30 giugno 2010

PROVACI ANCORA KELE



A quanto pare Kele Okereke dei Bloc Party ha finalmente intrapreso la carriera solista, e lo ha fatto nel più roboante dei modi. Qualche tempo fa se ne è infatti uscito con un singolo d'esordio dall'imbarazzantissimo titolo di Tenderoni, e nel momento esatto in cui in un locale di Marina di Ravenna ho visto il video (ma soprattutto ho sentito il brano) per la prima volta ho iniziato a ridere a crepapelle e per circa venti/venticinque minuti non sono più riuscito a fermarmi, rischiando più volte di rimanere soffocato dalle noccioline che stavo degustando assieme all'aperitivo (che per la cronaca era un concitatissimo bicchiere di Tassoni+Aperol – e tra l'altro sono fermamente convinto che Kele approverebbe la mia scelta del tutto analcolica).

Criticare Tenderoni è come sparare sulla Croce Rossa: più o meno, Kele Okerecchia ha tentato di prendere dei synth eurotrance 1996 circa innestandoli in una struttura pop strofa-ritornello-cazzivari, ma il risultato è stato che c'è un ritornello che non c'entra un cazzo con la strofa, ci sono un paio di bridge (anzi no, di bridges) che sono uno più esilaranti dell'altro e la canzone finisce che non credi nemmeno alle tue orecchie (e nemmeno ai tuoi occhi, visto che l'ormai ex frontman dei Bloc Party è palestrato e balla a torso nudo manco fosse in un video dei Crazy Town o di una qualunque altra boyband col le chitarre, la coca buona ed i tatuaggi).

In definitiva, questa volta Kele Okerecchia ha voluto fare il figo e riprendere la musica che ascoltava da ragazzino filtrandola attraverso la sua sensibilità attuale, ma la ciambella non è riuscita col buco e, se le cose stanno davvero così, ci sarà da ridere ancora di più quando uscirà l'intero album (o meglio, quando si troverà su Rapidshare et altri siti che ospitano tra le altre cose file musicali illegali – dischi così vanno solo scaricati)(a dire il vero il disco è già uscito). Che poi in rete non si possa assolutamente dir male di Kele Okereke pena il linciaggio perché Kele è stato molto coraggioso ed ha fatto coming out riguardo alla sua omosessualità, beh questo è un problema che francamente non mi riguarda perché io avrei riso di Tenderoni e dell'album di Kele prossimo venturo anche se avesse dichiarato pubblicamente di essere più etero di Rocco Tano lo stallone italiano. Anzi, se così avesse fatto forse avrei riso ancora di più, perché io non sono merdaccia fascista e maschilista come Rocco Tano lo stallone italiano.

29 giugno 2010

SCENARI DA UN PAESE DEVASTATO #6: in morte di Pietro Taricone



È morto Pietro Taricone, eroe di tanti italiani che lo vedevano come uno che ce l'aveva fatta a combinare qualcosa di buono nella vita partendo dalla profonda provincia italica. Dispiace davvero tantissimo per lui perché era un tipo in gamba che si era nel tempo rivelato un artista di talento (ed oltretutto era uno dei pochi personaggi davvero meritevoli di successo usciti da quel carrozzone mediatico che risponde al nome di Grande Fratello), però vedendo la gente affranta che dice di sentirsi quasi come se avesse perso un caro amico, le ragazze che camminano per strada leggendo Metro e Leggo et altri free press che parlano della sua tragedia, le televisioni di regime che recuperano in corsa programmi d'archivio per rendere omaggio al guerriero casertano non posso fare a meno di chiedermi:

quanti di quelli che lo piangono disperati sanno che purtroppo ci sono anche tanti operai che muoiono sul lavoro - e più nello specifico tanti manovali che volano dalle impalcature e si sfracellano al suolo, magari mentre stavano lavorando in nero senza la benché minima condizione di sicurezza, solo per portare a casa il pane con cui sfamarsi e sopravvivere un giorno in più?

Ovviamente non riesco a darmi risposta, ma intanto continuo a pensare (e faccio male, perché a furia di pensare si impazzisce).

La colpa degli incidenti sul lavoro, sia chiaro, non è del povero Pietro Taricone. E nemmeno dei paracaduti che si aprono tardivamente o delle folate di vento che fanno terminare un lancio in tragedia. La colpa è (anche, o soprattutto) di chi chiude gli occhi fingendo che il problema non esista, preferendo narcotizzarsi di fronte allo schermo di un televisore ultimo modello (meglio se sintonizzato su un qualunque programma supertrash) che sembra essere la soluzione a tutti problemi della vita.

