31 ottobre 2011

RETROMANIA: Il Festivalbar del 1999 (più che altro sarebbe il caso di dire Rettomania, ma tant'è)


Il Festivalbar ci manca parecchio. Nessun'altra cosa ha saputo riempire le nostre estati come questa celeberrima manifestazione canora, nessun'altra cosa è stata di così alto livello emotivo negli anni novanta (che, per la cronaca, sono gli anni che vanno dal 1992 al 2001). In particolare ci manca l'edizione del 1999, ed oltretutto all'epoca non vidi nemmeno una puntata di quella strabiliante edizione perché avevo di meglio da fare – dunque posso affermarlo con particolare cognizione di causa.

Chi vinse? Non so e non ho nemmeno voglia di consultare Wikipedia per scoprirlo. Probabilmente Vasco Rossi o magari Zucchero, se proprio vogliamo esagerare Franco Califano. Mi limito a dire che quell'anno ci sono stati addirittura i Red Hot Chili Peppers (non me lo ricordavo proprio), con un John Frusciante gonfio come un pandoro perché appena uscito dal rehab ed un Flea ancora in grado di saltare in maniera piuttosto credibile. Devono averli pagati bene, e non necessariamente in maniera legale. Buon per loro.

Addirittura i Pooh, probabilmente appena usciti dal tunnel anche loro come John Frusciante. Grandissimi.

E, tanto per rimanere in tema, ti porto a un party con Nek col laccio al braccio. Un parrucchino oserei dire eroico.

E poi gli Eiffel 65, gente che tutti pigliano per il culo però intanto sono più famosi all'estero che in Italia ed il loro conto in banca si regola di conseguenza. Blue comunque è una delle canzoni italiane più belle degli ultimi vent'anni, pochi cazzi (anche se dire che il cantante degli Eiffel 65 è piuttosto buffo è un eufemismo). Guardando il filmato mi rendo conto che Gabry Ponte è sempre uguale, ma come fa?

Vamos A La Playa di Miranda, über-meteora in playback clamoroso capace di cambiare voce almeno sei volte nello stesso brano (per non parlare di come simula l'eco oppure la voce che sfuma, roba da tre metri di pelle d'oca sopra il cielo). Grandissima, sarei curioso di sapere cosa fa adesso nella vita e nel frattempo ha imparato a cantare sul serio. Rehab anche per lei, direi.

If You Believe di Sasha, che ormai viene ricordata solo per la pubblicità delle merendine con quell'insopportabile di Andrew Howe (a dire il vero è la pubblicità delle merendine con Fiona May, però tanto è uguale perché Fiona May ed Andrew Howe sono entrambi italiani neri) però lui un po' bravo lo era (anzi, era parecchio bravo – e poi in seguito ha inciso un paio di dischi col nome d'arte di Dick Brave, dunque è un tipo da rispettare a prescindere), nonché particolarmente umile nel suo salutare timidamente il pubblico di Verona.

I Litfiba in una delle loro ultime apparizioni prima dello scioglimento, o magari si sono sciolti un po' tempo dopo ma si vedeva già che non andavano d'amore e d'accordo. Piero Pelù era più concentrato a smentire le voci che lo vogliono autore della sigla di Jeeg Robot d'acciaio che a cantare, i suoi capelli erano unti come ai bei tempi ma si vedeva che qualcosa si era rotto. Meno male che si sono riuniti di recente, non riuscivo proprio a stare senza.

I capelli di Giorgio Prezioso, che dopo dodici anni sono ancora così folti e voluminosi. La musica di Prezioso feat. Marvin, roba che pare scolpita nella roccia per quanto è rimasta uguale negli anni, sempre folta e voluminosa. Lo scratch nervoso di Prezioso che non ti molla mai è ufficialmente la cosa musicale più anni novanta di sempre assieme alla fucilata che si è tirato Kurt Cobain quando si è ucciso.

Anggun, che non si sa che fine abbia fatto ma è sparita dopo un pezzo con Piero Pelù (o con i Litfiba, non ricordo più). Rehab anche per lei.

Mambo N. 5 di Lou Bega, indiscutibilmente una delle canzoni più brutte di tutti i tempi. Lou Bega aveva una discreta faccia da schiaffi (o da pappone), secondo me qualcuno glieli ha pure dati ed è ancora all'ospedale. Niente rehab per lui, era straight edge.

Narcotic dei Liquido, brano che inneggiava all'uso (e all'abuso) di droga e nessuno se ne accorgeva. Quelle tastiere erano davvero insostenibili, però sentite dodici anni dopo son diventate belle. Tra l'altro uno dei Liquido suonava pure nei Notwist, segno che la band valeva parecchio.

Davide De Marinis, che è andato avanti a cantare per quasi due anni una canzone orrenda del 1998 poi è sparito quasi del tutto dalle luci della ribalta (il titolo del suo ultimo singolo Morandi Morandi la dice lunga su quanto ci creda ancora). Peccato, faceva ridere ed aveva pure un discreto gusto nel vestire.

Geri Halliwell, che quando era nelle Spice Girls era una cicciona poi si è presentata fuori da sola che era al limite dell'anoressia. Grande shock, grande successo, storia con Robbie Williams, fine della carriera (no, non è vero. L'ha addirittura salvata dalla bulimia). Ci manca, speriamo ritorni.


Britney Spears, ancora minorenne ma con il seno già rifatto che canta Baby One More Time. Anche lei sparita, anche se ha appena pubblicato un disco nuovo ed è sempre su Mtv. Poveretta.


Potrei andare avanti ancora un bel pezzo (se non addirittura all'infinito), ma mi fermo qui perché è scaduto il tempo e non ho voglia di postare un filmato di Mango che già dodici anni fa cantava una canzone uguale a tutte le altre sue canzoni. Il tono di voce è quello, il modo di cantare pure ed io non ci posso far nulla.

TRANNE TEEEEE, TRANNE TE, TRANNE TE, TRANNE TEEEEEEEEE.

A quanto pare Fabri Fibra ha scritto un libro (con prefazione di Marco Travaglio, e stìcazzi nun ce lo metti?) nel quale raccomanda ai giovani italiani di lasciare l'Italia ed andarsene all'estero. Si potrebbe anche chiudere qui, ed infatti chiudo qui non prima di aver postato il video in cui Matteo Renzi partecipa a La Ruota della Fortuna come concorrente. Sulla base di cosa Bersani l'ha definito anni ottanta? Probabilmente sulla base di questo esilarante filmato (mamma mia che capelli aveva Renzi!), però vedere che tutti ce l'hanno con lui mi fa pensare che qualcosa di buono in Renzi dovrà pur esserci ed allora sostenerlo a prescindere diventa doveroso (quest'ultima frase in italiano non esiste, ma passiamo oltre).

30 ottobre 2011

Siamo solo noi: si è riunita una tantum la Paolino Paperino Band, ed io c’ero.


Parlare della Paolino Paperino Band è difficile perché c'è sempre una sorta di timore reverenziale verso questo gruppo (da parte mia almeno, da parte degli altri non so – ma francamente spero di sì). E allora iniziamo a copiaincollare cose a caso trovate in rete, ovviamente senza citare la fonte:

  • E parlava di noi, la Paolino Paperino Band parlava di noi. Di noi che cominciavamo a capire qualche cosa del mondo, e ci faceva cagare. La maggioranza (e forse di più!) delle persone del nostro paese, ci faceva schifo, anche senza conoscerli.

