30 luglio 2010

"SIAMO PROPRIO UGUALI." "UGUALI UGUALI NO..."

La Notte della Taranta 2010 parte tra i nonsense. Niente accrediti, nessun pass, press kit inesistente e scaletta confermata all'ultimo. Sembra quasi si debba chieder “permesso” per lavorare bene. Ma tant'è. Per fortuna i Festival li fanno ancora le band e non gli organizzatori, anche perché io non intendevo di certo andare alla Notte della Taranta. Sono troppo vecchio per cose del genere, o magari troppo giovane (la Notte della Taranta si terrà tra circa un mese, ed io non posso ancora viaggiare nel tempo come faceva il dottor Samuel Beckett in Quantum Leap, il telefilm più bello di sempre). E poi io non ascolto metal, anche se – bisogna ammetterlo - le serate denominate La Notte della Taranta proseguono nella propria impeccabile proposta di tutte le sfaccettature del suono “pesante”: dopo (inserire il nome di un gruppo metal a caso) si può tranquillamente dire che l'appuntamento a cadenza variabile sia ormai imprescindibile per gli appassionati di legnate musicali di ogni genere, che hanno la possibilità di ascoltare, di serata in serata, un'accurata selezione musicale a tema con le band che si esibiscono. Metal, non taranta o pizzica. Ma tant'è.

Comunque io volevo andare il 14 Luglio alla Festa de L'Unità di Padova a sentirmi gli Ska-P e i Gogol Bordello, solo che alcuni energumeni che facevano parte del servizio d'ordine del festival mi hanno perquisito, hanno scoperto nella mia borsa una copia di La casta dei radical chic di Massimiliano Parente ed allora mi hanno preso a calci in culo e non mi hanno nemmeno fatto entrare al concerto nonostante avessi già regolarmente pagato il biglietto. Ho sporto denuncia alle autorità perché negarmi il sacrosanto diritto di sentire gli Ska-P ed i Gogol Bordello è un sopruso insopportabile, staremo a vedere che succederà però intanto ho dovuto sentirmeli da fuori e – giuro – non son riuscito a capire quali erano gli Ska-P e quali i Gogol Bordello perché fanno entrambi schifo uguale e sostanzialmente sono la stessa sbobba altermondista per gente con pantaloni a righe, canotta, infradito e capelli a spinacio (la stessa gente che vuol darmi lezioni su come essere di sinistra e poi magari c'ha il padre avvocato altolocato che paga per tutti. L'abito non fa il monaco, nemmeno quando vai in giro vestito da straccione e puzzi di sudore in maniera a dir poco fastidiosa). E poi il fatto che quella vecchia babbiona di Madonna si porti in tour i Gogol Bordello non può che rappresentare un'aggravante alla loro condizione di militanti a buon mercato.

Dicevo, mi hanno lasciato fuori per colpa di La casta dei radical chic ma è stato meglio così perché quel libro è un'opera che non va letta, va vissuta. L'autore Massimiliano Parente è un genio, punto e basta. Scrive cose che ho sempre pensato ma non ho mai avuto il coraggio di dire a me stesso: esiste una lobby culturale che crede di essere superiore al resto del lotto, eppure è del tutto conformista ed inoffensiva (nel senso che tra cinquant'anni nessuno si ricorderà del suo passaggio su questo pianeta). Ed allora gli scritti di Saviano che tutti devono per forza leggere per essere accettati a livello sociale (e se li critichi sei per forza un fiancheggiatore della camorra), Baricco e il suo spleen un tanto al chilo, Fabio Fazio e le sue non-domande ad ospiti sempre uguali, il cosiddetto antiberlusconismo militante (Parente arriva addirittura a teorizzare che in Italia esistono due tipi di berlusconiani: i berlusconiani e gli antiberlusconiani. Quando sparirà Berlusconi verrà meno la ragion d'essere di questo circolo vizioso/viziato – come non dargli ragione?), la sinistra che finge di esistere ancora ma è in coma irreversibile da parecchio tempo, il Festival di Sanremo sempre uguale negli anni, il Salone del Libro, il Partito Democratico ed i bagni del suo quartier generale romano, i programmi di Michele Santoro: Parente pare irrefrenabile e non guarda in faccia a nessuno, sferrando colpi ad un sistema culturale ormai superato dalla storia (e dalla gente, che vuole altro perché i problemi della gente sono altri e sono diversi dal mondo delle Notti Bianche che organizzava Walter Veltroni a Roma. Da leggere tutto d'un fiato e rileggere, per capire. Per capirsi.

E noi che ridiamo parecchio ogni volta che le tv di regime trasmettono la nuova, formidabile campagna pubblicitaria di Sky Calcio (davvero azzeccata, ed infatti qualcuno su Vanity Fair non ha avuto niente di meglio da scrivere che un trafiletto di severa critica a quella pubblicità che – perbacco, non me ne ero reso conto – veicolerebbe un pericoloso messaggio: una persona bella e magra deve essere per forza migliore di una brutta e grassa. Come se Antonio Cassano fosse bello e magro anche senza il trucco di scena usato negli spot) non possiamo che apprezzare incondizionatamente un'opera del genere. Anche se poi ci lasciano fuori dai concerti de sinistra perché leggiamo Massimiliano Parente, anche se non ci danno le press kit dei festival del cinema (o della taranta, tanto è uguale) e se lo scriviamo poi ci stanno male.



