28 novembre 2010

I'VE GOT A FEELING, IT'S AUTOMATIC



Assurdo: uno se ne sta a casa un sabato sera (peraltro perdendosi il festival Ctrl+C a Carpi) solo per vedere uno special sulla reunion dei Take That che deve andare in onda su Deejay Tv e proprio sul più bello scopre che il canale in questione è sparito per colpa di quel cazzo di passaggio da analogico a digitale terrestre. Ed allora botte alla televisione, cena in piedi, bestemmie e corsa al sito di Deejay Tv per vedere il tutto in streaming - giusto in tempo per scoprire ancora una volta che la connessione Adsl Alice fa schifo e quando piove funziona pure peggio (problemi di cablatura mi disse tempo fa un incolpevole operatore telefonico, però io quando ogni due mesi pago lo faccio con soldi buoni e non con soldi cablati male). Probabilmente è colpa di Wikileaks che vuole danneggiare il governo italiano facendo sparire canali e connesssioni internet.

Lo special in questione (che per la cronaca si chiama Lock Back, Don't Stare) alla fine l'ho visto a scatti, mi è venuto il mal di mare ma è stato bello lo stesso anche se mi son reso conto che concettualmente è assolutamente identico a No Distance Left To Run, il film sulla reunion dei Blur (la versione in dvd ha addirittura una copertina praticamente identica, è pazzesco ma rende bene l'idea di cos'è stata la reunion dei Blur). Lo comprerò al più presto, consapevole che di pop band di massa del genere ne nascono solo due o tre ogni cent'anni.

Resta il fatto che il ritorno di Robbie Williams ha fatto gran bene al suono dei Take That, visto che il loro nuovo disco Progress è davvero bellissimo e per coraggio e scelte sonore prende a calci in culo la quasi totalità delle band che ultimamente vanno in giro definendosi indie (i Take That attuali suonano più o meno come gli Zoot Woman, ed infatti casualmente il produttore dei disco è Stuart Price degli Zoot Woman – nonché Mr. Les Rhythmes Digitales, produttore di Madonna e mille altre cose più coraggiose delle attuali indie band tutte vestite con skinny jeans, Converse All Star et altri stereotipi dell'indie attuale). Tanto per dire, i Drums pagherebbero oro per uscire con dischi del genere, ma i Drums non usciranno mai con dischi del genere perché tra un anno nessuno si ricorderà più di loro.

Resta il fatto che (repetita juvant, anche nelle intro delle frasi) che vedere uno special dei Take That a scatti è stato più o meno come vedere Claudio Lippi e Luca Giurato (probabilmente i due personaggi più mentalmente destabilizzanti della tv italiana) ospiti alla stessa trasmissione. Mi sono imbattuto in una puntata de La Prova del Cuoco in cui c'erano entrambi, è stato un tale casino che alla fine mi sembrava di essermi fatto di crack – e non avevo speso nulla se non il costo canone Rai (che comunque costa più del crack). Se per caso qualcuno decidesse di dare una trasmissione serale a Luca Giurato e a Claudio Lippi la gente dopo averla vista per riuscire a dormire dovrebbe prendere le gocce, e nemmeno poche. Non c'entra nulla con i Take That – o forse sì, visto che mi sa che anche Robbie Williams di gocce per dormire ne prenda parecchie.

26 novembre 2010

AND IF I WRITE A LETTER IT WON'T GEAND IF I WRITE A LETTER IT WON'TT THERE ON TIME / I'LL ONLY REACH YOU BABY ON THE TELEPHONE LINE / CAN YOU HEAR ME?


Se un marziano avesse acceso la televisione martedì sera probabilmente sarebbe impazzito. O magari sarebbe scappato di corsa per far ritorno a Marte, visto il basso livello (o l'alto livello, a seconda dei punti di vista e dei gusti personali) che è stato raggiunto con la telefonata di Silvio Berlusconi a Ballarò.

Giuro, non ho mai riso così tanto. Ero già su di giri per aver visto alcuni numeri d'alta scuola fatti da Nevruz ad X-Factor, quando ho cambiato canale ed ho sentito Giovanni Floris annunciare una telefonata di Berlusconi. Ho deciso di rimanere lì, in attesa dell'Inevitabile che sarebbe successo di lì a poco. Ed ho fatto bene: Berlusconi si è superato bofonchiando cose a caso in risposta ad un servizio che dimostrava il reale stato dei rifiuti a Napoli, e quando si è trattato di rispondere alle domande ha riattaccato la cornetta con fare molto arrogante – come fanno i bambini che quando perdono si portano via la palla. In pratica, una figura di merda imperiale anche solo per il fatto che si è fatto mettere i piedi in testa da un tipo sostanzialmente inoffensivo come Floris (che lo ha perfino sfottuto, segno che ormai la nave Berlusconi fa acqua da tutte le parti).

Già me l'immagino Berlusconi in vestaglia davanti alla tv mentre telefona in trasmissione, attorniato da Hannibal Letta, Capezzone, Bonaiuti, Lupi, Cicchitto, Emilio Fede reduce da un paio di schiaffazzi presi dal tipo dell'Amaro Giuliani, Cesare Ragazzi, Wanna Marchi, il fantasma di Michael Jackson ed un paio di ragazze scelte random da un casting Mediaset. Tutti a galvanizzarlo, caricarlo, fare la ola, festeggiare e poi, finita la telefonata, tutti a complimentarsi con lui per il grande risultato ottenuto e per il grande autocontrollo dimostrato. Che visione celestiale, cazzo! Prima o poi devo imparare a controllare la mia immaginazione, mi faccio paura da solo.

Ma Berlusconi non ha niente di meglio da fare che telefonare ai programmi tv che parlano di lui? Non può per una volta fare come fanno i comuni mortali, ossia fregarsene altamente ed andare avanti per la sua strada? Non può pensare ai problemi del paese e a come fingere di risolverli? O magari non può andare una sera ospite in studio a rispondere a delle normalissime domande come fanno tutti i politici dei paesi civili? Ah, dimenticavo che lui non è un politico e/o l'Italia non è un paese civile. E Bruno Vespa 50 Special devo ancora capire se sia un giornalista oppure l'unica persona in Italia che ha il permesso di intervistare il Premier (non necessariamente poter intervistare Berlusconi significa automaticamente essere un giornalista, e viceversa), ma in fondo me ne importa il giusto visto che Porta a Porta non lo guardo nemmeno sotto tortura.