  • La Paolino Paperino Band ha raggiunto una notevole diffusione in tutta Italia, favorendo persino il nascere di alcune leggende metropolitane su di loro. Secondo una di queste, certamente falsa, i membri della band sarebbero morti in un incidente stradale mentre stavano viaggiando ubriachi in auto tutti insieme. Un'altra leggenda vuole che Yana, il cantante, guidasse spesso una vecchia Citroén 2cv in cui il sedile del passeggero era stato sostituito da una tazza del water (quest'ultima l'ho creduta vera fino a qualche ora fa, così come ho creduto che Citroén si scrivesse diversamente).

  • Ho iniziato a scrivere un libro sulla Paolino Paperino Band che uscirà per l'Arcana non appena sarà finito (probabilmente non avrà neanche una copertina perché voglio che esca subito e non si perda nemmeno un briciolo dell'urgenza dell'opera in questione – questione di principio), e lo sto facendo con pochissimi elementi concreti in mano dato che quando la Paolino raccoglieva tutta la sua discografia in Pislas e si scioglieva io ero davvero troppo piccolo per accorgermene veramente. Sto lavorando parecchio di fantasia e di sentito dire, ma nonostante tutto sono molto orgoglioso che mi abbiano chiesto di imbarcarmi in un'impresa di tale portata perché la Paolino è la Paolino e mai nessuno è stato così grande in Italia. Non vedo l'ora che se ne accorga pure Rockit, ci sarà da ridere.

  • Almeno un buon venti per cento dei personaggi citati nella immarcescibile La pentola della Paolino Paperino Band sono morti. Il tempo passa, questi anni stan correndo via come macchine impazzite e non ci possiamo far nulla se non riderci sopra, noi che abbiamo il Booster elaborato come andava di moda quindici anni fa mentre gli altri oggi viaggiano con le minicar. Sto diventando grande, lo sai che non mi va.

Comunque bando alle ciancie (non ho mai capito cosa voglia dire ma uso ugualmente questa frase fatta) e parliamo di cose serie. La Paolino è sempre stata catalogata sotto la voce “punk demenziale” ma era molto di più. Ha scritto alcune tra le cose più intelligenti di sempre e i suoi testi possono essere utilizzati per spiegare e/o commentare qualunque situazione della vita reale. Dovrebbero stamparli su un libretto rosso tipo The Psychic Soviet di Ian Svenonius e bisognerebbe averne una copia a testa per vivere meglio, però visto che non è possibile ci bastano Pislas e le prime carbonare incisioni per cavarcela alla grande ed uscire sempre a testa alta. E pensare che fino a qualche tempo, quando la gente si cagava ancora i Punkreas, c'era qualcuno che credeva che questa roba l'avessero inventata i Punkreas. Mamma mia.

Io – che come Enrico Ruggeri sono stato punk prima di te - la Paolino Paolino Paperino Band l'ho conosciuta da ragazzino grazie ad un amico più grande che mi passò il cd di Pislas (e poi non volle vendermi la rarissima copia, ma questo è un altro discorso che non sto ad approfondire perché anche io al suo posto avrei fatto lo stesso) e da allora non ne sono uscito più. Continuo ad ascoltarla come se fossi un ragazzino, continuo ad utilizzare i suoi testi per spiegare e/o commentare qualunque situazione della vita reale (bella vita direi). Ho sempre sognato vederla dal vivo, ma ciò non è mai stato possibile perché quando l'ho conosciuta si era già sciolta e la band ha sempre rimbalzato ogni reunion ufficiale. O meglio, nessuna reunion definitiva se non un concerto il 25 aprile 2004 (perso perché l'ho saputo anni dopo) e uno per un benefit il 23 ottobre 2011. Un momento: io a quello del 23 ottobre sono andato ed ho coronato un sogno (ed ho pure fatto un'opera buona visto che era per un benefit, ma questo è un discorso che sto qui ad approfondire perché entrerei nell'ambito della vita privata delle persone). Han suonato alla grande in un contorno di residuati fine ottanta-inizio novanta tipo Rats, Fatur, Umberto Negri et similia ed il locale si è svuotato immediatamente dopo il loro concerto (segno che tutti erano lì per la Paolino e non per i Diaframma che ormai ti suonano anche sotto casa e che al Vox han finito per suonare in un deserto). Non hanno suonato La Pentola, Discotecaro e Maicol, ma chi se ne importa, hanno fatto molto del resto ed è stato giusto così. Descrivere per filo e per segno il concerto? No. Ogni parola sarebbe superflua per descrivere un concerto del genere, ed infatti mi fermo qui perché suonano alla porta. Probabilmente è uno che vuol cercare di vendermi una enciclopedia sui bulloni, vado ad aprire.




(Bastonate)

Il più grande spettacolo dopo il Big Bang (cit.)

Matteo Renzi ha finalmente deciso di passare in via ufficiale ad un MacBook Pro dopo che un annetto fa io lo sbertucciai perché aveva un Acer. Ennesima vittoria di questo blog, e poco importano le istanze politiche del suo Big Bang di fronte ad un evento del genere. Anzi no, importano eccome: a questo punto Matteo Renzi è pronto per essere il leader del centrosinistra italiano ma anche il leader del centrodestra italiano. Leader a prescindere, basta mettersi d'accordo su come si vogliono vedere le cose. Quasi quasi lo voto qualunque sia il suo partito di appartenenza/il partito con cui si presenta alle elezioni così vinco ancora.

29 ottobre 2011

GENTE DI MARE, CHE SE NE VA



Succede che i Crookers se ne escono con un nuovo album chiamato Dr. Gonzo. E succede che questo album non c'entra praticamente nulla con il precedente Tons Of Friends. Mentre Tons Of Friends era un riuscito tentativo di esplorare l'universo pop alla maniera dei Crookers con il suono dei Crookers, Dr. Gonzo rappresenta un riuscito tentativo di riesumare dai sepolcri imbiancati della storia addirittura la musica da autoscontri, sdoganandola presso un pubblico che chiaramente per ragioni anagrafiche non ha potuto vivere ed amare in diretta le puntate del Deejay Time di Albertino negli anni che andavano dal 1992 al 1996. Un gigantesco salto nel vuoto alla maniera del sublime Audio, Video, Disco dei Justice (ci arriveremo), un disco gonzo sia nel senso toscano del termine che in quello americano, un tributo alla voglia di divertirsi e suonare quel cazzo che gli pare, un gesto atletico che potrebbe shockare il loro pubblico ma potrebbe anche aprire ai Crookers nuove strade. La palese citazione in Texx di The Mountain Of King di Digital Boy sta lì a dimostrarlo, in tutto il suo splendore. Bravi.

28 ottobre 2011

INVENTI UN BEL PARTITO PER POTERTI CANDIDARE


I dati degli ultimi sondaggi politico-elettorali parlano chiaro: Sinistra Ecologia e Libertà è quasi al dieci per cento. L'hanno detto qualche sera fa al tg di La7, e deve essere per forza vero perché Enrico Mentana non sbaglia mai.