27 luglio 2010

AGOSTO È IL MESE PIÙ FREDDO DELL'ANNO, SETTEMBRE NO PERCHÈ RICOMINCIA IL CAMPIONATO E NEI NEGOZI ARRIVA LA NUOVA COLLEZIONE AUTUNNO-INVERNO

Nonostante una spettacolare irruzione della polizia in casa mia nel cuore della notte precedente al concerto (la perquisizione comunque non è andata a buon fine. I tutori della legge cercavano droga ma non han trovato nulla perché si trattava solo di omonimia con un soggetto che acquista marijuana in rete. Io non compro droghe, e comunque se le comprassi preferirei foraggiare le organizzazioni criminali come mafia e camorra in luogo di un volgare acquisto da uno sconosciuto tramite web. Io rispetto sempre le leggi dello Stato, anche se adesso lo Stato mi ha denunciato perché omonimo di un qualcuno che acquistava tramite web. Ci vediamo a Forum, il processo si terrà lì) e nonostante un bolsissimo cd di Bob Marley mandato in loop per circa un'ora e mezza prima del concerto (grazie a quella terribile musica in loop ho finalmente capito come doveva sentirsi Alex Drugo mentre veniva sottoposto alla famigerata cura Ludovico) il concerto dei Kings Of Convenience si è rivelato un'esperienza mistica.

Eran sei anni che li aspettavo – li vidi in un teatro che poi è divenuto pizzeria ma ora è tornato ad essere teatro, una cosa complicata per una location ideale - e non mi hanno deluso. Hanno suonato tutto ciò che volevo, non c'è stata una nota fuori posto e con chitarra e voce sono riusciti ad essere coinvolgenti, commoventi e pure divertenti. Erlend Øye è un animale da palcoscenico e fa ridere anche solo per come è solito vestirsi, Eirik Glambek Bøe sembra quasi che non ci sia però se ci pensi bene ti rendi conto che è la vera anima del progetto. La gente non ha rotto troppo le palle col le macchine digitali perché per la prima mezz'ora era vietato fare foto (pena uno sguardo allucinato da parte dell'annoiatissimo omino della security, uno sguardo che avrebbe rovinato qualsiasi foto) e ne è venuta fuori un'esibizione di quelle che te le ricorderai per parecchio tempo e le racconterai in giro con orgoglio.

E ora che Ferrara Sotto Le Stelle è finita non ci rimane più nulla. Se ci fosse almeno il Festivalbar come ai bei tempi che furono potremmo dire che è ancora estate, ma così non c'è più nulla da fare, è ormai autunno ed è tempo di tornare a scuola. E nemmeno pensare che praticamente nessuno si è reso conto che Lady Gaga con la sua nuova megahit Alejandro ha plagiato di brutto gli Ace Of Base di Don't Turn Around ci può consolare. Lady Gaga non ha inventato nulla ma quello che propone è bello (con video del genere, poi), gli Ace Of Base sono la più grande band svedese di sempre e quello dei Kings Of Convenience è stato un signor concerto degno di un signor festival. Fine delle trasmissioni.

26 luglio 2010

WARUM?



Quello che è accaduto alla Love Parade di Duisburg è una terribile tragedia che lascia senza parole. Di fronte ad eventi del genere tutto passa in secondo piano, e l'unica cosa su cui bisogna riflettere è che diciannove persone sono morte per seguire le proprie passioni, i propri sogni, il proprio desiderio di libertà. Tutto il resto non conta.

Non sta di certo a me dire se le autorità tedesche hanno gestito bene la sicurezza dell'evento oppure se hanno sbagliato tutto mandando la folla al macello, se è stata una tragica fatalità oppure se ci sono gravi responsabilità da parte degli organizzatori della manifestazione. Purtroppo ora scatteranno i titoli dei giornali, le denunce da parte di sedicenti esperti, le chiacchiere al vento, le parole inutili, le cazzate sparate a caso tanto per far credere al popolino che i rave party sono pericolosi e la musica techno è il male assoluto. Parole, parole, parole, e la situazione a breve diventerà insopportabile.

Tanto per dire, Guido Bertolaso è improvvisamente riemerso dal loculo nel quale è confinato dopo le sue ultime disavventure ed ha detto (copiaincollo parola per parola la sua arguta riflessione, quando l'ho letta ho rigettato la cena per la rabbia) che quanto è accaduto a Duisburg è "un caso da manuale di tutto quello che non si deve fare per organizzare un raduno del genere. In Italia non sarebbe mai potuto accadere, anche grazie all'esperienza che abbiamo maturato nell'organizzazione dei Grandi Eventi", ma forse pensava che la Love Parade fosse una di quelle sedute con massaggiatrici brasiliane di cui lui stesso ha per lungo tempo usufruito a spese del contribuente e dunque bisogna aver pietà (o, ancor meglio, schifo) di lui. Ed il Corriere della Sera non è stato da meno, con un pezzo di pura pornografia intellettuale che va a scandagliare nella vita della povera Giulia Minola (la ragazza bresciana morta a Duisburg) arrivando addirittura ad elencare nel dettaglio le pagine Facebook a cui era iscritta e i gruppi musicali che ascoltava. Certi giornalisti non conoscono proprio il significato della parola vergogna, soprattutto quando si trovano a scrivere di argomenti di cui non sanno una mazza. Quella povera ragazza andrebbe trattata con più delicatezza e più rispetto.

Fermiamoci qui e riflettiamo, che non è giusto morire così. E non è nemmeno giusto morire per dare ai soliti avvoltoi una scusa per sparare sentenze.