Ed appagato dall'ennesimo grande spettacolo regalatoci da Berlusconi sono ritornato ad X-Factor giusto in tempo per gustarmi l'esibizione dei Take That. Mi sono commosso perché sono sempre dei grandissimi anche dopo quindici anni ed il nuovo singolo eseguito live è ancora più coinvolgente, poi ho notato che Robbie Williams ormai è più grasso di Gary Barlow e mi sono cacciato a ridere emettendo dei rumori tipo caffettiera Bialetti, perdendomi Francesco Facchinetti che tentava di intervistarli servendosi di un inglese francamente imbarazzante. Probabilmente i tizi di Comunione e Liberazione si sono scordati di spiegargli che conoscere almeno una lingua straniera al giorno d'oggi è importante. Speriamo che Don Giussani dall'aldilà gli trasmetta un po' di sapienza. Ne ha tanto bisogno, povero ragazzo.


25 novembre 2010

AMARO GIULIANI, RAGAZZO





Emilio Fede è nella leggenda. Dopo essere stato inspiegabilmente menato dal Sig. Giuliani (ossia Mr. Amaro Giuliani) ha avuto il fegato di affermare al Tg4 che gli studenti che manifestano andrebbero menati. Capito no? Gli studenti che manifestano per motivi oserei dire sacrosanti andrebbero menati. Proprio lui, che trasmette un tg su una rete che dovrebbe essere sul satellite ed invece è ancora lì, ad imbottire di cazzate le casalinghe comodamente sedute in poltrona come se nulla fosse. Proprio lui, che era fuori a cena con Stefano Bettarini ed è stato menato dall'Amaro Giuliani verosimilmente per colpa di Stefano Bettarini e della moglie cubana dell'Amaro Giuliani.
Ahi ahi ahi se faccio un figlio, ahi ahi ahi lo chiamo Emilio - così poi Emilio Fede va in tv dire che andrebbe menato se manifesta. Che vadano a lavorare 'sti benedetti ragazzi, e se non conoscono nessuno o se non sono figli di papà che si preparino a non avere opportunità nella vita e si adeguino all'idea di non poter inseguire i propri sogni. O che si scelgano con cura uno o più potenti a cui leccare il deretano per poter essere aiutati ad emergere e raggiungere i propri obiettivi.
Fanculo.
Insisto a dire che Rete4 occupa frequenze non sue, e rilancio dicendo che a Mediaset sono parecchio arroganti visto che a poco a poco stanno facendo rimuovere tutti i filmati dei loro programmi da Youtube. Di recente è saltato addirittura il filmato di Gianluca Grignani ad Ascoli durante il Festivalbar 1995 (ossia il filmato più bello di YouTube) e da quando me ne sono reso conto sono disperato. Scenderei in piazza a manifestare assieme agli studenti anche solo per questo.

22 novembre 2010

UN VERO KILLER PROFESSIONISTA TORNA SEMPRE SUL LUOGO DEL DELITTO

Ho capito perché i Les Savy Fav non vengono mai a suonare in Italia: perché Tim Harrington sul palco è del tutto ingestibile ed in un paese come il nostro (e con la bella gente che popola i nostri club) un gruppo del genere non funzionerebbe. O magari funzionerebbe alla grande, ma qualcuno poi si potrebbe sentirsi offeso dall'essere molestato da un panzone sudato e pelato (panzone che, nota bene, non è Giuliano Sangiorgi dei Negramaro ma Tim Harrington cantante dei Les Savy Fav) ed allora i locali e/o i promoter per non avere grane chiamano gruppi che suonano rock da culattoni tipo i Drums (citare ancora un valente collaboratore di Rumore fa sempre comodo) o gruppi sconfitti dalla storia, dalla geografia, dalla chimica e dalla scienza (ma anche da tante altre materie del primo biennio delle scuole superiori 1994/95, ossia gli anni in cui andava per la maggiore certa musica di merda) come i Sud Sound System o i 99 Posse.

Va a finire che per andare a sentire i Les Savy Fav devi per forza fare il sacrificio di andare a Parigi, in un club dove il concerto inizia alle sette e mezza, termina alle dieci e mezza ed esci talmente soddisfatto che poi ti vai a mangiare addosso in uno dei ristoranti adiacenti alla location dell'evento. Va a finire che nel club in questione nessuno ha osato accendere una sigaretta e per la prima volta nella tua vita esci dal concerto ancora lindo e profumato (e non come in Italia, dove la gente ai concerti ti fuma in faccia e se osi lamentarti ti apostrofa come fascista. La stessa gente che magari crede che Giovanni Lindo Ferretti sia ancora vivo. Sperano in ancora in un mondo migliore senza divieti, quegli illusi. Fanno tanto gli alternativi ma tra dieci anni finiranno per supportare partiti politici da veri integralisti cattolici proprio come ha fatto Giovanni Lidl Ferretti). Va a finire che al concerto vedi cose che un giorno potrai raccontare ai tuoi figli, tipo Tim Harrington che nel bel mezzo dell'esecuzione di un brano ruba il cellulare dalla borsa di una ragazza in prima fila, prende un numero a caso dalla rubrica, fa partire una telefonata ed appena prende la linea inizia a cantarla al malcapitato che si è trovato a rispondere. Cose pazzesche, cose impensabili in Italia perché i Les Savy Fav da noi non passano dal lontano 2002 (peraltro io c'ero, e c'era pure Enrico Silvestrin. L'ho deriso parecchio e mi piace molto vantarmene). Fanno bene all'estero a ridere di noi quando parlano di Berlusconi perché Berlusconi siamo noi.

Tra l'altro i Les Savy Fav dal vivo sono una macchina da guerra e probabilmente sono il gruppo definitivo per presenza scenica di quello scherzo della natura del loro cantante (non scrivo Tim Harrington perché nel pezzo l'ho già ripetuto troppe volte, ma si chiama Tim Harrington e non è colpa mia) e per bravura tecnica degli altri componenti del gruppo (non so manco come si chiamino, ma va bene così). Magari rendono di più in un club, ma sono convinto che anche all'aria aperta saprebbero regalare grandi soddisfazioni ai fortunati presenti all'Evento. Se qualcuno per caso avesse il coraggio di invitarli a suonare in un noto festival estivo che si tiene più o meno dalle mie parti sarei più o meno l'uomo più felice del mondo.