Resta il fatto che è morto Taricone, ed ancora non ci si crede.

SCENARI DA UN PAESE DEVASTATO #5: la musica italiana fa schifo

Spesso e volentieri mi capita di prendere il treno, e spesso e volentieri sul mio treno vedo salire un ragazzo cinese assolutamente identico a Carlo Pastore. Pettinato uguale, vestito uguale, alto uguale, stessa forma del viso ed - ovviamente - stesso taglio degli occhi. Inquietante.
Lui e Carlo Pastore sembrano proprio la stessa persona, ma quasi sicuramente non lo sono. Un ragazzo cinese non avrebbe scambiato Rockit per qualcosa di Claudio Cecchetto, ma soprattutto non avrebbe mai fatto discutibili allusioni da caserma ai gusti sessuali di Costantino Della Gherardesca. E Carlo Pastore non viaggerebbe mai su un treno interregionale di merda. Così va la vita.

27 giugno 2010

EMPIRE STATE OF MIND (questo momento non ha età)

L'Italia è già uscita dai mondiali, e fondamentalmente non me ne frega nulla perché se anche l'Italia avesse vinto ancora i mondiali di calcio la mia vita non sarebbe di certo cambiata in meglio. Undici (anzi quattordici, contando anche le tre riserve che solitamente entrano a partita in corso, quindici mettendoci pure l'allenatore) miliardari viziati non possono (anzi non devono) minimamente incidere nella vita di una persona che se va bene guadagna in un anno ciò che loro guadagnano in un giorno (oltretutto molti di loro non si sanno nemmeno esprimere in un italiano decente, io quando sono in forma me la cavo). Mi dispiace solo per i poveri venditori ambulanti abusivi di magliette taroccate dell'Italia e bandiere dell'Italia che hanno dovuto anzitempo smontare la baracca ed ora si ritrovano con un sacco di merce invenduta che non riusciranno mai più a piazzare sul mercato (a questo punto chi avrebbe ancora il coraggio di andare in giro indossando una maglietta azzurra sintetica con impresso sulla schiena il nome di Gattuso o di Cannavaro?). Ho visto alcune di queste povere, innocenti, incolpevoli, inconsapevoli vittime del tracollo della nazionale mentre mi recavo a piedi in Piazza Castello a Ferrara per vedere LCD Soundsystem + very special guest !!!, è stato un momento della giornata davvero toccante e a distanza di parecchie ore talvolta ci penso ancora e mi rattristo parecchio (a dire il vero i poveri ambulanti avevano sguardi talmente affranti che quasi quasi mi era venuta voglia di aiutarli a riporre la merce negli scatoloni, ma poi ho cambiato subito idea ed ho deciso di fregarmene altamente di loro perché c'era da andare a sentire il soundcheck del concerto. Succede).

In definitiva, confesso che non me ne fregava nulla della sfida Italia-Slovacchia perché l'unica cosa di cui mi importava era la prestigiosa sfida LCD Soundsystem vs. !!! che si giocava a Ferrara Sotto Le Stelle. E chi ha vinto? La sfida l'hanno vinta nettamente i !!!, ma LCD Soundsystem (anzi, gli LCD Soundsystem – visto che vendendoli dal vivo ho potuto appurare che sono un gruppo vero e non un mero progetto di simil-solista di James Murphy) non hanno assolutamente sfigurato. Troppo lusso due gruppi del genere in un'unica serata.

I !!! hanno suonato solo un'ora, ma avrei tanto voluto che suonassero per tre, sei, nove ore perché sono una macchina da guerra e nulla pare poterli fermare. Hanno un tiro micidiale, il cantante Nic Offer ha un'attitudine che lo rende un qualcosa che sta esattamente tra Prince ed Adriano Celentano (con tutto ciò che ne consegue in termini di “piega delirante che ha preso il concerto”, “escursioni in mezzo al pubblico”, “sudore”, “ascelle sudate e puzzolenti”, “gayezza totalmente fuori controllo”) mentre il resto della band non ha sbagliato un colpo facendo ballare senza sosta i presenti (e probabilmente anche coloro che sono passati a miglior vita). In definitiva, i !!! non hanno assolutamente risentito dei recenti cambi di line up, ed anzi probabilmente hanno guadagnato qualcosina in termini di funkitudine e negritudine (con una cantante/seconda voce che pare uscita da una puntata a caso dei Robinson non potrebbe essere altrimenti). Aspetto con ansia di rivederli suonare da soli, per tre, sei, nove ore, aspetto con ansia di divertirmi ancora di più. I !!! dal vivo stimolano la produzione di serotonina.