24 luglio 2010

"Secondo me Mengoni è gay ma non può dirlo perché altrimenti non venderebbe più una copia"



Tutti a lamentarsi perché Fabri Fibra ha espresso una sua personale opinione su Marco Mengoni (che poi è anche una mia opinione e forse è pure un segreto di Pulcinella – come d'altronde nel caso di Tiziano Ferro, Paolo Meneguzzi e Marco Carta) e non ha insultato nessuno perché gay non è un insulto, tutti a minacciare il boicottaggio di Fibra (o, peggio, la querela – come se gliene fregasse qualcosa) e mai nessuno che si ricorda che i veri omofobi sono coloro che smetterebbero di comprare i dischi un cantante da teenager se questi dichiarasse al mondo la propria omosessualità.

Ancora una volta Fabri Fibra ha visto giusto.

20 luglio 2010

ONLY SHEEPS NEED A LEADER

L'ultimo numero di Vanity Fair (o il penultimo, o il prossimo – tanto ormai son tutti uguali e c'è sempre un articolo che parla delle entusiasmanti vicende della coppia Brangelina) dedica uno speciale all'ultimo Heineken Jammin' Festival. Ho chiuso il giornale quando ho letto che secondo l'autore dell'articolo l'Heineken Jammin' Festival sarebbe la più credibile risposta al festival inglese di Glastonbury e l'ho lanciato dalla finestra ridendo a crepapelle, non prendendomi nemmeno la briga di verificare quante pagine di pubblicità alla birra Heineken erano presenti sul numero in questione. Va bene vivere di marchette ed intervistare attori con un film in uscita, presentatori con un nuovo programma e cantanti con un nuovo disco in uscita, ma quando è troppo è troppo. Sto ancora ridendo.

Vanity Fair è ufficialmente roba buona solo per radicalchic all'ultimo stadio, da sfogliare mentre si sorseggia un aperitivo equo-solidale e si pasteggia a mozzarelline ciliegia e pomodori pachino (raccolti dai braccianti nigeriani sottopagati in Puglia, ma sempre equo-solidali come l'aperitivo). O magari mentre si è in bagno ad espletare le proprie funzioni corporali e si necessita di qualcosa di interessante da leggere in uno dei momenti più importanti nella giornata di un uomo (o di una donna). Che Vanity Fair mi chiami a scrivere di musica e non se ne parli più.

Sullo stesso numero di Vanity Fair è presente anche una esilarante Jo Squillo che afferma che Lady Gaga ha successo perché l'ha copiata. Non mi ricordavo nemmeno che Jo Squillo esistesse ancora, pensavo fosse morta.

DEAD BODIES EVERYWHERE

Se c'è una cosa che mi dà fastidio è entrare in una libreria e vedere che – a causa del megasuccesso planetario di Stieg Larsson e dei suoi libri postumi o viventi - ci sono interi scaffali di libri scritti da oscuri autori svedesi e ci sono pure persone che li comprano perché dopo aver letto Larsson si sono appassionati agli scrittori svedesi e non leggono nient'altro (o magari non hanno mai letto nulla di rilevante in vita loro e cercano di darsi un tono leggendo i libri recanti la fascetta pubblicitaria di “libro al primo posto della classifica dei più letti in Svezia”, tanto per far bella figura con amici e colleghi). Sono convinto che se Stieg Larrson fosse stato consapevole di poter scatenare un fenomeno così orrido e dannoso per la letteratura di qualità non sarebbe mai morto di crepacuore, o magari si sarebbe sparato prima di iniziare a scrivere il primo libro così da risparmiarci lo strazio di una mania collettiva di cui francamente non si capiscono le cause scatenanti.

Va da sé che tutti i libri postumi di Stieg Larrson che stanno uscendo non sono mai stati scritti da Larrson, però tanto i gonzi che corrono in libreria a comprarli non se ne renderanno mai conto. Un uomo normale non può aver scritto così tanto in vita, soprattutto da morto. É provato scientificamente che è impossibile farcela.

19 luglio 2010

CHI PENSA CHE LA ROBA DA HEAVY ROTATION SU MTV DEBBA PER FORZA ESSERE BRUTTA È IL SOLITO INDIE-SNOB

Non conoscevo Paolo Nutini se non per i supersingoli da heavy-rotation su Mtv (e per un frettoloso ascolto di copie digitali dei suoi dischi nei giorni precedenti all'evento), ma sentito dal vivo mi è piaciuto parecchio. Giuro: è stato godibile e divertente (al netto di alcuni momenti tediosi rocksteady e di una indescrivibile cover in italiano maccheronico di Caruso di Lucio Dalla) e soprattutto è stata bella musica. Uno show vero ed onesto per la gioia di un pubblico composto per la stragrande maggioranza da persone che la sera del concerto di Nutini hanno coronato un sogno (ovvero vedere finalmente dal vivo il proprio idolo), un pubblico parecchio diverso da quello a cui sono abituato di solito (ma il problema è tutto mio che non mi sono ancora reso conto che dietro la musica c'è sempre gente che ha dei sogni). Una bella esperienza, insomma. E poi, diciamocelo: uno che te lo immagini fighetto e piacione ma poi quando te lo ritrovi sul palco ti rendi conto che c'ha la voce (ed i capelli) di Rod Stewart ed è pure parecchio ubriaco non può non piacere (o almento suscitare simpatia/interesse). Comincio a sospettare che l'immortale Sex and Drugs and Rock n'Roll di Ian Dury che ha fatto capolino nella selezione musicale del preconcerto ci stesse a pennello.