LA NUDITÀ DEL POTERE

Mara Carfagna che esprime tutto il suo malcontento per ciò che avviene nel Popolo delle Libertà e di dichiara pronta ad uscire dal governo e a dimettersi da parlamentare è una delle cose che fanno più ridere dell'anno (tanto per dire, fa molto più ridere di Oliviero Diliberto portavoce della Federazione della Sinistra, ossia un partito messo in piedi da salme politiche che si sono riunite per riuscire a strappare l'ennesimo stipendio da parlamentare al contribuente italiano). E fanno ancora più ridere coloro che da sinistra le esprimono solidarietà dopo aver detto per anni peste e corna di lei.

Speriamo che qualche grande intellettuale dell'ortodossia berlusconiana (tipo Alessandro Sallusti, che saluto con affetto) applichi anche a lei il famigerato metodo Boffo e si decida a fare uscire il testo di certe incredibili intercettazioni che a quanto pare la riguarderebbero molto da vicino (esistono o non esistono? Tutti dicono di sì, ed io voglio crederci). Farebbe ancora più ridere, e se di quelle fantasmagoriche intercettazioni uscisse pure il file audio sarebbe davvero l'apoteosi.

La politica italiana non è mai stata così bella da seguire.

19 novembre 2010

CALBONI SPARAVA BALLE COSÌ MOSTRUOSE CHE A QUOTA 1600 FANTOZZI FU COLTO DA ALLUCINAZIONI COMPETITIVE.

Sabato scorso ero in viaggio in autostrada e durante una sosta pisciata-panino-acqua-caffé all'Autogrill ho avuto il piacere di vedere un indie che leggeva Libero comodamente seduto da solo ad un tavolino. L'ho insultato pesantemente ma lui non ha sentito nulla perché alle orecchie aveva auricolari + Ipod a volumi da lesione permanente al timpano, ed allora ho capito tutto. Ho avuto l'illuminazione. Non poteva sentirmi perché stava ascoltando il rock per culattoni dei Drums (un valente collaboratore di Rumore li ha definiti così nella recensione di un gruppo rock perdente chiamato Cheap Time, dunque deve essere per forza vero che i Drums fanno rock per culattoni – anzi per ”culatoni” come ha scritto il valente collaboratore di Rumore) e voleva far finta di essere aperto mentalmente visto che l'impero berlusconiano è lì lì per crollare.

Sono andato a al banco dei libri e, all'interno di una copia a caso dell'ultimo, fantasmagorico parto letterario di Bruno Vespa 50 Special, ho trovato una manciata di pasticche di Prozac e BioY di Beatrice Antolini, il nuovo disco da duecento commenti circa su Rockit. Ho lasciato i Prozac a stagionare fra gli incredibili salumi nel banco frigo, ho preso il disco e sono ripartito, incurante delle urla di una vecchia signora che aveva visto tutto ed era rimasta parecchio schifata dalla scena. Non me ne fregava nulla, avevo il disco nuovo di Beatrice Antolini e non chiedevo altro che ascoltarlo. L'indie che leggeva Libero mi ha fatto davvero un bel regalo, anche se non sono sicuro che sia stato davvero lui a lasciare il disco della incolpevole Antolini all'interno del libro di Bruno Vespa. Comunque conta il pensiero.

E com'è BioY? Fa schifo, punto e basta. Anzi no, non fa del tutto schifo ma è parecchio imbarazzante. È un capolavoro. La Antolini è una culattona raccomandata e fa dischi perché ha i soldi. È un disco che scimmiotta modelli che hanno successo all'estero perché in Italia i musicisti non hanno fantasia. La gente non caga il mio gruppo ed io me la prendo con la povera Antolini, o con Vasco Brondi che tanto è uguale perché loro hanno successo ed il mio gruppo no. È il disco che cambierà le sorti della musica indipendente italiana nonché le giornate degli utenti di Rockit che lasciano duecentocinquanta commenti per dire più o meno cose del genere. Anzi no, scherzo. Non l'ho nemmeno ascoltato perché non ho avuto tempo, ma lo ascolterò prima o poi. Sono curioso di sapere se vale trecentoventi commenti (non ho tempo di leggerli tutti, ma ci vorrei provare). Luci accese anche di giorno e prudenza sempre, come diceva l'immenso Nico Cereghini (uno che per me c'è rimasto con le pasticche che giravano ad Ibiza nel 1988), e magari ascoltare a fondo prima di parlare di un disco.

Comunque attualmente sono troppo preso dal nuovo dei Negramaro, un disco di cui non so nemmeno il titolo perché c'è tutta una storia dietro. Un giorno camminavo per andare al lavoro ed ho visto un tizio che sembrava Diego Armando Maradona ed era vestito più o meno come un alternative di quindici anni fa (dieci/quindici anni fa si chiamavano alternative i tizi vestiti come si veste ancora oggi Luca O' Zulù dei 99 Posse) ma sullo zaino aveva la toppa Boia chi molla. Si è fermato di colpo, mi ha guardato, ha estratto un disco dal suo discman (dieci anni fa/quindici non c'erano i lettori mp3 ma il massimo della tecnologia erano i walkman per i cd, ossia i discman), mi ha chiamato “negro di merda” e me l'ha lanciato addosso come se fosse una stella ninja, senza però fortunatamente colpirmi. Il cd in questione era una copia masterizzata senza titoli del nuovo dei Negramaro, ed io sono corso subito a casa ad ascoltarlo. Per un attimo ho addirittura pensato che fossero i Coldplay, i Keane. i White Stripes. gli Smashing Pumpkins con alla voce un ciccione pelato che parla di ammòooore invece di Billy Corgan che parla di amore & psicofarmaci, Justin Bieber rallentato dell'800%, i Klaxons rallentati dell'800%, Elton John che canta a squarciagola ai funerali di Lady Diana, ma poi mi son reso conto che non era vero ed erano solo i Negramaro. Insomma, ho pensato che fossero qualunque cosa tranne che roba bella ed originale, ed ho ragione. Il disco nuovo dei Negramaro è il declino di un gruppo (come se i Negramaro avessero avuto mai qualcosa di originale da dire), il declino di un uomo solo al comando che prova ad essere alla moda, crede di esser un artista ma non ce la fa proprio. Continuano imperterriti a passare in radio e in tv (tra l'altro, hanno pure il coraggio di dichiararsi vittime di un boicottaggio – come se accendere la radio ed imbattersi in un brano dei Negramaro fosse una cosa rara) , la stampa di regime dedica loro grande spazio, ma io continuo sempre a chiedermi il perché. Ed il bello è che i Negramaro quest'anno festeggiano i dieci anni di carriera e sono pure troppi.