Lì per lì me ne sono sbattuto altamente ed ho continuato a mangiare, ma dopo poco ho realizzato la gravità della cosa e sono stato malissimo. Se vanno così le cose al prossimo giro ricominciamo a pagare lo stipendio a Gennaro Migliore - uno che non ha mai lavorato in vita sua e forse non è nemmeno mai stato giovane – e magari pure al bollitissimo Fausto Bertinotti qualora decidesse di rientrare in gioco. Qualcuno parlava addirittura di una candidatura di Luca Casarini, e sarebbe una new entry veramente fulminante – una di quelle che quando vengono ufficializzate ti disarticolano il cervello. Non ci posso credere, ho i brividi e sto pensando seriamente di non andare a votare al prossimo giro.

Ecco, se non si candida Berlusconi al prossimo giro non voto, oppure vado a votare ma voto Fetta come insegnava la Paolino Paperino Band. Mi si nota di più se vado o non vado? Vado e non voto, vado ed annullo la scheda oppure non vado proprio? Ed un voto di protesta a Futuro e Libertà, per dare un segnale sia alla sinistra che alla destra? E votare Pierferdinando Casini urlando una bestemmia a caso, magari facendosi poi arrestare per vilipendio alla religione di stato dalle Forze dell'Ordine presenti al seggio?

Deciderò a suo tempo, senza che un Beppe Grillo qualsiasi dall'alto del suo famosissimo blog mi dica cosa fare.



27 ottobre 2011

GIANNI SPERMI Vs. CHRIS MARTIN

Ho sentito la copia promo di Mylo Xyloto (non so neanche se si scriva così, non ho voglia di cercare in rete la grafia esatta) dei Coldplay che mi ha inviato il mio caro amico Gianni Sperti e devo dire che è un disco veramente con i fiocchi. Premi il tasto play ed inizi a ridere fino alla fine dell'ultima traccia, perché senti una band che una decina di anni fa aveva tanto da dire ed ora non sa più che pesci pigliare ed agisce di conseguenza (l'idea di farsi produrre da Brian Eno sta lì a testimoniarlo). Se Gianni Sperti dieci anni fa avesse avuto per le mani un disco del genere avrebbe saputo quali pesci pigliare e probabilmente avrebbe pure salvato il matrimonio con Paola Barale: synth ariosi/boriosi, coretti politicamente corretti (e quindi né troppo gay né troppo straight), le tipiche linee vocali di Chris Martin (quello che da quando sta con Gwyneth Paltrow ha continuato a proporre in tutte le salse la stessa linea vocale), il resto ma molto più annacquato. Qualcosa si salva (i momenti Arcade Fire del singolo Every Teardrop is a Waterfall ad esempio), ma troppo poco per non provocare l'ilarità di chi non è un fan terminale dei Coldplay e comunque troppo poco se paragonato alla band che aveva voglia di farcela dei primi dischi. Ribadisco, è colpa di Gwyneth Paltrow che fa sprecare testosterone a Chris Martin.

CARTELLA ROSSA LA TRIONFERÀ

Cosa ci sarà mai dentro quella misteriosa cartellina rossa che Silvio Berlusconi si porta sempre appresso quando va in giro? Me lo chiedo da un sacco di tempo e l'unica cosa che sono riuscito ad ipotizzare è “foto di donne nude”, ma ovviamente non sono certo che sia così. Quello che è certo è che Berlusconi ieri si è presentato in Europa con una lettera di intenti assolutamente irrealizzabili e l'Europa se l'è bevuta (o magari ha fatto finta di bersela), consentendo lui di restare al governo ancora qualche mese e mangiare il panettone a spese del contribuente.

I tg e giornali di regime te lo spacciano come un trionfo e comunque di vero trionfo si tratta, in quanto l'Europa vuole che le promesse vengano rispettate sul serio e Berlusconi grazie a tutto questo teatrino riesce nell'impresa di scaricare la responsabilità sul prossimo governo e vincere le elezioni dopo le prossime. Ed infatti ieri sera ha telefonato gongolante (esiste gongolante in italiano? Facciamo finta di sì) a Porta a Porta e già contestava implicitamente il prossimo governo, ma io vedendo la sua foto in sovraimpressione ho pensato per un attimo (ma forse qualcosa più di un attimo) che fosse un paziente dello straordinario programma Malattie imbarazzanti XXL che stavo guardando a quell'ora su Real Time prima di cambiare canale e non ho prestato troppa attenzione a ciò che stava dicendo.

Altre domande fondamentali: ma Gheddafi è stato seppellito nel Mausoleo di Arcore e non ci dicono nulla perché il luogo della sepoltura è segreto? E la salma di Mike Bongiorno l'hanno poi trovata? Che fine ha fatto Massimo Tartaglia? Me lo chiedo da un sacco di tempo e l'unica cosa che sono riuscito ad ipotizzare è “foto di donne nude”, ma ovviamente non sono certo che sia così (repetita juvant) e non approfondisco ulteriormente.

26 ottobre 2011

L'Italia è il Paese che amo (cit.)



La Lega ha chiesto le dimissioni del Presidente della Camera Gianfranco Fini solo perché questo ieri sera a Ballarò ha avuto il fegato di ricordare ai telespettatori la storia della pensione della moglie di Bossi (no, non è Luisa Corna). Ed ha chiesto le suddette nel consueto modo, ossia con scene da osteria, cori da stadio, parole da bordello, Montecarlo (come se la montatura della casa a Montecarlo del cognato di Fini fosse storia vera, poveri ladri di quote latte). Tutte scene alle quali ormai siamo abituati, o forse non ancora del tutto.
E allora? Ha forse detto una bugia Gianfranco Fini? Assolutamente no, ed infatti i leghisti mica negano, i leghisti vogliono le dimissioni perché il buon nome del loro padre padrone è stato infangato. Questa gente deve andare a casa, tutta. E smetterla di nascondersi dietro al comodo paravento della Padania, una nazione che non esiste se non nel loro conto in banca. E poi Renzo Bossi, diecimila euro al mese dopo una maturità presa al fotofinish, ricordiamolo.



E Giuliano Ferrara che ha organizzato una risata collettiva di fronte all'Ambasciata della Francia per protestare contro le risate di Sarkozy? La cosa di commenta da sé, basta dire Giuliano Ferrara e ricordare i suoi conti aperti con la Francia. Poveretto, ormai ha finito la benzina e non sa più cosa inventarsi per provocare, cosa inventarsi per difendere il suo indifendibile capo, cosa inventarsi per un piatto di lenticchie (si deve mettere a dieta, direi). Non fa neanche più ridere come un tempo. Tra poco tempo Berlusconi cade e lui deve trovare un lavoro nuovo. Prepariamo l'ombrello, gli schizzi arriverano ovunque.

25 ottobre 2011

DIVERTE FORSE IL FATTO CHE LAVORO IO, GUADAGNI TE


La Daniela Santanché vista stamattina ad Omnibus su La7 è stata qualcosa di eccezionale. Ha cercato di dare lezioni di economia all'economista Boccia ed ha affermato che è al governo da tre anni quando in realtà tre anni fa si candidò premier per un partito diverso da quello di Berlusconi. Ha sbraitato, sbuffato e rumoreggiato qualunque cosa dicessero gli altri ospiti in studio ed ha detto tutto e il contrario di tutto pur di dire qualcosa. Mancavano solo i rutti e poi si era al completo, si era all'osteria. Geniale.

