Sai, la questione in Egitto è complicata e soprattutto si sta complicando. E Mubarak sente il vento che sta cambiando. Teniamo presente che è lì che è nato il movimento dei Fratelli Musulmani e vari teo-ideologi, poi utilizzati (spesso fraintendendo le loro stesse parole) da quello che si definisce non so quanto propriamente jihadismo islamico. In tutto questo l'Egitto è sempre rimasto un punto di riferimento col quale era possibile discutere e lavorare. Ma è vero che ci sono tanti segnali che lasciano supporre un peggioramento della situazione anche drastico, nei prossimi anni. Tra il ritorno in forze dei Fratelli Musulmani e piu' in generale un sentimento crescente di lontananza dal "mondo occidentali" del quale certo abbiamo notevoli responsabilità. Insomma, come sempre, come ovunque (forse esclusa la norvegia?) è un casino. Ora però non voglio fare allarmismo(del tipo: è il caso di fare un salto dalle parti della Sfinge, finchè le lasciano una faccia), l'Egitto è una cultura molto piu' antica di tutte le nostre beghe di cortile e anche di quelle tra Bush e Ahmadinejad...
In confronto ad altri paesi forse l'Egitto è più moderato ed aperto... forse sta risentendo del clima che si è venuto a creare nel mondo. In questo i paesi occidentali hanno una grossa colpa. Basterebbero più discussione, più comprensione, meno diffidenza e meno "dimostrazione di superiorità" per riuscire a rendere meno teso il clima. Bisogna fare questo sforzo, o almeno provarci.
Non è qualunquismo, è la pura realtà. Bisogna anteporre gli interessi della collettività agli interessi personali. Almeno in politica, chi antepone Dio al resto generalmente lo fa più per interesse personale...
Sai, la questione in Egitto è complicata e soprattutto si sta complicando. E Mubarak sente il vento che sta cambiando.
RispondiEliminaTeniamo presente che è lì che è nato il movimento dei Fratelli Musulmani e vari teo-ideologi, poi utilizzati (spesso fraintendendo le loro stesse parole) da quello che si definisce non so quanto propriamente jihadismo islamico.
In tutto questo l'Egitto è sempre rimasto un punto di riferimento col quale era possibile discutere e lavorare.
Ma è vero che ci sono tanti segnali che lasciano supporre un peggioramento della situazione anche drastico, nei prossimi anni. Tra il ritorno in forze dei Fratelli Musulmani e piu' in generale un sentimento crescente di lontananza dal "mondo occidentali" del quale certo abbiamo notevoli responsabilità.
Insomma, come sempre, come ovunque (forse esclusa la norvegia?) è un casino.
Ora però non voglio fare allarmismo(del tipo: è il caso di fare un salto dalle parti della Sfinge, finchè le lasciano una faccia), l'Egitto è una cultura molto piu' antica di tutte le nostre beghe di cortile e anche di quelle tra Bush e Ahmadinejad...
In confronto ad altri paesi forse l'Egitto è più moderato ed aperto... forse sta risentendo del clima che si è venuto a creare nel mondo. In questo i paesi occidentali hanno una grossa colpa. Basterebbero più discussione, più comprensione, meno diffidenza e meno "dimostrazione di superiorità" per riuscire a rendere meno teso il clima. Bisogna fare questo sforzo, o almeno provarci.
RispondiEliminaNon per fare del qualunquismo, ma chiunque antepone al suo pensiero quello di un dio non può che fare danni e perdere la mia stima...
RispondiEliminaNon è qualunquismo, è la pura realtà. Bisogna anteporre gli interessi della collettività agli interessi personali. Almeno in politica, chi antepone Dio al resto generalmente lo fa più per interesse personale...
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