Non finirò mai di ringraziare il Maradona con la toppa Boia chi molla e l'indie che leggeva Libero in Autogrill per avermi aperto la mente ed avermi fatto capire alcune cose importanti della vita. Ora sono una persona diversa, una donna diversa.

(Bastonate)

18 novembre 2010

È L'ARATRO CHE TRACCIA IL SOLCO MA È L'ULIVO CHE LO DIFENDE

Clamoroso: nel bel mezzo del caos che precede il milionesimo referendum su Berlusconi (14 dicembre, giorno in cui le due Camere votano rispettivamente una mozione di fiducia ed una di sfiducia mentre la Corte Costituzionale si esprime sulla legittimità del Lodo Alfano) La Repubblica oggi se ne è uscita con un sondaggio lunare secondo il quale, se si votasse domani, le elezioni le vincerebbe L'Ulivooahahahho ohhaha hahhhaha hahhaha hhhhhahhahhahahha hahahahhahahahhhhahhahah ohahhhhohhahhahahah ahhahah ahhahaha hahahaha ahhahhahaa hahahhah ohahhhahah L'Uliiiiihahhahahahavohhahah L'Ulivoooooooohahahhahahahahahhahaohahahhaha L' Uhuhuhuhuhuhliiiivooooh hahahahhahahh hahahhahah hahhahahaha. Dicevo, le vincerebbe L'Ulivooahahahho ohhaha hahhhaha hahhaha hahahahhahahahhhhahhahah ohahhhhohhahhahahah ahhahah ahhahaha hahahaha ahhahhahaa hahahhah ohahhhahah e Berlusconi prenderebbe una mazzata memorabile. L'Ulivo, Bertinottihihihihiihihi, Dilibertoohohohh ahhaha, Gennaro Migliorehehhehehehe, Paolo Centoehhehehe. Ecco, il Pd con quella gente lì.

E candidando chi? Di Pietro sul trattore? Bersani che sembra un cuoco della Festa de L'Unità? Vendola (che tra l'altro in quel sondaggio ha ovviamente un gradimento altissimo)? Veltroni dopo un TSO? La risposta al prossimo sondaggio effettuato in uno dei salotti dove sono soliti ritrovarsi i maggiori esponenti di una certa sinistra che perde tutte le elezioni perché non parla più alla gente ma alle proprie chiappe comodamente sedute su una poltrona del Parlamento (tra l'altro la stessa da anni). Tutti a casa che è meglio.

15 novembre 2010

IL MONDO DELLA MUSICA POP È UN MONDO MALATO

Ci sono arrivato mentre guardavo la miliardesima replica degli Mtv Europe Music Awards 2011 (ormai Mtv vive di repliche di quell'evento, ed io le guardo perché avrei tanto voluto vincere il concorso organizzato da Kiko Make Up per andarci): non esistono più le meteore musicali di una volta. E l'attimo esatto in cui l'ho capito è stato quando ho visto Miley Cyrus (tra l'altro, una delle cose più catto-repubblicane che esistano – basti pensare al fatto che lei in realta si chiama Destiny Hope Cyrus) ballare scosciata con fare che voleva a tutti costi essere provocante, tentando invano di fare il verso a Lady Gaga e/o a Rihanna. Uno dei momenti televisivi più bassi dell'anno, davvero.

Miley Cyrus è partita dalla Disney ed è finita a fare la troietta ad Mtv, ma a breve tutti si scorderanno di lei e lei tornerà nel Tennessee a mungere le mucche e/o a guardare gli schiavi neri che lavorano nei campi di cotone. Ed è pure una falsa bella, nel senso che ha il viso che sembra di plastica e agli occhi ha sicuramente le lenti a contatto azzurre. Il suo unico pregio forse è quello di chiamarsi come Cyrus - il mammasantissima delle bande giovanili dell'immortale capolavoro I Guerrieri della notte – ma francamente è un po' troppo poco per apprezzarla (o almeno tenerla più in considerazione dei Tokio Hotel e del pagliaccio che si ritrovano come cantante, ma questo è un altro discorso che non sto qui ad approfondire).

Cazzi suoi comunque. Se devo pensare ad una meteora musicale di un certo rilievo io mi tengo sempre ben stretto e la sua Strange World, che è tipo una delle canzoni più belle degli ultimi quindici anni. Ké con Strange World ha fatto il botto, la sentivi ovunque, tutti a strapparsi i capelli e a commuoversi, lui aveva una voce tale che tutti credevano che fosse una donna poi è sparito nel nulla ed il risultato è che nessuno sa più che fine abbia fatto (musicalmente parlando si intende, della sua vita privata me ne frega ben poco) ma ancora oggi quella canzone resta lì, a testimonianza di come una volta si poteva ancora fare musica per le masse che fosse anche musica di qualità nonché dotata di un certo spessore artistico. E poi Ké quando è apparso agli Mtv Europe Awards 1996 non si è messo di certo a ballare come una gallinella del Tennessee (uso un linguaggio prettamente catto-repubblicano perché è così che a Miley Cyrus piace), ma ha cercato di mantenere un certo contegno ed una certa dignità, il che non è cosa da sottovalutare. A dire il vero non ricordo se Ké abbia davvero preso parte agli Mtv Europe Awards 1996, ma sono sicuro che comunque non si è comportato come una gallinella del Tennessee come la Cyrus e non si è nemmeno conciato come un new romantic fuori tempo massimo come il cantante dei Tokio Hotel. Facciamo dunque finta che quell'anno Ké sia stato premiato come best new artist e non se ne parli più.

UN CADAVERE SPAZIALE / NELLA BARA NON CI STAVA MENTRE IO CE LO SPINGEVO IL CADAVERE PIANGEVA / E MORIRE NON VOLEVA

Povero Berlusconi, è come se non esistesse più. Ormai si parla di lui al passato, oppure lo si insulta peso. Tanto per dire, la scorsa settimana Italo Bocchino a Ballarò ha detto di lui una cosa come “la vera figata è che se guardate bene la terza foto ha il colorito dei cadaveri dopo la necroestetica, la consistenza gommosa del defunto formalinizzato, la maschera da cadaverone di leader socialista stile funeralone di stato con capelli alla Mao Zedong (ironia della sorte per uno che sbraita ogni microsecondo il suo anticomunismo). davvero, fatevi un giro sul web alla voce servizi necroestetica e pompe funebri, specie americane e poi ditemi se non ho ragione” ed il pubblico in studio (ma anche quello seduto in poltrona davanti al televisore con terrina di spaghetti, Peroni gelata e rutto libero) ha riso a crepapelle. E ci credo. Basta vedere in faccia Italo Bocchino e si ride, anche senza bere tre o quattro Peroni gelate o sentirlo dire cose su Berlusconi.