Ormai da quando ha cambiato taglio di capelli ha una gamma di due sole espressioni facciali e le usa tutte alternandole ad urla a caso, tanto per coprire ciò che sta dicendo un avversario che comunque vada ne sa sempre più di lei. La Santanché è la maschera vivente della politica attuale, sempre più lontana dalla realtà perché attaccata solo ed esclusivamente alla poltrona, di qualunque colore essa sia. Quando casca Berlusconi sparisce o forse salta sul carro di Montezemolo.

Mi chiedo solo se le sue sopracciglia siano vere, disegnate oppure tatuate.

24 ottobre 2011

AROUND THE FUR

Secondo me Er Pelliccia non l'hanno arrestato perché – tra le altre cose – ha lanciato un estintore verso le Forze dell'Ordine. L'hanno arrestato per il soprannome, dai. E per permettere ai giornalisti di andare a sbirciare il suo profilo sui vari social network e riportare cose a caso senza nemmeno sapere cosa significhino (leggendario il fatto che tutti gli articoli dei vari giornali di regime dicessero che “ama il dnb” senza spiegare cosa si nasconde dietro all'acronimo/sigla/contrazione dnb), così tanto per sputtanarlo a puntino. Una vera bastardata.

Però anche lui ci ha messo del suo. Passi il fatto che su uno dei suoi profili ha scritto che il suo film preferito è “Paura e delirio alla Svegas”), però non può pretendere di rovesciare l'ordine precostituito e poi avere l'hobby a tennis ma soprattutto avere un padre impiegato di banca e la madre impiegata all'Inps. Non è credibile, così come non è credibile prendersela con agenti che guadagnano meno dei propri genitori e non c'hanno più manco la benzina per fare gli appostamenti. Vai direttamente in Parlamento se proprio ci tieni, ma comunque non raccontare frottole ai tuoi genitori medio-borghesi che poi quando ti vedono sui giornali ci stanno male e dicono che è vero che hai lanciato l'estintore per spegnere un incendio. E poi un profilo Badoo nel 2011, non si può proprio.

Comunque, tanto per tagliare la testa al toro e terminare il pezzo, il mio idolo è sicuramente quel ragazzo pugliese arrestato a seguito degli scontri che vive a Barcellona e di mestiere fa il pr in una discoteca. È questa la gente da cui voglio prendere lezioni su come risolvere i problemi del mondo, è questa la vita che voglio.

23 ottobre 2011

(untitled)

Avrei tanto voluto scrivere di Mario Balotelli che ha dato fuoco a casa sua con i petardi ma proprio non ce la faccio. La notizia della tragica morte in gara di Marco Simoncelli mi ha talmente lasciato sbigottito che non più ho nulla da dire, se non che Repubblica.it ed il suo “guarda il video e la fotosequenza dell’incidente” dovrebbero vergognarsi ed andarsene affanculo (così come ha giustamente detto il Manq). Dispiace tantissimo davvero per questo ragazzo di 24 anni. Ciao Marco.

21 ottobre 2011

STI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO, NON ESISTONO PIÙ LE MEZZE STAGIONI, IL VINO BUONO STA NELLA BOTTE PICCOLA, DONNA NANA TUTTA TANA, ROCCO TANO

Il mondo è un posto un po' più sicuro: è stato catturato ed ucciso Gheddafi, l'inventore del bunga bunga. Tutti gli uomini politici occidentali che per anni l'hanno foraggiato e sostenuto di stanno toccando le palle, all'unisono. In particolare uno di loro, un italiano piccolo piccolo, si sta toccando le palle con particolare vigore, timoroso di essere il prossimo a fare la stessa fine (non dico il nome di questo italiano altrimenti la Polizia Postale mi chiude il blog). Per le vibrazioni prodotte dallo sfregamento, Roma si è allagata (ma qui forse centrano le scie chimiche o il signoraggio, o magari tutti e due) ed è un casino.

Era proprio necessario mostrare le foto del cadavere? Credo di sì, perché senza le foto nessuno ci avrebbe creduto. Pare impossibile ma era ancora in Libia, nella sua città natale Sircana (si chiamava Sirte? O magari Sirtaki? Non lo so), sotterrato vivo in una buca ove cercava riparo. Si pensava fosse a casa di Chavez, a casa di Putin oppure a casa dello sfregatore di palle di cui sopra, ed invece era ancora lì ad un tiro di schioppo (in senso figurato ed anche nel vero senso della parola). Bum!

Per me le forze di liberazione sapevano già da mesi dove si trovava Gheddafi ma hanno voluto fare un colpo di teatro per movimentare un po' queste nostre noiosissime giornate di inizio inverno, ma comunque vadano le cose Gheddafi ci mancherà perché senza di lui non potremmo più prendere liberamente per il culo suo figlio calciatore, quello scarsissimo che quando giocava nell'Udinese era solito accompagnare i suoi compagni di squadra al Crazy Horse a Parigi con il suo jet privato e poi si infortunavano tutti per mesi così dovevano per forza saltare l'esame antidoping. Ma anche no.



BACK FROM THE GRAVE Vol. 4: si riuniscono perfino gli Stone Roses, viva gli Stone Roses!

La reunion degli Stone Roses è forse la reunion più triste di sempre. Lo si capisce dalle foto della conferenza stampa nella quale è stato annunciato il lieto evento, lo capisci da quanto sono invecchiati male almeno tre dei quattro componenti del gruppo. Cosa suoneranno dal vivo? Solo il disco d'esordio o anche qualcosa da Second Coming? Ma soprattutto, ha un senso una reunion di un gruppo che ha fatto un disco enorme più di vent'anni fa, una cagata pazzesca quindici anni fa e poi è imploso in tanti progetti solisti di dubbio gusto? E poi, seguirà un disco di inediti o i soldi per pagarsi il metadone sono già stati raccolti e gli Stone Roses si fermeranno qui?


Non è dato sapersi, ma sono talmente curioso che quasi quasi compro i biglietti per la data di Manchester e ci vado. Mal che vada se suonano anche Second Coming si ride di gusto.

19 ottobre 2011

SILVIO TESTANERA CAPO DEI BLACK BLOC



Clamoroso: Antonio Di Pietro ha proposto di ripristinare la Legge Reale per punire chi crea disordini alle manifestazioni e, dato il momento difficile appena vissuto a Roma, tutti l'hanno preso sul serio anche se in realtà stava parlando di ripristinare Legge Reale per contrastare il pericolosissimo fenomeno delle scie chimiche. Quell'uomo non finirà mai di sorprendermi per quanto cerca di cavalcare i momenti ed i sondaggi invece di proporre cose almeno un po' sensate (in tal senso è assolutamente speculare a Berlusconi), se per caso ce lo troviamo Presidente del Consiglio è la volta buona che non possiamo neanche scendere dallo scooter in santa pace che arriva lui in persona a metterci le manette perché abbiamo ancora indosso il casco (in quest'ultima frase ho avuto parecchi problemi con la coniugazione dei verbi, anch'io nel mio piccolo sono un po' Di Pietro). Tutti in trattore, come piace a lui.