(photo by Ottavia Romoli - e se dà fastidio che la foto l'abbia presa senza chiedere rimuovo senza far storie)

14 luglio 2010

CRESCETE E PROSTITUITEVI

Don Verzé ha dichiarato che Silvio Berlusconi gli ha ufficialmente chiesto di farlo campare fino a 150 anni perché solo arrivando fino a 150 anni riuscirà finalmente a mettere a posto l'Italia. Dopo una frase del genere si potrebbe anche chiudere qui il post perché è una cosa che fa troppo ridere ed ogni ulteriore commento potrebbe risultare superfluo, ma c'è di più. C'è che Don Verzé è vicinissimo a Comunione e Liberazione e nei laboratori del suo ospedale San Raffaele si stanno facendo degli studi di medicina predittiva per portare l'aspettativa media di vita dell'uomo a 120 anni, c'è che son cose che neanche Ron Hubbard aveva mai lontanamente pensato e dunque Comunione e Liberazione è la Scientology italiana e Berlusconi è il Ron Hubbard italiano, non ci piove. Non vedo l'ora che arrivi un'astronave a riprenderselo, magari si salva dai giudici che ormai stanno braccando i suoi uomini di punta e tra pochissimo arriveranno anche a lui (tra l'altro, c'ha ormai 74 anni ma fa ancora il giovane e si permette pure di dire che è scandaloso che un vecchio uomo di 78 anni come Carboni venga incarcerato nonostante svariate malattie. Crede davvero di essere immortale, l'ometto).

Per Verdini e Cosentino ormai è finita (per Dell'Utri ancora no perché lui è davvero immortale), per Berlusconi tira una brutta aria ma ci penserà Pierferdinando Casini a salvare il governo nel momento esatto in cui Fini tirerà fuori le palle ed uscirà da quell'assurdo caravanserraglio chiamato Popolo della Libertà. Gli daranno un paio di ministeri più la vicepresidenza e lui non batterà ciglio rinnegando due anni di opposizione al bromuro, non male per uno che non ha mai lavorato sul serio un solo giorno in vita sua e nonostante ciò riesce sempre a vivere una vita al di sopra delle proprie capacità fisiche e mentali (soprattutto mentali, direi. Basta guardarlo in faccia e capisci che vive ben al di sopra delle proprie capacità mentali). E la Lega? La Lega farà finta come al solito. Finta di essere un partito (quando ormai tutti sanno che la Lega è di Berlusconi perché dieci anni fa si è comprato il suo simbolo), finta di essere comandata da uomini duri e puri (quando in realtà tutti sanno che i suddetti presunti duri e puri hanno da tempo calato le brache a Roma Ladrona), finta di essere il nord quando il grosso dei voti li prende tra in certe zone della Lombardia e in certe zone del Veneto, ossia in certe zone dove ci stanno i terroni del nord. Avanti così, che c'è posto per tutti.

E c'è talmente tanto spazio in quegli ambienti lì che, qualora decidessi di cambiare lavoro per trovarne uno more challenging, andrei sicuramente a fare l'assistente bionda e bona di Berlusconi come ha fatto tale Federica Gagliardi, che è stata nello staff di Veltroni quando era sindaco di Roma, candidata nell'Italia dei Valori a non so quale elezione e poi ha fatto il salto della quaglia passando improvvisamente nello staff elettorale di Renata Polverini. Da lì ad essere notata da Silvio Berlusconi il passo è stato breve, ed il fatto che alla fine Berlusconi se l'è per oscuri motivi portata al G8 in Canada nelle vesti di assistente a spese delle mie trattenute sulla busta paga non può che rendermi consapevole del fatto che per chiunque c'è una possibilità, basta sapersi vendere bene (anzi, basta sapersi vendere). E allora butterò al macero anni di antiberlusconismo convinto (tanto l'antiberlusconismo ha rotto il cazzo e poi sono stanco di ingrassare i leaders della sinistra che non hanno mai lavorato sul serio neanche un giorno in vita loro) e mi venderò, perché i soldi non mi fanno schifo e se sono tanti è ancora meglio. E come la Gagliardi dirò di parlare quattro lingue e di avere come programma preferito Porta a Porta, tanto agli italiani non gliene frega nulla di Bruno Vespa e delle lingue perché hanno altri problemi ben più gravi. Tipo le suonerie per i cellulari di Wlady.

Nathan Williams - troll of the year. awesome music, fuck you hipsters that abandoned him as soon as you read the bad news in Pitchfork

Non ci avrei scommesso un euro ma il nuovo di/dei Wavves è una bomba e mi piace un sacco. È rimasto lì per settimane, avvolto nel cellophane (perché ora i file digitali li avvolgono nel cellophane, miracoli della scienza e della tecnologia) poi quando ho deciso di aprirlo ed ascoltarlo è stata folgorazione. Mi gasa tantissimo. Continua a ronzarmi nella testa anche quando non lo ascolto. Ha un suono più pulito degli altri suoi suoi dischi e forse per questo lo preferisco. Mi ricorda i Vines, ma con molta più anfetamina in corpo. Lo ascolto spesso in auto e spesso mi sorprendo a cantarlo. I Ramones. I Pixies. La DeLorean di Ritorno al Futuro che continua a viaggiare in loop dal 1958 al 1998, andata e ritorno. Sembra un disco di quindici anni fa, quando gli Oasis si facevano di brutto ed il cadavere di Kurt Cobain era ancora caldo (e va da sé che il fucile con il quale si era da poco sparato era ancora fumante). Sembra il disco che stavano ascoltando in macchina Raz Degan e Paola Barale quando anni fa vennero arrestati per possesso di droga e finirono sulle prime pagine dei principali giornali italiani. L'intro di When Will You Come non è uguale a quella di Just Like Honey dei Jesus & Mary Chain ma a quella di Victor dei Silver Rocket. King Of The Beach è un titolo fantastico per un disco che esce nel 2010, e mettere un gatto in copertina è assolutamente cool. Potrei andare avanti all'infinito ma mi fermo perché a volte le parole diventano inutili di fronte a certa musica e a certe copertine.