Gente che lo trattava con rispetto ora lo deride, ora lo sta abbandonando, lo lascia solo proprio quando avrebbe bisogno di una mano, di cure o solo di una voce amica. Non può finire così, con personaggi che fino a quindici giorni fa erano i suoi camerieri mentre ora recitano la parte dei suoi oppositori fingendo di essere stati altrove negli ultimi quindici anni (magari su Marte o comunque nello spazio). Non può finire cosi, con una fuga ad Antigua oppure con una guerra civile – o magari Rutelli al governo con Fini e Casini.

Silvio non abbandonarci, altrimenti avremo più nessuno di cui ridere. Resta con noi, anche se sei sempre più gonfio e non si capisce il perché.

Due video a caso:




12 novembre 2010

PER ORA NOI LA CHIAMEREMO COMICITÀ

Una delle cose che mi hanno fatto più ridere ultimamente è stata vedere le immagini della convention dei Rottamatori. Volendo entrare più nello specifico, ho riso a crepapelle (ma proprio tanto) quando le tv di regime hanno inquadrato Matteo Renzi e gli altri suoi compari e mi sono reso conto che mentre tutti sul palco avevano con sé un MacBook Pro Matteo Renzi aveva un normalissimo Acer (uno di quelli che si piantano sul più bello, compare la clessidra sullo schermo ed allora per fermarli devi togliere la batteria, altrimenti non ce la fai proprio). E per giunta lo esibiva davanti alle telecamere con dignità, la dignità che si addice ad uno che giustamente non bada alla forma ma alla sostanza. Secondo me il pc di Renzi quel giorno si è impallato almeno un paio di volte, tra le risate dei fortunati presenti al Grande Evento (n.b.: il Grande Evento sarebbe la convention dei Rottamatori, non Renzi che bestemmia in pubblico perché gli si impalla il pc e soprattutto perché ha paura che la gente pensi che gli si è impallato il pc a causa di virus presi scaricando i porno da Emule).

Non che uno debba per forza avere un MacBook Pro, ma se sei da molti considerato l'Obama italiano un qualcosina di più di un Acer devi per forza avere – soprattutto se i tuoi compagni di merende sono tecnologicamente molto più avanzati di te (l'espressione “compagni di merende” associata ad un fiorentino è parecchio pericolosa, ma serve a rendere l'idea. Di cosa non so, ma serve a rendere l'idea), ma anche esteticamente più piacenti di te (diciamolo: Matteo Renzi ha gli stessi capelli di Pupo, solo che almeno lui non ha il parrucchino e non si è presentato all'ultimo Festival di Sanremo cantando canzonette nazional-popolar-catto-fasciste. E poi è più alto, anche se non ci vuol molto ad esser più alti di Pupo. Ecco Matteo Renzi è Pupo allungato di circa venti centimetri ed un tantino più progressista). Se non ti adegui al progresso sei un giovane-vecchio, non si scappa. E gli elettori ti puniscono perché preferiscono sempre un vecchio che fa il giovane ad un giovane già vecchio (questo concetto è troppo complicato da esprimere in italiano, mi gira la testa).

Dunque, in virtù di tutto questo vien fuori che Matteo Renzi ha ancora molto da lavorare prima di poter aspirare a diventare il leader del centrosinistra italiano. Deve innanzitutto invecchiare, per colmare l'insidioso gap giovane-vecchio / vecchio-giovane di cui sopra ed essere pienamente credibile (ancora troppo complicato da esprimere in italiano, e dunque mi fermo qui perché altrimenti svengo). E poi comunque c'è sempre Nichi Vendola ormai beatificato dai salotti della sinistra buona, che ovviamente è stato ospitato dal nuovo programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano ed ovviamente ha parlato di omosessualità e di ciò che ha detto Berlusconi sul tema (sia chiaro, mi fa letteralmente vomitare la sparata di Berlusconi sugli omosessuali, però purtroppo almeno il 70% degli italiani la pensa così e probabilmente quando sarà chiamato al voto finirà per ricordarsene)(e mi fanno vomitare pure gli omofobi, se per questo. Ben venga Vendola che parla di omosessualità, è importante cercare di sensibilizzare la gente su certi temi. Solo così quel 70% che sul tema la pensa come Berlusconi potrà finalmente andarsene affanculo), dunque per Renzi non ci sarà spazio se non fra una decina di anni, quando ormai avrà l'età per essere rottamato e non rottamatore. Peccato, perché - visto ospite ad Annozero - Matteo Renzi ha dimostrato di avere l'arroganza giusta per mangiarsi in un sol boccone qualsiasi avversario.

09 novembre 2010

SALLUSTRIIIIIIII, FRA ME E TE NON CAMBIEREI MAI! SALLUSTRIIIIII (cit.)



Ho visto un favoloso Oliviero Toscani che, ospite di In Onda su La7, ha iniziato a sparare a zero sul Presdelcons Silvio Berlusconi. Non avevo mai sentito nessuno arrivare a dire che il Presdelcons è un malato di mente, che sembra un becchino ma soprattutto che ha la diarrea al posto dei capelli, eppure Toscani ha abbattuto anche questi tabù e si è confermato ancora una volta quel grande genio che è. Uno che continua per tutta la durata del programma a chiamare Alessandro Sallusti “SALLUSTRI” oppure “FELTRI” è solo un genio, punto e basta. Null'altro da aggiungere dunque.

Ed è con in testa il concetto di “diarrea al posto dei capelli” (e tanta gioia nel cuore per aver già trovato i biglietti per i Take That a Milano il 12 luglio 2011, finalmente riesco a coronare un sogno. Robbie Williams non te ne andare ancora, ricomincia a drogarti a più non posso ma non te ne andare più) che son partito in direzione Link per andarmi a sentire Caribou e Four Tet, super-evento imperdibile ed immancabile (anche qui ho comprato i biglietti con un anticipo clamoroso, onde evitare brutte sorprese).

E come andata? Gran serata, al netto del fatto che il mio Autogrill di fiducia era chiuso per lavori in corso (sono gli ultimi fuochi del Governo del Fare, che finanzia lavori su un'autostrada dove sono stati già fatti importanti lavori un anno fa. L'importante è fare, l'importante è farsi), del fatto che l'attesa del concerto è stata rovinata dalla grande lungimiranza dei gestori del locale che hanno mandato per sei volte di fila lo stesso terrificante disco in loop e soprattutto del fatto che al Link c'erano troppi studenti Erasmus dall'ascella un po' troppo insidiosa per i miei gusti. Succede.