E a proposito di caschi e scooter, RaiNews ha mandato in onda un'intervista ad un ragazzino di quindici anni che il 15 ottobre avrebbe dovuto essere in giro senza casco a fare le impennate con lo scooter ed invece si trovava a Roma a combinare casini (e per l'occasione si è pure rotto un piede, scintillante trofeo da esibire il lunedì seguente a scuola per sedurre le ragazzine e portarsele in bagno per cambiare l'acqua al pappagallo). Mamma mia, se questa è la futura classe dirigente del paese c'è da star freschi: non so se sia legale intervistare così un ragazzino di quindici anni, ma blaterava di conflitto sociale e poliziotti servi manco fosse un cinquantacinquenne nostalgico del '68 e soprattutto lo faceva stando comodamente seduto su un divano che costava almeno come tre mesi del mio stipendio (addirittura pareva un divano antico, e se così fosse i tre mesi di mio stipendio diventerebbero all'istante tre anni del mio stipendio). Mi sto ancora chiedendo se capiva ciò che diceva o se lo aveva appena letto su Wikipedia e lo stava ripetendo per fare un figurone sempre nell'ottica del cambio d'acqua al pappagallo, ma tant'è.

Comunque, completavano il piacevole quadro una accogliente casa da figlio della ricca borghesia e una libreria con letture buone, dunque fanculo alla normativa sulla privacy per i minorenni! - questo culattone raccomandato andava intervistato per forza, tanto per capire meglio dove stiamo andando ma soprattutto per capire meglio questa ultrasinistra antagonista che tra dieci anni sarà seduta ai banchi della parte destra del parlamento, a dirmi cosa fare, cosa non fare, come vestirmi, quante ore lavorare, quante tasse pagare, quando andare in pensione, come vivere dopo la morte. Meglio così, almeno certe responsabilità non devo prendermele io.


17 ottobre 2011

PAUL IS DEAD, BJORK IS DEAD, PUNK IS DEAD, STEVE JOBS ANCHE: TEMPO DI SEDUTA SPIRITICA?

Recentemente ho vinto circa seicento euro al videopoker ma li ho già spesi tutti per comprarmi il biglietto per il concerto di Paul McCartney a Bologna e l'edizione ultra-mega-special da cinquecento dollari del nuovo disco di Björk. Potevo spenderli meglio ma potevo anche spenderli peggio, però son sempre soddisfazioni visto che ora ho in mano due pezzi della storia della musica e posso anche vantarmene con gli amici al bar.

A dire il vero, Paul McCartney è morto quarant'anni fa e quello che si vede in giro da circa quarant'anni è un sosia. Si è perfino sposato di recente e non si è ben capito se lo sposo era quello vero (dunque Faul McCartney) oppure un sosia del sosia visto che aveva dei capelli che probabilmente i suoi parrucchieri hanno cominciato ad acconciare tre giorni prima (richiedendo un permesso speciale al Ministero delle Infrastrutture) per quanto erano tinti e cotonati; oltretutto il suo viso era talmente liftato che se per caso quel Paul McCartney volesse salire in aereo lo respingerebbero al mittente in nome delle norme sulla sicurezza aerea post-11 settembre. Tenendo conto che le mogli di McCartney son sempre giovanissime non so proprio cosa aspettarmi da un suo concerto nel 2011, ma ad occhio e croce non mi aspetto nulla di particolarmente buono e dunque mi sa tanto che il fatidico giorno mi metterò nei pressi dell'entrata a rivendere il biglietto a prezzo maggiorato. Spero di farcela.

Il nuovo disco di Björk, invece, è il classico disco che se non fosse opera di Björk non se lo sarebbe cagato proprio nessuno. Noioso come pochi, è un concept su non so che cosa interamente composto utilizzando l'iPad (così ho letto su Elaborare, dunque è vero) in combinato-disposto con strumenti musicali ormai desueti oppure inusuali. In definitiva, roba da citare in giudizio Steve Jobs - se solo fosse ancora vivo. Purtroppo per lei Björk ha smesso di innovare perfino quando cerca di sfruttare al meglio le nuove tecnologie e non riesce nemmeno più a scegliersi i produttori giusti e/o alla moda come faceva in passato, quindi il suono ne risente assai; urge dunque un ritiro o a scelta un ritorno a fare le cose semplici come un tempo, senza per forza voler stupire il mondo con trovate concettuali che lasciano il tempo che trovano. Tra l'altro l'edizione da cinquecento dollari in mio possesso può essere goduta appieno mediante un iPhone o un iPad in quanto c'è tutto in discorso di visuals dietro, ma io non sono possessore di questi strumenti e dunque mi sa che lo rivenderò assieme ai biglietti del concerto di Faul McCartney. Anzi no, lo rivenderò proprio a lui – così magari grazie al disco di Björk riesce a mettersi in contatto mentale (tipo seduta spiritica di Via Gradoli, per intenderci) con il vero Paul McCartney e ci spiega se è vero o no che è morto da quarant'anni anche se nessuno lo dovrebbe sapere.

16 ottobre 2011

ABBIAMO APPENA INVIATO UNA SQUADRA DI SCIMMIE PER RISOLVERE IL PROBLEMA



Non se ne é accorto nessuno perché degli Apes se ne ricordano in tre o quattro (io addirittura pensavo si fossero già sciolti, ed invece vanno ancora avanti con un abissino alla voce) ma Velociraptor dei Kasabian è assolutamente identica a Lightning, traccia numero tre di The Fugue in the Fog. Plagio o semplice somiglianza casuale? Non lo so, non sono un tecnico del suono (ad occhio e croce direi plagio, comunque). Le note sono sette, i Kasabian non inventano nulla, gli Apes son stati una grande band e probabilmente lo sono ancora, li ho visti dal vivo una volta col cantante vecchio e son stati davvero notevoli, non esiste un video su YouTube di Lightning dunque son costretto a pubblicare un altro video dove si vede chiaramente che gli Apes sono persone che non stanno bene e così via. Speriamo almeno che qualcuno partendo dai Kasabian arrivi ad ascoltare gli Apes e The Fugue in the Fog, un disco pazzesco.

Roma, 15/10/2011


[un regolamento di conti interno alla destra]

14 ottobre 2011

RESURRECTION (ovviamente il titolo della canzone di Rob Halford)

Silvio Berlusconi ce l'ha fatta. Ha ottenuto l'ennesima fake fiducia e continuerà a sopravvivere per un altro po', fino alla prossima fiducia, fino al prossimo nuovo acquisto di un parlamentare disperato che vuole prolungare la legislatura per arrivare alla tanto sospirata pensione. Lo farei anch'io, se mi pagassero bene.

Ma se fosse caduto Berlusconi sarebbe davvero cambiato qualcosa? Secondo me no. I problemi del paese son sempre lì e nessuno dice qualcosa su come risolverli, e non è certo mandando Claudio Scajola a comprarti un chilo di pane che puoi far sparire dal mondo il problema di arrivare a fine mese senza le pezze al culo (con tutto che Scajola probabilmente quel problema magari te lo risolverebbe anche, visto che spesso e volentieri riceve case a sua insaputa) – mia cara opposizione che speravi in Claudio Scajola per far cadere il governo sei stata fregata ancora una volta! E poi, francamente, chi cazzo se ne frega di cosa votano Scajola, Sardelli (mamma mia, pensavo che fosse Marco Sardelli campione del mondo a Spagna '82 invece ho appreso che è davvero un onorevole ed ha pure scritto diverse canzoni per Al Bano), i Radicali e quella baldracca di [omissis]? Niente e nessuno, i veri problemi della vita di tutti i giorni sono altri.

