25 gennaio 2011

“Me fa 'na pippa a due mani quel frocetto” (cit.)





Nel bar dove tutte le mattine vado a fare colazione l'espositore che a mo' di altare pagano pubblicizzava il nuovo disco di Michael Jackson è stato sostituito da un videopoker. Non ho ancora capito perché il gestore abbia preso questa assurda decisione, ma da qualche giorno a questa parte gli occhi di Michael non mi fissano più mentre bevo cappuccini e mangio bomboloni alla crema ed io un po' soffro perché mi rendo conto che la gente sta perdendo di vista le religioni per inseguire fama e denaro. Ok, Michael Jackson credeva di essere Cristo e fino ad un certo punto della sua carriera è stato una macchina da soldi, ma sostituirlo con una macchina che mangia i soldi alla povera gente ed induce a puntare sempre più in alto mi pare eccessivo e poco rispettoso della sua importantissima figura di idolo delle masse. Povero Michael, se fossi ancora qui tra noi le cose andrebbero senz'altro diversamente (soprattutto per quei necrofili della tua casa discografica, che hanno fatto uscire un tuo disco postumo che fa davvero schifo e che tu non avresti mai e poi mai fatto uscire) - ma siccome cercavi di andare avanti nonostante fossi artisticamente morto già dai tempi del tour di Dangerous forse pensandoci bene non è poi così grave sostituirti con un videopoker. In un modo o nell'altro si tratta sempre di fottere la gente che ci crede (ovviamente mi astengo dal fare gesti inconsulti del tipo aggiungere “e tu oltretutto fottevi anche i bambini, il che rappresenta un'aggravante” perché non ho mai creduto fino in fondo alle accuse di pedofilia e poi perché sono un garantista).

A proposito di bambini (ovviamente mi astengo ancora una volta dal fare gesti inconsulti del tipo aggiungere “e tu oltretutto fottevi anche i bambini, il che rappresenta un'aggravante” perché non ho mai creduto fino in fondo alle accuse di pedofilia e poi perché sono un garantista nonché fan del copiaincolla), quasi quasi ha ragione Papa Ratzinger quando dice che i giovani devono conservare intatto il loro set di valori di riferimento e nel tempo libero possono anche utilizzare internet ed i social network, a condizione però che non si costruiscano una vita parallela e soprattutto che non aprano un profilo Facebook utilizzando una falsa identità. Ci son problemi ben più gravi nel mondo, eppure la Chiesa Cattolica trova il tempo anche per illuminarci sull'annoso aspetto dei falsi profili Facebook. Io per tagliare la testa al toro ho un profilo Facebook legato al mio blog e non ho un mio profilo personale, non me ne frega nulla di costruirmi una vita parallela perché sono già più che soddisfatto della mia vita vera e non ho neanche un profilo falso, dunque ad occhio e croce non dovrei trovarmi a casa le Guardie Svizzere (anche perché sono maggiorenne, e da un pezzo) e nemmeno il Moige, ma tanta altra gente potrebbe avere grossi problemi col Vaticano e col Moige (una su tutti: Ruby Rubacuori, che non si chiama così e dunque il suo profilo Facebook è falso, e poi si costruisce una realtà parallela perché da piccola è stata violentata dallo zio – che poi secondo quanto dice Berlusconi è Mubarak, e qui mi trovo a casa l'esercito egiziano e i Promotori della Libertà). Ma poi, a dire il vero, c'è ancora qualcuno che ascolta ciò che dice la Chiesa Cattolica? Che io sappia sono ormai rimasti in pochi. Bene, avanti così fino al trionfo dell'umanità sulla religione cattolica (anzi, fino al trionfo dell'umanità sulle religioni in generale – ad abbondare non si sbaglia mai).

Chiude il tutto una cosa che non c'entra un cazzo (o forse sì), ossia il fatto che l'ex cantante de Il parto delle nuvole pesanti si è offeso perché a suo dire Antonio Albanese nel suo ultimo film ha usato una sua canzone senza chiedergli il permesso ed oltretutto si è preso il lusso di distorcerne il messaggio fornendo una immagine sbagliata della Calabria. A parte il fatto che dopo averlo letto ho riso dieci minuti buoni, ma c'è qualcuno che ascolta Il parto delle nuvole pesanti oltre agli studenti fuorisede con i pantaloni a righe, lo zaino Invicta, il cartone di Tavernello e/o la birra Moretti, le sigarette autofabbricate con tabacco Drum e cartine Rizla, i peli ascellari visibili anche sotto la felpa andina, la bandiera della Giamaica, la maglia con Che Guevara ed i genitori ricchi? C'è qualcuno oltre a Rockit che sa cosa sia Il parto delle nuvole pesanti? C'è qualcuno che ha ancora senso dell'ironia, capacità di prendersi poco sul serio e voglia di ridere? C'è qualcuno che ha l'umiltà di capire che il proprio messaggio non è il Verbo assoluto e soprattutto che spesso e volentieri il proprio messaggio non è comprensibile a tutti (anzi purtroppo non gliene frega un bel niente a nessuno)? A questo punto vien perfino spontaneo dire che Albanese ha fatto bene a distorcere senza permesso e che solo per questo bisognerebbe catapultarsi al cinema in massa a vedere il suo film, ma mi astengo dal fare pubblicità gratuita e mi limito a fare una citazione-colta-che-non-c'entra-nulla dicendo che i Prophilax su Wojtyla avevano ragione da vendere ed il loro ragionamento si può applicare anche ad altri personaggi e ad altri ambiti. La cultura bassa vince sempre, ed in realtà è cultura altissima anche se una certa sinistra non se ne è ancora accorta.

(ed un grazie ad Idiotaignorante per la foto che gli ho rubato)

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