Caribou è stato un'esperienza soprannaturale, suona praticamente qualsiasi cosa e lo fa riuscendo sempre a mantenere un'espressione del volto molto tranquilla e serena, ed il bello è che dal la sua musica riesce ad essere ancora più convincente che su disco. A tratti il mio cervello partiva per la tangente e tornava dopo parecchio tempo (ed ignorava le zaffate di sudore di inglesi & spagnoli Erasmus), segno che Caribou è uno che vale moltissimo ed un disco della madonna come Swim non è un fuoco di paglia (ma che lo dico a fare. Io l'avevo già capito ai tempi in cui si faceva chiamare Manitoba e la salma di Handsome Dick Manitoba gli mandava gli avvocati a casa per costringerlo a cambiare nome d'arte. Anzi, l'avevo già capito molto prima). Grandissimo.

Four Tet invece è stato bella roba ma proprio non ne volevo sapere. Non è colpa sua ma è solo colpa mia: semplicemente non ho mai gradito troppo la deriva technoide degli ultimi due album, e sentire dal vivo roba così (oltretutto proposta nelle pericolosissime vesti di simil-dj set con musica suonata dal vivo) mi ha un tantino allucinato. A me piace la roba ignorante (come la musica da autoscontri, ad esempio), mentre Four Tet fa roba talmente colta da spingermi ad affermare che lo preferivo di gran lunga agli esordi. Me ne sono andato via dopo tre quarti d'ora quando ho iniziato a vedere i mattoncini del Tetris che vagavano nell'aria per poi scendere verso di me a velocità inquietante, mi dispiace perché quella di Four Tet era roba di qualità ma non ce la facevo davvero più.

E ripartire uscendo per miracolo dal parcheggio del Link è stato favoloso, come lo è stato ascoltare il disco d'esordio dei Buzz Aldrin a volumi da denuncia, fottersene della nebbia che è scesa all'improvviso, pensare che il 12 novembre uscirà il disco d'esordio dei Buzz Aldrin che sono bolognesi e suonano nettamente meglio di tanti gruppi stranieri, pensare che il disco d'esordio dei Buzz Aldrin spacca il culo assai. Sulla strada del ritorno avevo addirittura pensato di fare un salto allo Urban Disorder ma poi non me la son sentita, ero troppo stanco e necessitavo di una tisana, un bagno caldo e tipo dodici ore di sonno. A dieci metri da casa mi ha fermato una pattuglia delle Forze dell'Ordine che mi ha subito lasciato proseguire il cammino senza nemmeno voler vedere i documenti. Io ero pallido come un cencio a causa della stanchezza ed avrei voluto almeno che mi facessero la prova del palloncino o al limite il narcotest (tanto avrebbero dato entrambi esito negativo), ma invece nulla, non ho avuto questa ultima soddisfazione. Ho pensato ancora una volta ad Oliviero Toscani che per definire Berlusconi ha fatto ricorso al poetico concetto di “diarrea al posto dei capelli” ed ho chiuso la porta di casa pensando che avrei voluto tanto aver inventato io un concetto del genere. Sto ancora ridendo alla faccia di Berlusconi. Che bel paese l'Italia.

05 novembre 2010

LAVORARE STANCA

Da quando scrivo per Tv Sorrisi e Canzoni viaggio molto. Si sa, il mestiere di critico musicale è un mestiere duro (ed è ancora più duro se ti trovi a recensire dei dischi di merda come capita a me su Tv Sorrisi e Canzoni, ma passiamo oltre altrimenti il Direttorissimo Alfonso Signorini mi licenzia e/o non mi fa più avere i promo dei dischi), però quando viaggi sei spesato da tutto e te la spassi alla grande. Bella vita davvero quella dello scrivano da marciapiede.

Io comunque non voglio gravare troppo sul bilancio dell'azienda ed allora viaggio in treno (e se il treno è uno di quelli locali con i pendolari, gli studenti universitari e tutto il resto va ancora meglio), così spendo poco e posso sentire i discorsi della gente, la mia vera fonte di ispirazione per parlare di musica su Tv Sorrisi e Canzoni (senza sentire i discorsi della gente infatti non riuscirei mai a farmi un'opinione e a recensire seghe a vuoto tipo Bruno Mars - o almeno non ci riuscirei da sobrio. Dovrei bere, ma bere quando uno non beve mai può diventare un casino ed allora son costretto a farmi un'opinione musicale con i discorsi da treno).

In treno musicalmente parlando succede di tutto: africani che ascoltano Bob Marley a volumi stratosferici incuranti del fatto che in treno non si potrebbe ascoltare musica se non in cuffia (comunque se fosse per me Bob Marley andrebbe vietato a prescindere, ma non sono ancora il re del mondo dunque mio malgrado sono costretto a tollerarlo), ragazzine palesemente minorenni che ascoltano la musica in cuffia con il cellulare ma non sono in grado di andare oltre i primi venti secondi di ogni brano, gente che ha il coraggio di andare in giro con la maglietta dei Pink Floyd nel 2010, gente che si porta da casa il pc portatile solo per guardare un dvd di un concerto di Vasco Rossi (se guardassero su YouTube il filmato in cui Vasco cade sul palco durante un concerto sarebbe meglio per loro, fa troppo ridere), gente che sull'iPad legge la pagina degli spettacoli de Il Resto del Carlino e ci crede sul serio. Bella vita davvero quella dello scrivano da marciapiede (e ripetersi non fa mai male).