Comunque Berlusconi va avanti nonostante tutto, la classe politica intera pure ed è sempre più vicino il momento in cui la gente entrerà in Parlamento con i forconi. L'uomo della strada si è rotto i coglioni, e quando si rompe i coglioni l'uomo della strada non ce n'è per nessuno.

BELEN OMAR RODRIGUEZ LOPEZ, CHITARRISTA

Non si fa altro che parlare di questo fantomatico sex tape di Belen Rodriguez e francamente non se ne può più. Dove sono le femministe in piazza a manifestare contro il bieco sfruttamento del corpo femminile? Se non ora, quando? Perché Belen no e Berlusconi sì? C'entra forse il fatto che i boatos parlavano di Belen Rodriguez come frequentatrice di casa Berlusconi? Non lo so, e non mi interessa – anche perché io il sex tape di Belen non l'ho manco visto (da buon militante UDC non mi interesso di pornografia e cose così) e comunque se non ci sono anche Fabrizio Corona e Lele Mora è sicuramente un fake. È ora di finirla con questa menata.

13 ottobre 2011

TOUCHED BY THE HAND OF GOD



Non c'è niente di meglio che accendere la tv ed imbattersi sempre e costantemente nelle pubblicità della Grande Punto con protagonista Giovanni Allevi. Ti cambia in meglio la giornata (o la serata, a seconda dei casi) e ti rende consapevole che chiunque ce la può fare se incontra Jovanotti, lo usa come trampolino di lancio e poi lo infama in occasione di ogni intervista manco gli avesse fatto chissà che. Probabilmente in occasione del primo incontro Allevi si è presentato con un cappello in mano ed un cartello scritto in italiano incerto nel quale chiedeva soldi perché era senza lavoro e veniva di iugoslavjia, ma non ho sufficienti elementi per affermarlo e dunque non lo affermo proprio.

Ha talento Allevi oppure è sopravvalutato? Ha un pianoforte a casa o suona a scrocco un po' dove capita? Si pettina così volontariamente oppure lo obbligano con la forza? E quello sguardo lì, ce l'aveva anche da piccolo oppure è arrivato con gli anni? Francamente non riesco a darmi una risposta, anche perché in un mondo in cui ci sono talmente tante altre cose ben più interessanti di un pianista da salotto buono come Allevi non vale la pena di sprecare ulteriore spazio per parlare di questo settantenne in un corpo di ragazzo. E poi comunque la Grande Punto non mi piace, decisamente meglio la vecchia che almeno consumava poco e non si faceva troppo notare.

Meglio parlare di Radio Padania che organizza un evento a Varese in cui il piatto forte è rappresentato dall'apparizione della Madonna di Medjugorje alle sei meno un quarto (giusto in tempo per l'aperitivo, magari in realtà devi aver bevuto qualche cosa anche prima di entrare per poterla vedere davvero o forse è lei stessa a servirti un paio di tartine ed un prosecco, francamente non so perché non mi piace stare troppo in mezzo alla gente e non so quali siano le usanze di quelle popolazioni), ancor meglio parlare del filmato in cui i Beatles suonano Smack My Bitch Up dei Prodigy addirittura nel 1966 (i casi son due: o i Prodigy hanno plagiato alla grande oppure è stato John Titor a volare nel passato per insegnarla ai Fab Four, cambiando clamorosamente il corso della storia della musica senza che nessuno se ne accorgesse). Son queste le cose che importano veramente nella vita, altroché Allevi e la Fiat che nelle vesti di Lapo Elkann l'ha scelto come prestigioso testimonial.



12 ottobre 2011

BACK FROM THE GRAVE Vol. 3: Silvio Berlusconi torna dalla Russia e va subito sotto nelle votazioni sul bilancio. Putin pensaci tu


È tornato Berlusconi dalla Russia oppure è rimasto là come quella volta in cui è rientrato con tre giorni di ritardo per problemi meteorologici (o era meteorismo? O magari meteorinismo? Non è dato sapersi.) È tornato, è tornato, e promette grande spettacolo visto che ha dichiarato che il suo governo resisterà nonostante i numeri esigui, nonostante Scajola, nonostante i poteri forti e tutti i media italiani che remano contro. Speriamo che ce la faccia, anche se stavolta la vedo molto difficile.

Ma in definitiva, cos'era andato a fare Berlusconi in Russia? Era andato al festino per il compleanno di Vladimir Putin così come osano insinuare certi quotidiani comunisti italiani oppure è andato per cercare di impedire l'attacco nucleare che la Russia sferrerà agli Stati Uniti nel 2015 (anzi no, alle metropoli degli Stati Uniti in occasione della Seconda Guerra Civile rurali vs. metropolitani – così come ci ha raccontato il viaggiatore del tempo John Titor)? Per me è la seconda, dato che Berlusconi è notoriamente un appassionato di science fiction nonché grande divoratore di romanzi della collana Urania (o Urinia? Non ricordo il nome di quella collana lì perché non so leggere), e dunque se è andato in Russia lo ha fatto per salvare il mondo da una tragedia immane e non certo per andare a divertirsi senza pericolo di intercettazioni ed infamate varie. Bravo.

Tra l'altro Berlusconi è andato ko sul bilancio, stavolta lo vedo malissimo.

09 ottobre 2011

MAI VISTA UNA CITTÀ CADAVERE COME QUESTA


Qualche giorno fa ho visto due vecchi bavosi che si sono salutati calorosamente a braccio teso. Brutta cosa le disfunzioni erettili che ti lasciano erigere solamente il braccio per fare il saluto romano ad un caro amico e non altre ben più importanti (per un uomo, ma in fondo anche per una donna) parti del corpo, ma in fondo quando si arriva ad una certa età può anche succedere l'imponderabile, l'improcrastinabile, il vuoto siderale. Oltretutto uno di loro indossava una maglietta dei Pooh, ma questo particolare nulla aggiunge e nulla toglie alla poesia della scena cui ho avuto il privilegio di assistere. E poi che c'entrano i Pooh con il saluto romano? Che c'entra Al Bano anche se fa rima con saluto romano?

Era il giorno dopo il giorno in cui Santo Versace ha abbandonato il Pdl dopo tre anni di dura sofferenza, ed io continuavo a chiedermi se il Santo Versace in questione fosse o no lo stesso che ad inizio anni novanta prestava la propria voce fuori campo (assieme a Mario Zucca e Germana Pasquero) al programma-cult Le altre notti (quante tette e culi ho visto, e non sapevo nemmeno che cosa fossero perché ero troppo piccolo). Appena ho potuto ho verificato in rete ed ho scoperto che era solo una banale omonimia, ma è stato bello credere per tre anni che una persona partendo dal commento a spogliarelli per rednecks potesse perfino arrivare a legiferare in nome del popolo italiano, in nome del Grana Padano.

È bello credere nelle proprie illusioni (come dicevano i Guns N'Roses nei titoli dei dischi Use Your Illusion vol. 1 e vol. 2) perché così ne guadagni in autostima. Io ho collezionato per anni contrassegni del Monopolio di Stato da consegnare ad un fantomatico contrabbandiere una volta raggiunta la quota cento per avere in omaggio una stecca di Marlboro (o a scelta di Merit radioattive), e non fumavo nemmeno. Lo facevo per avere qualcosa da fare oltre ad impennare in scooter e a rubare gettoni degli autoscontri alla ragazzi/e provenienti da classi più abbienti della mia classe di provenienza, lo facevo per avere qualcosa in cui credere. Un ideale, un cazzo di ideale e null'altro. Non era solo noia.

