER AVER DISTRIBUITO QUESTO GRANDE SOGNO IMPACCHETTATO
Da quando scrivo per la versione italiana di Huffington Post ho molti più soldi in tasca e posso permettermi anch'io di fare di tanto in tanto il radical-chic che lotta tenacemente per le più grandi e nobili cause. Tanto per dire, qualche sera fa ho finto di scandalizzarmi perché Giuliano Ferrara ha portato con sé in trasmissione la sua cagnetta (francamente non so come si chiami, ma sono certo che il suo nome non è Selma) ed ha condotto l'intera puntata tenendola dolcemente in grembo. Proprio una bella visione, direi – Giuliano Ferrara pareva quasi un San Bernardo che aveva appena salvato la sua cagnetta dalla neve, quando me ne sono reso conto mi si è praticamente bloccata la digestione. Non ho seguito nulla del discorso e manco me ne importa.
Dicevo, ho finto di scandalizzarmi per la cagnetta di Giuliano Ferrara biecamente sfruttata per fini propagandistici (?) ma in realtà ho desiderato ardentemente per tutta la durata della trasmissione (io sono uno dei pochi italiani coraggiosi che quando si imbatte in Qui Radio Londra resiste fino alla fine senza cambiare canale) che al povero animale pigliasse una dissenteria fulminante e la facesse tutta in grembo a Giuliano Ferrara, così tanto per ridere un po' e risolvere alla radice il problema del mio blocco digestivo di cui parlavo sopra (il blocco digestivo era solo figurato perché trattasi di pura finzione narrativa, ma tant'è). Niente attacco di dissenteria purtroppo, ma quante risate al solo pensiero, al solo immaginare la faccia di Giuliano Ferrara e le potenziali gag che avrebbe potuto tirare fuori un Daniele Luttazzi qualsiasi dopo aver assistito ad un evento di tale portata! Sarà per la prossima volta, sempre se Qui Radio Londra non viene chiusa prima a causa dei deludenti ascolti.
Comunque, tra le altre cause da radical-chic per le quali fingo di lottare c'è quella del superamento di Wikipedia (cos'è Wikipedia? Basta cercare su Wikipedia) in quanto strumento impreciso, pieno zeppo di errori e poco attendibile, aggiornato troppo superficialmente, è meglio comprare i libri invece di sprecare tempo cercando nozioni base riguardanti un determinato topic, i monitor dei laptop/tablet non sostituiranno mai i libri, chiunque può scrivere qualunque cosa e niente viene verificato accuratamente (segue una sfilza di altri luoghi comuni riguardanti Wiki). In realtà sono un grande sostenitore a prescindere di Wiki (anche se ci sono errori ed/od omissioni sono sempre molto divertenti – vedi la pagina dedicata a La Fabbrica di Plastica di Gianluca Grignani che afferma che il bassista che suonò su quel disco era niente popo' di meno che il produttore cinematografico Franco Cristaldi, oltretutto morto nel '92 quando il disco è datato '96. Se nel frattempo non l'hanno corretta è una bomba), ma ad Huffington Post Italia mi pagano bene per scrivere cazzate e allora sono per il superamento di Wikipedia. Superamento in favore di cosa? Non lo so, l'importante è superare, l'importante è il bonifico a fine mese. L'importante è fruire delle notizie che ci sono su Wikipedia e scoprire che i Bomfunk Mc's oltre a quel capolavoro totale che risponde al nome di Freestyler (cinque minuti di perfezione, direi) hanno fatto altro e tutto veramente molto bello, da cercare immediatamente su YouTube e ballare con il corpo e con la mente. Cose di una tamarranza davvero commovente (segno che Jason Nevins ha insegnato parecchio quando ha preso It's Like That dei Run DMC e l'ha rivoltata come un calzino), cose che purtroppo non torneranno visto che i Bomfunk Mc's ahimé si sono sciolti. Sarà per la prossima volta, sempre se Qui Radio Londra non viene chiusa prima a causa dei deludenti ascolti.
07 marzo 2012
NON A CASO PANARIELLO FA RIMA CON MARTUFELLO
Diciamolo: il principale merito di Mario Monti sta nell'averci svegliato da un periodo di letargo lungo più o meno diciotto anni, un'epoca in cui non si è parlato essenzialmente di un cazzo se non di Berlusconi e dell'universo che ruota/ruotava (dico ruotava perché in correttore automatico di Word® segnala la parola “Berlusconi” come errore, cosa assolutamente impensabile fino a soli tre mesi fa) intorno a questa pittoresca figura di uomo con i tacchi, il cerone ed i capelli tinti. Niente problemi reali della gente comune, solo (estraggo a caso dal mazzo, tanto la scelta è infinita e potrei stare qui altri tre giorni a scrivere cose a caso – ma non lo faccio) la riforma giustizia, le intercettazioni, le leggi ad personam, il taglio delle tasse, la riforma della Costituzione, l'intervento militare a fianco degli Usa mascherato da missione di pace, il Ponte sullo Stretto, Kakà, le campagne elettorali permanenti, i brogli elettorali, i comunisti, l'art. 18, la difesa della famiglia, Dino Zoff è un incapace perché non ha fatto marcare Zidane a uomo, il conflitto di interessi come foglia di fico per coprire le parti intime di una opposizione altrimenti impresentabile, la paura di Berlusconi come scusa per spingere la gente a votare un'opposizione altrimenti invotabile (ci sarebbe da scrivere un intero capitolo su come quest'opposizione campa ancora estorcendo il voto agli anziani che hanno votato Pci per una vita, ma non lo faccio perché in fondo non è del tutto vero che l'opposizione estorce il loro voto. Si limita a raccogliere un gentile omaggio frutto di un'abitudine ormai cinquantennale). Solo una classe politica che esiste(va) in tv ma non nel mondo reale.
Ed ora, che tutto questo pare finito ma per farlo terminare abbiamo dovuto sorbirci perfino l'Iva al 23% (arriverà ad ottobre), chi se ne fotte se Berlusconi non va a Porta a Porta? Chi se ne fotte se Alfano non va ad un vertice di governo? Chi se ne fotte se Bersani ci rimane male? Chi se ne fotte di Di Pietro che un tempo da ministro dava il via ai lavori per la Tav ed ora fa il No Tav per lucrare uno 0,1% di voti in più (Di Pietro ridicolo come al solito, tra l'altro)? Ma questa gente conta ancora qualcosa? È convinta di prendere ancora voti alle prossime elezioni? Direi di no, questi personaggi provano ancora disperatamente ad autoconvincersi di contare qualcosa ma direi di no. La prossima tornata elettorale li spazzerà via.
Passa perfino in secondo piano Giorgio Panariello, che da buon militante comunista (dichiarato) ora ha un varietà in prima serata su Canale 5 ma continua a non far ridere come al solito. Mamma mia che tristezza, ho visto alcuni scorci di puntata e mi è bastato: satira scadente trita e ritrita manco fossimo al Bagaglino, umorismo gratuito su disgrazie varie ed assortite, ritmi lenti (anzi lentissimi), applausi & risate a comando. Mancava solo l'imitazione di Briatore e sarebbe stata l'apoteosi, ma sono convinto che anche Briatore arriverà presto. Quasi quasi mi fa più ridere Pucci, il comico (chiamiamolo comico e non se ne parli più) divenuto famoso ai più perché amico di Bobo Vieri. Quasi quasi mi fa più ridere Berlusconi che in tre mesi è invecchiato di colpo, sia fisicamente che politicamente.