L'apoteosi l'ho raggiunta un paio di anni fa, vedendo due ragazze del tipo studentesse - universitarie - con - la - grana - e - pretese - artistoidi - che - studiano - a - Bologna - perché - a - quanto - pare - c'è - fermento - artistico - e - la - gente - è - de - sinistra - non - come - a - Milano - che - tutti - sono - di - destra - ed - hanno - la - puzza - sotto - al -naso (io a Bologna la puzza sotto il naso ce l'ho eccome, soprattutto quando passo vicino a qualche giocoliere o mangiafuoco in Via Righi, certa puzza di sudore che difficilmente te la scordi) che forse avevano appena comprato il Blackberry e per festeggiare sono state al telefono per tutta la durata del viaggio, chiamando chiunque, parlando del nulla a volumi da stadio e soprattutto disturbandomi mentre cercavo di scrivere un pezzo sul cofanetto contenente l'opera omnia di Tiziano Ferro in regalo da questa settimana con Tv Sorrisi e Canzoni (un cd a settimana, aggiungendo tipo otto euro al prezzo di copertina. Oserei dire che tanto vale scaricarli, ma poi se dico così dei dischi di Tiziano Ferro posso passare per omofobo e il Direttorissimo Alfonso Signorini può anche decidere di licenziarmi per omofobia. A proposito: ha già fatto coming out anche Alfonso Signorini? Mi pare di sì). Dicevo, parlavano del nulla poi ad un certo punto il colpo di scena: una di loro ha dato appuntamento ad un'amica al concerto dei Sud Sound System al TPO di Bologna il 6 novembre. I Sud Sound System, una delle cose peggiori che esistano in natura (almeno dal punto di vista socio-musical-culturale), una delle cose più dannose per i giovani d'oggi (ma anche di dieci-quindici anni fa, visto che è da allora che i Sud Sound System suonano sempre uguale e nulla sembra essere cambiato, nemmeno il loro fan-tipo). Non ci ho visto più, il pezzo su Tiziano Ferro è definitivamente tramontato e per terminarlo ho dovuto copiaincollare a caso brandelli di altri articoli scovati a caso in rete (a fare una cosa del genere con Tiziano Ferro si rischia di essere tacciati di omofobia, ma dovevo consegnare assolutamente il pezzo e dunque sono pienamente scusato) ma almeno ho preso una decisione drammatica: il giorno del concerto dei Sud Sound System sarò a sentirli dall'esterno del locale, per capire, per capirmi e probabilmente per recensirli per Tv Sorrisi e Canzoni, una rivista che nonostante abbia come target principale quello delle famiglie fondate sul sacro vincolo del matrimonio di Sacra Romana Chiesa è di larghe vedute ed oltre a regalare i cd del neo-gay Tiziano Ferro darà sicuramente spazio anche all'altermondismo e all'alternativismo un tanto al chilo dei Sud Sound System, un fenomeno musicale a modo suo importante ma di cui non ho mai capito bene il grande seguito (una frase come “ma di cui non ho mai capito bene il grande seguito” non è italiano, ma nemmeno i Sud Sound System cantano sempre in italiano, e dunque non succede nulla se scrivo una cosa del genere e nessuno si offende). Spero solo che nessuno al TPO abbia da ridire sul mio essere collaboratore di Tv Sorrisi e Canzoni e dunque di Berlusconi, ma io lavoro per portare a casa il pane con cui sfamarmi ed allora tutto ciò non fa testo.

Alfonso Signorini ti ringrazio perché mi fai lavorare per il prestigioso giornale da te diretto, perché mi fai lavorare, perchè esisti e perché sei un grande intellettuale.

04 novembre 2010

IMPATTO ZERO, ZETA ZERO ALFA: Paola Maugeri dall'alto della sua esperienza mi insegna a vivere senza inquinare.



Sabato scorso son stato fuori tutto il giorno e son rientrato a casa proprio nel momento in cui nel programma di Alex Zanardi su Raitre compariva Paola Maugeri che parlava di come si fa a vivere ad impatto zero con il tipico entusiasmo dei neoconvertiti, quei neoconvertiti che dopo un paio di settimane perdono la botta di entusiasmo iniziale, si scordano improvvisamente di esseri convertiti ed allora ricominciano a fare tutto ciò che facevano prima della conversione.

Basterebbe questo a chiudere il pezzo, ma c'è di più. C'è che se io avessi i soldi della Maugeri non sceglierei di vivere ad impatto zero ma vivrei ad impatto dieci – cento - mille, godendomi la vita il più possibile e guidando macchine di lusso fottendomene altamente dell'impatto ambientale (e già che ci sono mi nutrirei solo di junk food, perché la vita va vissuta alla grande sfidando il colesterolo). C'è che una scelta di vita del genere la può fare uno che ha la grana, non certo uno che fa l'operaio o deve recarsi lontano per lavoro. C'è che la Maugeri nel filmato andato in onda sabato si recava al lavoro in auto, usava il MacBook e parlava al cellulare – tutte cose che hanno impatto sull'ambiente, ma tanto lei dice di vivere ad impatto zero e la gente ci crede. C'è che i vestiti che indossa e la tinta per coprire i capelli bianchi hanno sicuramente impatto sull'ambiente, ma tanto lei dice di vivere ad impatto zero e di non avere i capelli bianchi e la gente ci crede anche stavolta. C'è che ha parlato per tutto il tempo di fabbricare una compostiera ma non ha mai spiegato cos'è, ed infatti io non ho ancora capito cosa sia una compostiera e perché sia così fondamentale averla per poter vivere ad impatto zero. C'è che la Maugeri deve rendersi conto che non siamo più nel 1993 e Kurt Cobain si è sparato da un bel pezzo, dunque è meglio arrendersi al tempo che passa e smetterla di millantare di aver assistito in diretta alla nascita del grunge che tanto son cose di cui non frega più niente a nessuno.

Chissà se la Maugeri si fuma le canne e se le canne sono o no ad impatto zero.

Comunque, una che sulla pagina Facebook dedicata alla sua scelta di vita ad impatto zero scrive cose come "ed ho sostituito tutte le lampadine ad incandescenza con quelle a basso consumo.Da domani sera e per sei sabati su rai 3 la mia vita a impatto zero sarà trasmessa in prima serata all'interno del nuovo programma fighissimo "e se domani".come avrei detto ai tempi di mtv: stay tuned! un bacio grande e grazie!paola" è una persona che sta invecchiando piuttosto maluccio. Praticamente una Beppe Grillo alternative-indie, con tutto ciò che ne consegue.

03 novembre 2010

IL SENSO DI JAY KAY PER IL GROOVE / IL SENSO DI JAY KAY PER LA NEVE (probabilmente c'è un legame tra le due cose)



Jamiroquai è un figlio di puttana perché sono almeno dodici anni che non ha più nulla da dire ma continua sempre a scrivere canzoni che rimangono nella testa almeno fino alla prossima canzone di Jamiroquai (che poi a dire il vero non ho mai capito se Jamiroquai sia anche il nome di Jay Kay o sia solo il nome del gruppo. Un po' come dire “si dice Marilyn Manson o i Marilyn Manson? Ai poser l'ardua sentenza) e continua sempre ad avere una certa classe pur essendo del tutto alla frutta. In pratica, non ha più nulla da dire ma lo nasconde molto bene.