Ecco, i due vecchi bavosi si sono salutati di prima mattina a braccio teso per avere un cazzo di ideale in cui credere. Per avere un cazzo che funzioni, o per fingere alla grande di averlo. Mica tutti sono come Al Bano che gli funziona alla grande anche se ha quasi settant'anni, esiste anche la gente normale con i propri pregi e i propri difetti. Sono andato a fare colazione al bar alla loro salute e mentre mi abbuffavo la radio suonava i Righeira. Un bel modo di iniziare la giornata, non c'è che dire.

07 ottobre 2011

Un disco con i baffi: il nuovo di Bugo

Corre l’anno 1996. Gianluca Grignani non ne può più e sta per deragliare. Si è sente un pupazzo chiuso in una vetrina di giocattoli da bambina, non regge più la pressione seguita al clamoroso successo ottenuto col disco d’esordio, è in crisi di identità, vuole fuggire dal retro.Vuole sparire e sparisce sul serio. Le malelingue giurano che è stato trovato stecchito in mezzo ai cassonetti in un vicolo di Milano. Overdose, ma non è vero. È in Giamaica per ritrovarsi, ha la folgorazione e decide di farsi i dreadlocks, poi si pente, taglia i capelli in stile punk e li tinge di biondo. Ascolta tanta musica altrui, ma soprattutto se ne fotte e scrive musica nuova, reagisce agli eventi, riprende a respirare, ricomincia a vivere. Ed il suo riscatto, la sua autentica fuga per la libertà si chiama “La Fabbrica Di Plastica”. Un disco vero, bellissimo, che dopo quindici anni è ancora vivo ed in grado di abbagliare. Il tracollo di un uomo e la sua resurrezione, croce e delizia, flop clamoroso e allo stesso tempo vero successo perché ha permesso a Grignani di esser figlio di se stesso, di riacquistare la propria autostima, di tornare ad essere carne da dare in pasto ai leoni che popolano il mondo discografico italiano. “La Fabbrica Di Plastica” è stato seguito da un altro grande disco come “Campi di popcorn”, poi è venuta la normalizzazione perché con certa roba in Italia non si campa ed è meglio fare marchetta – ma chi se ne importa, “La fabbrica di plastica” rimane un disco unico ed irripetibile in Italia (almeno a livello mainstream, almeno per quei tempi).

Mi piace pensare che se Gianluca Grignani avesse potuto continuare a fare ciò che voleva oggi se ne sarebbe uscito con un disco come “Nuovi Rimedi Per La Miopia” di Bugo. E mi piace pensare a Bugo, a quanto si mette in gioco cambiando pelle in occasione di ogni disco, a quanto è in grado di rischiare facendo solo la cosa che vuole (e facendola pure parecchio bene, ma tant’è), alla sua indipendenza artistica ai limiti dell’incoscienza. A questo giro Bugo ha scelto di fare le cose in grande, ha scelto di essere quel Gianluca Grignani – per la precisione una sorta di Gianluca Grignani che si esprime come Enzo Jannacci – ed ha dato alle stampe un disco parecchio spiazzante, che arriva dopo parecchi ascolti ma quando arriva, arriva (come il Natale secondo Renato Pozzetto testimonial di panettoni). In “Nuovi rimedi per la miopia” c’è molto Grignani epoca “La fabbrica di plastica” ma ci son dentro pure i Flaming Lips (il primo singolo “I miei occhi vedono”), il miglior Cesare Cremonini di “Gli uomini e le donne sono uguali” (“La salita”), la spiritualità elettrico-elettronica dell’ultimo Franco Battiato (“Lamentazione nr 322”), il Lucio Battisti post-Mogol (“Città Cadavere”) e molto altro. Riferimenti “alti” (sia nel senso culturale che di gradimento del grande pubblico, quello che compra ancora i dischi e li fa schizzare alti nelle hit parade) che traggono nutrimento da un solido humus indie (ammesso che questo termine voglia ancora dire qualcosa nel 2011) per portare avanti certe intuizioni ultra-pop del precedente “Contatti”. Insomma, pop da classifica fatto alla maniera di Bugo.

Con questo “Nuovi Rimedi Per La Miopia” Bugo è riuscito a fare un disco facile e nello stesso tempo difficile, dipende solo dal punto di vista da cui lo si vuole osservare. Secondo il mio modesto parere, sarebbe ora di accendere la radio e sentirlo a qualsiasi ora, sarebbe tempo di heavy rotation su Mtv. Probabilmente pretendo troppo, ma è bello sognare grazie alla grande musica pop.

(IFB)

06 ottobre 2011

NEMICI DEL DENARO SUPERFLUO



Anche se la gente te lo dice non difendere il denaro, non ti ha fatto mai felice. Lo diceva la Paolino Paperino Band e lo ho penso anche io, che ho impostato la mia intera esistenza sulla discografia di questa band così come i protagonisti di non-so-quale-film avevano impostato la propria vita sui dischi dei Time ma che comunque sono anche in grado di ragionare in totale autonomia.

Non me ne frega nulla se hanno assolto Amanda Knox e Raffaele Sollecito (oppure Raffaele Solletico, la stampa è discorde su quale nome attribuire al giovane culattone raccomandato pugliese) e se paga solo Rudy Guedé che ha aiutato non-si-sa-chi ad uccidere una ragazza inglese. Sono contento che il governo dopo lo sciopero di Wikipedia abbia deciso di fare marcia indietro sulla cosiddetta norma ammazza-blog (probabilmente svariati ministri utilizzavano esclusivamente quel sito per acculturarsi e successivamente legiferare, Berlusconi ha voluto evitare il tracollo definitivo ed ha fermato tutto) e combatterò con tutte le mie forze la cosiddetta legge-bavaglio perché voglio continuare a leggere le intercettazioni sui giornali e a guadagnarne in autostima. Non me ne frega nulla della sinistra italiana che è in vantaggio nei sondaggi e sta facendo di tutto per farsi male perché altrimenti senza Berlusconi chi li vota più. Non me ne frega nulla dell'iPhone5 che esce o non esce perché tanto comunque vada a finire non lo compro, mica sono scemo a spender tutti quei soldi lì (povero Steve Jobs tra l'altro). Non me ne frega nulla del campionato di calcio e dei capelli di Antonio Conte che sono primi in classifica nonostante nessuno capisca se siano veri o finti (come la sua Juve).

Ad occhio e croce sono da biasimare per mancanza di senso civico, ma sto bene così e vado avanti per la mia strada.

05 ottobre 2011

COME FARANNO QUATTRO ELEFANTI A FAR L'AMORE SU UNA CINQUECENTO?



Qualche giorno fa su Padre Pio Tv (nota tv musicale pugliese dedicata all'unica, vera rockstar mai partorita dalle terre italiche – Mino Reitano a parte) ho avuto il piacere e l'onore di imbattermi nell'anteprima esclusiva del nuovo singolo di Jennifer Lopez, ed è stato un evento talmente emozionante che sono svenuto per diversi, interminabili istanti.