Nathan Williams a.k.a. Wavves è il re degli hipster ed indossa occhiali Wayfarer con la montatura colorata ma (parafrasando Wad, l'unico su Rockit che scrive cose di un certo spessore artistico, l'unico che ha cose da dire) ha il coraggio di darti schiaffoni in faccia che non hai mai preso prima e che forse nemmeno mai prenderai. Disco dell'estate.



12 luglio 2010

SCUSA SE HO RUBATO UNO SCOOTER MA AVEVO FAME



Poche palle: La Tempesta Sotto Le Stelle più che un concerto è stata un evento cultural-generazionale, anche io se sono arrivato tardi e me ne son persa più di metà (per la cronaca: al mare ho rubato un Booster giallo-rosso-verde con aerografato sul musetto il ritratto di Bob Marley, la polizia mi ha arrestato ed io sono uscito solo grazie a mia madre che mi ha pagato la cauzione. Purtroppo il mezzo è ancora sotto sequestro perché è stato arrestato per attentato alla pubblica morale anche il vero padrone, succede anche questo in Italia). Vado sulla fiducia perché quello che son riuscito a vedere è stato a modo suo grandioso. E non parlo solo della musica, ma parlo anche di gente e di clima che si respirava.

C'erano tipo quattromila persone, tanti giovani, (fortunatamente) pochi punkabbestia, tanto caldo, tanta acqua gassata ma fresca, i bar aperti con i furbi che saltavano la fila (i furbi avevano un accento diverso dal mio, ma l'accento non necessariamente era meridionale), buona musica, frizzi & lazzi. Persi i miei amati Uochi Toki perché ero bloccato in caserma, mi son visto tutto da un certo punto in poi (diciamo dai Tre Allegri Ragazzi Morti in poi).

E dunque, mi son visto i Tre Allegri Ragazzi Morti, Vasco Brondi a.k.a. Le Luci della Centrale Elettrica (che vale sempre tantissimo nonostante la mia casella gmail abbia inspiegabilmente messo in spam la newsletter che lui manda periodicamente ai suoi fan – ho comunque subito rimediato all'affronto che gmail ha fatto alla portata sociologica della sua figura ed ho riattivato il ricevimento delle suddette mail) ed Il Teatro Degli Orrori (un progetto che musicalmente spacca parecchio ma avrebbe seriamente bisogno di un cantante vero, che urli quando serve e non bofonchi come se se fosse un Enzo Jannacci meets Francesco Nuti intervistato alla radio). Forse troppo poco per riuscire a formulare un giudizio sull'aspetto musicale della rassegna (che comunque mi è parso davvero notevole), ma comunque sufficiente per poter affermare che quella di ieri è stata una giornata molto importante per la musica italiana. Ce ne vorrebbero di più di giornate così, cazzo.

Ed ora rivoglio indietro il Booster con il ritratto di Bob Marley che ho faticosamente rubato e che le Forze dell'Ordine mi hanno ingiustamente sottratto. E voglio anche che La Tempesta sottragga Mauro Repetto all'oblio al quale è stato ingiustamente condannato e lo convinca a fare un nuovo disco che sia degno seguito del capolavoro Zucchero Filato Nero. Sarebbe favoloso.

10 luglio 2010

HAI TOLTO BALOTELLI, HAI TOLTO ANCHE CASSANO... ADESSO VAI A NASCONDERTI MA RICACCIA PRIMA IL GRANO (cit.)

Stanno per terminare i mondiali di calcio sudafricani e comunque vada a finire (a proposito, speriamo che non li vinca la Spagna. Non voglio trovarmi orde di studenti Erasmus spagnoli che festeggiano sotto casa mia ubriachi fradici, cacando e pisciando ovunque. Sono per la difesa dell'ambiente, io) tra due settimane la gente se ne sarà già quasi del tutto dimenticata.

Un mese che svanirà in soli quattordici giorni, e probabilmente lascerà ben pochi rimpianti perché nella vita c'è altro di più importante a cui pensare. A questo punto, di tutte le cose viste, sentite, vissute in questa fantastica competizione calcistica solo due meritano di essere elevate a simbolo e tramandate con orgoglio ai posteri. Esse sono: Paul il polpo e Salvatore Bagni (che non sono la stessa persona, anche se dal punto di vista estetico potrebbe sembrare). Tutto il resto è noia. Analizziamole ora nel dettaglio, e finito di analizzarle andiamo fuori all'aria aperta.

Paul il polpo: trattasi di un polpo divenuto star in Germania perché ritenuto in grado di prevedere i risultati delle partite della nazionale tedesca in quanto dotato di presunte capacità divinatorie(?). Le sue profezie in diretta tv (con tanto di commenti stupiti da parte degli speaker tedeschi, probabilmente dei ritardati) sono di gran lunga la cosa più trash che si sia vista in giro da parecchio tempo a questa parte, ed ha vissuto alla grande fino a quando non ha inopinatamente deciso di indovinare la sconfitta della nazionale tedesca contro la Spagna in semifinale. Ora si è dato la macchia, e gira addirittura voce che sia stato avvistato nei pressi della foce del fiume Po, inseguito da alcuni turisti tedeschi venuti in Italia a fare roboanti gare di rutti dopo pantagrueliche bevute di birra. Speriamo che Paul il polpo la sfanghi e riesca a salvarsi, ma la vedo dura per lui.