Tanto per dire, il suo nuovo singolo White Knuckle Ride è roba che poteva essere stata benissimo scritta undici anni fa per Synkronized perché è quel tipico jazz-disco-funk ruffiano uuuh-aaah alla Jamiroquai, invece è il preludio ad un disco nuovo di/dei Jamiroquai nel 2010 con un video identico a quello di Cosmic Girl anche se girato da un altro punto di vista (per la precisione da un elicottero invece che dal posto di guida di un auto, gli anni passano anche per lui). Roba da cocainomane insomma, che però ti ritrovi inaspettatamente a canticchiare nei più disparati momenti della giornata perché ha tanto groove e linee melodiche di un'efficacia a dir poco miracolosa.

Jay Kay se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, e poi io a Jay Kay voglio molto bene. Come si può non voler bene ad uno che nei primi due dischi parlava solo di ecologia ed emergenze sul Pianeta Terra mentre dal terzo disco in poi ha cominciato a parlare solo di Ferrari, coca & puttanoni?

02 novembre 2010

MA LA GENTE POI SE NE FREGA / ALLORA IO VOTO MORA



Io non sono antiberlusconiano. Anzi, confesso che Silvio Berlusconi mi sta simpatico e mi fa troppo ridere. Veramente, quando lo vedo non riesco a trattenermi, è più forte di me. Inizio a pensare alla barzelletta con bestemmia finale (probabilmente il figlio di Galliani gli ha segnalato Solomacello e da allora Silvio non è più lo stesso), a quello che dice di Rosy Bindi (la sua ossessione, chissà perché), ai capelli pettinati col catrame, ai rialzi sotto le scarpe, agli occhi da cinese nonostante le decine di lifting, al fatto che si considera il miglior premier degli ultimi centocinquanta anni, al fatto che crede di avere trentacinque anni, al fatto che ne dimostra novanta ed è gonfio, alle registrazioni che fece Patrizia D'Addario in casa sua, a quando per fare il bullo con la D'Addario le raccontava dettagli relativi a vertici internazionali con lo stesso tono di chi ti racconta una panzana ma crede di averti convinto, alle panzane inventate per coprire lo scandalo seguito alla sua presenza alla festa di Noemi Letizia, a Noemi Letizia che adesso che si è rifatta metà faccia sembra una versione femminile di Claudio Baglioni, al maestro Apicella che in testa ha un gatto morto e – clamorosa new entry – a Ruby e alla divertente storiella del bunga bunga, mi si mettono in moto i neuroni e scoppio a ridere.

Non sono antiberlusconiano ma uno come Berlusconi non lo voterei mai. Ha un set di valori troppo differenti dai miei, è un settantacinquenne che finge di avere trentacinque anni (io fingo di averne venti ma non ne ho sessanta, se la matematica non è un'opinione) e poi son quindici anni che promette e non mantiene, ormai non ci crede più nemmeno lui ma fa finta di crederci per sentirsi adeguato. Recita una parte per non finire soffocato dagli svariati complessi di inferiorità che ne condizionano l'esistenza (uno su tutti: l'altezza. Un altro: la calvizie. Un altro ancora: la figa giovane, che non è un complesso di inferiorità ma lo condiziona ugualmente, e pure alla grande). Uno con quei denti lì di porcellana non lo voterei manco per il cazzo, ma poi mi volto dall'altra parte (ossia a sinistra) e vedo il nulla, ed allora capisco perché la gente nonostante tutto vota Berlusconi: perché fa ridere e gli altri sono tristi, anzi non esistono proprio. Sono il nulla, appunto. Può il nulla far ridere? Se ti droghi peso sì, altrimenti non fa ridere – ergo si può dedurre che per trovare il coraggio di votare l'attuale centrosinistra devi drogarti peso (un ragionamento che non fa una piega, direi).

Adesso va di gran moda uno come Nichi Vendola. Tutti ripongono grandi speranze in lui, sembra l'uomo ideale per ricostruire la scassatissima sinistra italiana, qualcuno osa definirlo l'Obama italiano, è liberal pur essendo figlio della vecchia ortodossia comunista (non so cosa possa voler dire una frase del genere ma suonava bene e l'ho messa, poi cercherò anche di spiegarmela), non sarebbe neanche tanto male eppure qualcosa non mi torna. Che cosa non mi torna? Questo: al congresso del suo micropartito che si vuole mangiare il Partito Democratico ha fatto un bel discorso, però poi si è fatto fotografare assieme ad alcuni dei personaggi più inquietanti della attuale scena politica italiana (Paolo Cento, Gennaro Migliore, Franco Giordano, addirittura Fausto Bertinotti – credevo fosse sparito o l'avessero spedito a lavorare a Cuba, invece è ancora in pista a rompere le palle con le sue menate altermondiste pronunciate dall'alto dei suoi abiti in pura lana cachemire) ed ha vanificato tutto. Sembrava una cosa del tipo Nichi Vendola e il ritorno dei morti viventi, invece era solo Nichi Vendola insieme ad alcuni personaggi che mi fanno addirittura sperare nello sbarco dei Tea Party in Italia. E quella gente lì verrà a casa mia (o meglio, manderà qualcuno – magari un replicante più giovane e rassicurante con pretese artistoidi, magari studente fuorisede al Dams di Bologna ma vecchio dentro, anzi vecchissimo dentro) a chiedermi il voto, a chiedermi di farli ritornare in Parlamento, a chiedermi ancora una volta di contribuire al loro stipendio mensile di parlamentari con le ritenute alla fonte effettuate sulla mia busta paga. Ma che cazzo vogliono, il sangue? Vadano a lavorare come fanno tutti, e lascino in pace Vendola – che tra l'altro se si riuscisse a liberarsi di loro vincerebbe facile. Soprattutto dopo che da tutta questa divertente vicenda della ragazza/ragazzina che si fa chiamare Ruby è emerso che a quanto pare Berlusconi si fa scovare in giro le tipe da Emilio Fede e Lele Mora. Tipo i manager delle rock band da arena che a fine concerto scelgono le ragazze da portare nel backstage per offrirle in pasto ai membri della band, solo che Berlusconi è ben più di una rockstar: è il Michael Jackson italiano, con tutto ciò che ne consegue in termini di impatto sulle masse adoranti e capacità di condizionarne la volontà nonostante gli insuccessi collezionati negli ultimi dieci/quindici anni.