Il brano si chiama Papi, è chiaramente dedicata al re d'Italia Silvio Berlusconi ed è corredato da un video che è talmente una spudorata marchetta alla Fiat che fino a quindici secondi dal termine ho creduto che fosse una pubblicità americana della nuova Fiat 500 con ospite Jennifer Lopez che balla in strada insieme ad una banda di ritardati e ad una Fiat 500.

Robe da pazzi. Non puoi rovinare musica che sarà pure spazzatura ma è pur sempre bella musica spazzatura accostandola ad un video del genere (durante le riprese tra l'altro la Lopez ha rischiato di farsi seriamente male, ma questo particolare nulla aggiunge e nulla toglie alla qualità delle immagini), non si fa. Ma chi è il regista, quel gran genio di Lapo Elkann? No, non può essere vero. Non può esistere roba del genere nel mondo reale.

Oltretutto Jennifer Lopez nel video ha i capelli davvero sciupatissimi, mi sa che sia iniziando ad accusare i suoi quaranta e passa anni. È la prima volta che la vedo così male, forse non ha fatto in tempo a passare dal parrucchiere prima delle riprese o molto più probabilmente non gliene fregava un cazzo di fare marchette alla Fiat ed ha agito di conseguenza. Brava.


04 ottobre 2011

PERCHÉ IO NON MI FIDO DI CHI NON SUDA MAI



Tutto questo baccano per la vicenda di Vasco Rossi e Nonciclopedia, ma in realtà non è successo nulla di particolarmente preoccupante. In breve, che ho fretta: Vasco Rossi si è ritenuto diffamato da Nonciclopedia ed ha sporto denuncia mediante i suoi avvocati, si è svolto un certo iter burocratico-giudiziario (anzi, sbòrocratico-giudiziario) alla fine Nonciclopedia ha ritenuto di chiudere per ragioni precauzionali, di sua spontanea volontà (o meglio di sua spontanea Volontè, nel senso di Luca Volonté). Nessuna censura, nessun oscuramento – anche perché, si sa, Vasco è un campione del pensiero liberale nonché un grande artista e dunque non censura nessuno.

Alcuni esseri umani posseggono il dono della Libertà, quella avulsa da stereotipi, mode e condizionamenti della società. Sono soggetti alle regole che i valori più alti impongono, non come cose dovute, ma come saggia consapevolezza della loro nobiltà e classe. Vasco è uno di questi, ma non te lo fa pesare ed è per questo un Grande. Vasco tra l'altro è il mio cantante preferito, lo è sempre stato anche se non ho mai avuto il coraggio di ammetterlo. Nessuno ha scritto canzoni belle come le sue, nessuno dice cose intelligenti come lui. Ma il mio giudizio su questa vicenda non è minimamente inficiato da questa mia preferenza nascosta (nel segreto dell'urna elettorale, si sa, ognuno è libero di fare ciò che gli pare – anche attaccare caccole sulla scheda se lo vuole), anzi; solo che per dirlo ho bisogno di copiaincollare a caso un commento preso dalla sua pagina Facebook. Non ce la faccio, non riesco a trovare parole più adeguate di queste:

A mio modesto pare,cè differenza frà libertà e libertinaggio le cose che hanno scritto su nonciclopedia non è satira,non è tanto per scherzare, sono cose che identificano il malessere di un'intera generazione...ci sono modi più sani per divertirsi,con gli amici, NON GETTANDO MONNEZZA SUGLI ALTRI,NON SATIRA MA MONNEZZA guarda caso tutte persone famose, e si è capito perchè... SU NONCICLOPEDIA SI E' CAPITO IN QUESTA GIORNATA, QUI,CHI CI VA' SOLO DEI LATTANTI VIZIATI, FIGLI DI PAPA' ACEFALI CHE NON SANNO NEANCHE SCHERZARE GARBATAMENTE FRAì DI LORO ... CHE TRISTEZZA... CHE ACEFALI...”

Capito no? Vasco ha fatto bene ad incazzarsi, ed ancor meglio hanno fatto i suoi avvocati ad agire. Quella non è satira, è lesa maestà. Anche in questo campo Vasco Rossi ha seguito il suo indirizzo fondamentale: prima l'azione, poi la formulazione dottrinaria, la quale non deve essere considerata accademica cioè fine a se stessa, ma come determinante un'ulteriore precisazione politica. Con la creazione dell'Impero la razza italiana è venuta in contatto con altre razze, deve quindi guardarsi da ogni ibridismo e contaminazione. Leggi «razziste» in tale senso sono già state elaborate e applicate con fascistica energia nei territori dell'Impero, e dunque non è giusto nascondersi dietro alla satira per sparare offese a caso all'indirizzo del più grande cantante vivente (o presunto tale) italiano.

Quanto agli admin di Nonciclopedia, essi si considerano da millenni, dovunque e anche in Italia, come una «razza» diversa e superiore alle altre, ed è notorio che nonostante la politica tollerante dei cantanti in generale (che, ricordiamo, da Nonciclopedia spesso e volentieri ricavano pubblicità aggratis) gli admin hanno, in ogni Nazione, costituito - coi loro uomini e coi loro mezzi - lo stato maggiore dell'antifascismo, ma a questo punto non ho più voglia di copiare discorsi sulla razza di Achille Starace e vengo al dunque: come si dice in giro, non ha più senso parlare di Vasco Rossi. Speriamo che continui con i suoi esilaranti video, che però dopo tutta questa vicenda guarderemo con maggior consapevolezza e maggior senso critico perché non sono delirio ma fanno parte di un disegno lucidissimo. Nonciclopedia non è di certo un baluardo della libertà di espressione ma con il suo umorismo da terza media spesso e volentieri risulta divertente divertente, e dunque speriamo che prosegua la sua attività in santa pace. Rudy Guedé in galera mentre Sollecito e la Knox sono stati assolti – ma questo è un altro discorso che non c'entra nulla con l'ipotesi di partenza e dunque ci fermiamo qui.


03 ottobre 2011

LA REPUBBLICA DI FEDERICA PELLEGRINI


Diciamolo: Federica Pellegrini ha rotto il cazzo. O meglio, hanno rotto il cazzo i giornali che parlano continuamente di lei, i gossip sulla sua vita sentimentale e del dualismo Magnini-Marin, le gare che vince, le pubblicità in cui appare, i suoi tatuaggi, il suo taglio di capelli, i soldi che guadagna (sono invidioso perché c'ho le pezze al culo, io). Mi sa che sia pure leghista, ma francamente questo non importa e soprattutto dal mio punto di vista non rappresenta assolutamente un problema.

Non ne posso più di vederla ovunque, ed oltretutto non riesco a capire come possa piacere così tanto una del genere (a livello estetico, dico. Caratterialmente mi sa che sia pure peggio, ad occhio e croce deve essere una stronza atomica ma non ho elementi concreti per poterlo dire con ragionevole certezza dunque non lo dico – anzi DICO, e l'ho appoggiata lì tanto per non fare la figura del maschilista ottuso omofobo dopo averla valutata solo in base a determinati parametri estetici e non in base ad altro). Purtroppo è brava a livello agonistico e mi sa che dovremo sciropparcela per parecchio tempo ancora. In poche parole ci sarà da soffrire – ma anche no, visto che i problemi gravi della vita sono ben altri.

Prevedo che a breve sarà concorrente in un reality, le affideranno la conduzione di un programma o comunque avrà un ruolo importante in televisione. Beata lei.