Salvatore Bagni: mediocre calciatore che ha avuto la fortuna di giocare nel grande Napoli di Maradona e vincere svariati trofei che altrimenti non avrebbe mai e poi mai vinto, sta vivendo una seconda giovinezza come esperto calcistico a supporto del telecronista di turno. Non ha mai capito praticamente nulla di calcio perché più che giocare a calcio giocava a calciare gli avversari, e si sente: commenti alla cazzo, svarioni linguistici, refusi ortografici ed ortodoziali, lingue felpate, miraggi. Ha dalla sua la capacità di riuscire rendere interessanti partite che altrimenti sarebbero soporifere perché, pur sembrando uno che parla a bocca piena mentre sta sgranocchiando castagne secche, è in grado di prodursi in improvvisi acuti vocali degni del miglior (o del peggior, a seconda dei gusti e delle preferenze) Pierò Pelù. Ecco, Salvatore Bagni è il Piero Pelù del mondo calcistico, con tutto ciò che ne consegue in termini di “sostanze al limite dell'illegale consumate in passato” e “esperienza accumulata sul campo a scapito degli avversari”. Un grandissimo fuoriclasse dell'uso disinvolto della lingua italiana che paghiamo noi cittadini con i soldi del canone tv.

Fine delle trasmissioni per ora. Se ne riparla tra quattro anni.

07 luglio 2010

MI HA DETTO MIO CUGGINO CHE SA UN COLPO SEGRETO CHE SE TE LO DÀ DOPO TRE GIORNI MUORI

Ringo è ormai nella leggenda. Ha compiuto cinquant'anni e per l'occasione ha rilasciato una fantasmagorica intervista a Vanity Fair, organo ufficiale della sinistra salottiera che perde tutte le elezioni perché ha dimenticato cosa piace al popolo (ed infatti io non ne perdo un numero, lo compro con la scusa che è per mia madre poi lo leggo io). Due pagine, nove minuti dichiarati di tempo per leggero (io ne ho impiegati cinque, e dopo averlo letto mi fumavano i neuroni – ma io non faccio testo), un concentrato di cazzate, mitomanie e luoghi comuni da perderci la testa, tutti da ridere tantissimo ed assolutamente degni della musica che il personaggio in questione programma nella radio di cui è fiero direttore artistico (ossia Virgin Radio). Non pensavo che la mente umana potesse spingersi a tanto.

Pronti, via. Ringo si chiama così perché ragazzino suonava la batteria come Ringo Starr dei Beatles. Ringo nel '77 è andato a fare il punk a Londra ed al ritorno in stazione a Milano è stato arrestato perché aveva la cresta blu. Ringo non si è mai drogato, solo anfetamine una volta ma è stato male tre giorni. Ringo ha fatto per un po' il dj, poi ha dovuto smettere in quanto lavorando in una radio di destra rischiava la vita. Ringo credeva solo nel rock ma si è arruolato nella Folgore, ed ha pure partecipato alla Marcia di Pisa nell '81. Ringo si è rotto le gambe atterrando male col paracadute dopo un lancio ed è stato congedato. Ringo è andato in America a fare il deejay ed in un mese ha conquistato Los Angeles. Ringo ha dovuto abbandonare Los Angeles perché finito nel letto della tipa sbagliata e l'hanno minacciato di morte. Ringo ha aperto un locale a Milano ed ha iniziato a fare soldi a palate. Ringo ha baciato Cindy Crawford. Ringo ha avuto una storia con Charlize Theron, ma le ha promesso che non ne avrebbe mai parlato. Ringo ha frequentato Geena Davis ma gli è andata male con Dita Von Teese. Ringo andava a fare colazione con Bruce Willis. Secondo Ringo a Milano oggi gira troppa coca. Una volta un tipo strafatto ha minacciato Ringo con una pistola perché lo accusava di essersi fatto sua moglie, ma poi Ringo se l'è cavata alla grande. A Ringo è capitato di baciare una ragazza e di trovarsi con la bocca mezza addormentata perché a Milano gira troppa coca. Ringo ai tempi d'oro guadagnava quaranta milioni la settimana, ma ha le mani bucate ed ha speso tutto in macchine, moto, donne. Ringo non è stato ricattato da Corona però giravano alcune sue foto assieme ad una star italiana così bella che quando Ringo l'ha raccontato ai suoi amici loro non ci credevano nemmeno. Ringo è stato all'Isola dei Famosi per fare una cosa nuova. Ringo ha lavorato alle Iene ma ha smesso quando gli hanno chiesto di fare servizi politici. Ringo corre in moto anche se suo padre non ha mai voluto ed ha provato perfino a convincerlo a fare atletica leggera. Ringo per fare l'alternativo ha dipinto di rosa il Ciao, poi l'ha prestato ad un amico che la usato per fare una rapina senza che lui lo sapesse. Ringo è infuriato con Omar Pedrini. Ringo è fidanzato con una pallavolista. Ringo non si perdona di aver fatto abortire una sua ex quando aveva 25 anni. Ringo nel '93 chiese al suo amico Piersilvio Berlusconi di raccomandarlo per condurre il Festivalbar. Un giorno Piersilvio Berlusconi presentò suo padre a Ringo. Per Ringo Silvio Berlusconi è un personaggio simpatico. Berlusconi voleva cantare con Ringo. A casa Berlusconi Ringo scambiò la bandiera di Forza Italia per quella del Portogallo, e Berlusconi ci è rimasto male. Ringo ha medicato Umberto Bossi quando il cane di Berlusconi lo ha morso al polpaccio.

