La figata di Trenitalia è che quando sali su un qualsiasi treno d'estate non sai mai se rischierai la liquefazione perché l'aria condizionata non funziona ed il vagone è rimasto fermo al sole per una giornata oppure rischierai il congelamento perché l'aria condizionata è sparata a manetta tipo Polo Nord (Polo Sud no, perché dire Polo Sud sarebbe esagerato e poi siamo in Padania e dunque la parola Sud non si può dire) e non è possibile alzarla di qualche grado perché ci sono solo due settaggi possibili: acceso e spento.
Sali sul treno e l'unica cosa che sai è che sfidi la sorte. Se poi ci metti la possibilità che di fronte a te si sieda qualcuno che puzza di sudore, o che prova a scambiare due chiacchiere su argomenti a caso, o che è parecchio corpulento (non dico ciccione perché sono sempre per il politicamente corretto, io) e ti toglie lo spazio vitale perché occupa anche il tuo spazio o magari tutte queste cose messe insieme ne vien fuori un quadretto talmente idilliaco che vien voglia di scappare dall'Italia o al limite smettere di pagare le tasse per finanziare un servizio che funziona malissimo nonostante (o forse per) le solite privatizzazioni all'italiana (cioè, finte privatizzazioni alle cozze e vongole).
Ma rimaniamo qui a lottare, perché il nostro posto è qua e poi andare in giro dicendo che bisogna fuggire dall'Italia è per persone con i pantaloni a righe, i dread, la canotta, le ciabatte Birkenstock ai piedi, Il Fatto Quotidiano brandito come un'ascia per colpire un immaginario nemico che in realtà non ti sente anche se finge benissimo di farlo.
Un pò più di punteggiatura renderebbero la comprensione decisamente migliore.
RispondiEliminaPò scritto correttamente (e cioè po', con apostrofo e senza accento) renderebbe la comprensione decisamente migliore. ;)
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