In definitiva, Ringo ha cinquant'anni ed in testa c'ha solo quell'apertura (ossia la figa). Ha più o meno l'età di mio padre ma sembra molto più vecchio perché si ostina a voler fare il giovane a tutti i costi, incurante del fatto che gli anni passano, passano i governi, passano le mode, cambia il mondo ma soprattutto la musica si evolve (e purtroppo per lui quella che conta davvero non è quella che programma lui in radio). Ed oltretutto, Ringo ha cinquant'anni ma sicuramente non saprebbe mai spiegarmi come si scelgono le angurie in base al suono che emettono quando vengono percosse con il palmo della mano. È una tecnica antica, è una tecnica che ti salva da fruttivendoli imbroglioni che vogliono venderti a tutti i costi angurie scadenti, ma tutto questo Ringo non lo sa perché le angurie buone gliele porta direttamente a casa Bruce Willis. O magari Cindy Crawford. Oppure Charlize Theron. O tutti e tre, in un combinato disposto degno di immortali capolavori della musica italiana come Mio Cuggino di Elio e le storie tese.

Ringo è il mio idolo.

05 luglio 2010

SCENARI DA UN PAESE DEVASTATO #7: Fare i camerieri a Milano, a Veruno, a Pechino.

Pastore Senza Gregge from Costantino della Gherardesca on Vimeo.



L'altra sera sono andato al ristorante cinese e il cameriere che mi ha servito era Carlo Pastore. Proprio lui, mica un sosia qualunque. L'ho riconosciuto perché mentre cercavo di fargli capire cosa volevo mangiare lui continuava a blaterare di esercito del Do It Yourself, new ravers che pogano, Festival della Musica e dei Baci, Alleanza per l'Italia e poi è andata a finire che invece del riso alla cantonese e del pollo alle mandorle mi ha portato rigatoni al sugo di pomodoro e un tagliere di salumi & formaggi. Non aveva capito un cazzo, poveretto. Era troppo impegnato a sentirsi parlare del nulla, o magari è solo perché lo trattano come una servetta e lo fanno lavorare diciotto ore al giorno.

Ho mangiato ugualmente i rigatoni (salumi & formaggi invece no, non sono un animale in grado di mangiare da solo un tagliere per quattro persone) e sono uscito senza pagare, tanto lui non se ne è accorto perché stava ancora vaneggiando di cose a caso senza che nessuno lo ascoltasse davvero.


BUFERA SOTTO LE STELLE (cit.)



Per la seconda volta in tre anni hanno sospeso l'Heineken Jammin Festival per nubifragio (tra l'altro, mentre la scorsa volta l'hanno sospeso dopo l'esibizione dei My Chemical Romance questa volta l'hanno sospeso dopo l'esibizione dei 30 Seconds To Mars. I gruppi nu emo portano sfiga, checché ne dicano i loro irriducibili fan). Anche se stavolta ci sono stati meno danni e meno feriti appare evidente che il Parco San Giuliano è un luogo stregato, soprattutto quando ci suonano i gruppi emominkia.

Comunque, emominkia o no, mi dispiace per gli organizzatori ma col cazzo che vado all'Electro Venice Festival che si tiene lì la prossima settimana. Troppo rischioso, soprattutto se sul palco ci sono tizi vestiti con strani costumi (non mi riferisco ovviamente ai Bloody Beetroots, sia chiaro). Si va tutti a La Tempesta Sotto le Stelle, direi.

04 luglio 2010

WEEKEND CON IL MORTO, PERÒ IN QUESTO CASO IL MORTO È LA RAI (E NON SILVIO)



La dimostrazione chiara e lampante dello stato di coma irreversibile in cui versa la Rai-Radiotelevisione Italiana è che la nostra amata emittente di stato non ha trasmesso il quarto di finale dei mondiali Ghana-Uruguay (tra l'altro gran partita, ahimé terminata con l'ingiusta eliminazione dei ghanesi ai calci di rigore) perché non aveva acquistato i diritti mentre ha dedicato ampio spazio (sul Tg1, ovviamente) all'ennesimo, delirante monologo di un Silvio Berlusconi truccato come una salma che per l'ennesima volta ha detto “Ghe pensi mi!” a risolvere i problemi del paese. E poi, come se non bastasse, presunti esperti calcistici che dicono che, dato il livello delle squadre che sono arrivate ai quarti di finale e dati i tanti colpi di scena che il calcio è un grado di riservare, se la nazionale italiana avesse passato il girone poi si sarebbe sbloccata ed avrebbe fatto un figurone (Bisteccone Galeazzi ha addirittura definito “un coito interrotto” l'eliminazione degli azzurri, ma Galeazzi non è più una persona e dunque il suo pensiero non conta nulla). Pazzesco.

A questo punto direi che sarebbe ora di smettere di pagare il canone (ingiusta ed illiberale gabella per un servizio che ormai pubblico non lo è più da un bel pezzo) ma non lo dico visto che non voglio vedermi chiudere il blog per istigazione a delinquere. Sarebbe una beffa che non riuscirei a sopportare.

01 luglio 2010

WHAT'S THE FREQUENCY, BRANCHER?

La solita sinistra che se non la smette di affidarsi a personaggi che non sono mai stati giovani - come ad esempio Enrico Letta o Andrea Orlando - non vincerà mai più le elezioni è in fibrillazione. Succede infatti che qualche giorno fa è stato nominato ministro tale Aldo Brancher e gli è stato confezionato un ministero ad hoc solo per salvarlo da un processo mediante l'arguto espediente tecnico-tattico del legittimo impedimento (Fernet Brancher ha affermato che non può partecipare all'udienza perché deve organizzare il ministero che ha appena iniziato a presiedere, ed è pure riuscito a restare serio mentre lo diceva). Nulla di radicalmente diverso da ciò a cui ci ha in questi anni abituato Silvan Berlusconi, però questa volta nessuno se ne è accorto perché c'era l'Italia che giocava ai mondiali. Tutto sotto controllo dunque, ma non appena la nostra gloriosa nazionale è stata eliminata dalla competizione è successo un disastro, e nulla è stato più come prima: il Partito Democratico, quel fascista di Di Pietro e quel democristiano fallito di Casini sono arrivati a chiedere le dimissioni del povero Brancher, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è addirittura arrivato a dire che non può esistere legittimo impedimento perché non si sa quale dicastero presieda Brancher ma soprattutto il suo è un ministero senza portafoglio e dunque non c'è un bel cazzo da organizzare. Brancher deve andare a processo e non si sa come andrà a finire. Una vicenda parecchio triste.

Quello che i giornali non dicono è che Brancher si è sacrificato per me. Ha opposto il legittimo impedimento non perché doveva organizzare il ministero come ha dichiarato, ma perché doveva rimanere in ufficio a scaricarmi alcuni dischi nuovi e non aveva tempo di andare in tribunale. Me li ha scaricati, me li ha fatti avere, si è preso gli insulti dei militanti leghisti, medita di dimettersi ed alla fine lo farà: cazzi suoi, io intanto ho quattro fichissimi dischi nuovi da ascoltare, alla faccia dei militanti leghisti che ascoltano solo musica celtica ingozzandosi di polenta e uccelli (non nel senso di peni maschili, ma nel senso di osei, ossia piccoli volatili cacciati di frodo e cucinati secondo l'antica tradizione veneta). Lo ringrazio, però è grande ed ora deve imparare a cavarsela da solo.

Konono N.1 – Assume Crash Positions: prendi una vuvuzela, sfasciala perché ha un suono troppo fastidioso. prendi un gruppo di musicisti del Congo, falli suonare musica a caso con strumenti tipici della loro terra natia ed otterrai un disco come questo, una roba psichedelicissima che dopo due minuti ti manda in trance e a volte riesce perfino a suonare come musica pop. Piacciono anche ai fricchettoni con pantaloni a righe, cane al guinzaglio, capelli a carciofo (o, peggio, a spinacio), zaino dell'Invicta e Birkenstock taroccati ai piedi, ma questo è un dettaglio che nulla toglie allo splendore dell'opera in questione.

Mahjongg – The Long Shadow Of The Paper Tiger: un disco della madonna. Hanno deciso di crescere e di far ballare la gente, hanno indovinato la droga giusta ma soprattutto han capito che coi synth ci puoi ricamare splendide melodie oltre che fare rumore associato a tamburi africani. Come se i !!! avessero come punto di riferimento l'Africa di Fela Kuti e Jay Jay Okocha in luogo degli esperimenti dance dei loro numi tutelari Arthur Russell e Russell Russell, più lo ascolti e più ci entri dentro per non uscirne mai più. Non piacerà ai fricchettoni di cui sopra, visto che a loro fanno schifo i sintetizzatori perché li considerano degli strumenti troppo poco altermondisti (praticamente lo stesso, assurdo preconcetto di Burzum che ad un certo punto ha smesso di usare la chitarra perché la considerava uno strumento da negro ed ha iniziato a fare musica medioevale, visto però con un'ottica leggermente più buonista e vendoliana). E non necessariamente deve essere visto come una cosa negativa.

M.I.A. - /\/\/\Y/\: qui Aldo Brancher ha fatto un capolavoro. È riuscito a procurarmi un disco molto atteso che deve ancora uscire (ed uscirà tra un paio di mesi) e ci è riuscito accedendo clandestinamente al pc dell'artista anglo-cingalese. Si sente molto male in quanto i mezzi del suo ministero sono molto limitati (è pur sempre un ministro senza portafoglio) però intanto si può intuire che a questo giro M.I.A. farà il botto. Certe melodie ti si appiccicano in testa e non ne escono più, nemmeno se ad un certo punto devi smettere di ascoltare perché il fruscio di fondo dell'mp3 clandestino diventa insopportabile. Se Lady Gaga facesse un disco del genere il mondo sarebbe un posto migliore (con tutto il rispetto per Lady Gaga, s'intende).

Walter Gibbons – Jungle Music: questa raccolta è qualcosa che va oltre l'umana capacità di comprendere a fondo cosa si nasconde dietro il concetto mentale di capolavoro. C'è tutto per essere felici e piangere a dirotto, per ridere e per sognare, dire fare baciare lettera e testamento. Walter Gibbons è la disco music, Walter Gibbons è tra i più credibili progenitori della house music, Walter Gibbons è tra coloro che hanno definito il concetto di remix così come lo conosciamo adesso, Walter Gibbons è uno che si è fatto talmente tanto che ad un certo punto si è stancato di collassare in consolle ed si è trasformato in una specie di integralista cattolico che faceva ancora cose pazzesche con mixer ed effetti ma che bandiva dai suoi set la musica trattante tematiche da lui considerate impure. Io lo preferisco ai tempi in cui sveniva ed il disco che stava suonando continuava a suonare all'infinito, ma è un eroe e come tale va rispettato (anche perché attualmente è morto e i morti vanno rispettati a prescindere) e riverito.

Grazie Brancher, e ora vattene – che io pago le tasse e non voglio pagarti lo stipendio da ministro anche se mi hai scaricato i dischi che volevo.

(Bastonate)