Gli LCD Soundsystem non me li aspettavo così coinvolgenti (soprattutto dopo aver visto James Murphy presentarsi sul palco vestito come si veste mio padre quando guarda Quelli che il calcio la domenica pomeriggio, ovvero con la maglietta bianca della salute e i pantaloni della tuta neri). Perdono qualcosina sui pezzi tratti da This Is Happening, ma il resto è davvero da manuale: non un difetto, non una sbavatura nonostante temporanei i problemi tecnici. Si balla, si poga duro senza alcun motivo logico, a tratti sembra di essere nella Piramide del Cocoricò, ci si diverte e poi finale di gran classe con annessa citazione di supersingoli da heavy rotation di/con Alicia Keys. Ho preferito (e non poco) i !!!, ma avercene di gruppi così che ti suonano sotto casa ed hanno un chitarrista/polistrumentista assolutamente identico a Graham Coxon dei Blur (stessi occhiali, stessa pettinatura, stessa corporatura, stessa postura, talvolta stessa chitarra Telecaster: un idolo totale). Anche solo per questo (ma per mille altri motivi che non sto qui a specificare) gli LCD Soundsystem sono una figata.

Non esagero: una delle serate più belle della mia vita, davvero. Non potevo chiedere di più, non chiedo di più. Chiedo di lasciare che tutto passi, ti prego lasciami solo (cit.), così almeno mi riprendo dallo shock emotivo causato dall'aver assistito ad un avvenimento della portata di questo concerto. Ed il giorno successivo andare in giro come uno zombie perché le ore di sonno alle spalle sono troppo poche e le energie sono già state tutte spese non è mai stato così bello. Viva il collasso causato per affaticamento.

26 giugno 2010

IL TEATRO DEI SUDORI FREDDI

Svegliarsi, accendere la tv e scoprire grazie ad una pubblicità che Il Teatro degli Orrori ha suonato agli Mtv Days lo stesso giorno dei Finley e di Giuliano Palma & The Bluebeaters non ha prezzo. Attendo con impazienza di vedere su YouTube i filmati della performance ed intanto continuo a chiedermi come un gruppo del genere possa essere arrivato fino a quei livelli. Saranno piaciuti alle ragazzine che popolano i forum dei fan dei Finley e a quei personaggi che vanno ai concerti di Giuliano Palma pensando di essere ad un concerto dei Modena City Ramblers? Probabilmente sì, ma io continuo a non digerirli.
Disponibile comunque a cambiare radicalmente idea il giorno in cui avrò l'opportunità di sentirli dal vivo.

25 giugno 2010

SCENARI DA UN PAESE DEVASTATO #4: speciale anniversario della morte di Maicol Gecson.



Maicol Gecson è morto da un anno ma sembra che ne siano già passati dieci. La gente lo ricorda a malapena, la tv non parla più di lui però intanto importanti negozi di dischi del capoluogo della regione Emilia Romagna (ossia Bologna, tanto per chiarire il concetto a chi casualmente giungerà a questo post credendo che Michael Jackson si scriva Maicol Gecson) hanno da almeno una settimana fatto sparire tutti i suoi dischi low price e vendono solo roba a prezzo intero/in confezione extralusso. Ci sarà sempre un qualcuno che si ricorderà chi era Maicol Gecson e deciderà di fare acquisti spendendo metà del suo stipendio in nome di un passato che non tornerà, ci sarà sempre qualcuno che cadrà nella trappola del ricordo.

Quel qualcuno non sarò io. Al limite scarico.

24 giugno 2010

UNA CITTA' PER CANTARE, BALLARE, DIRE, FARE, BACIARE, LETTERA E TESTAMENTO



Pensa un po' te quanto è strano il mondo: quel simpatico sito milanese che si chiama come una cazzata anni ottanta di Herbie Hancock confeziona fior di speciali per autocelebrare un festival pomposamente chiamato Mi Ami e a Ferrara nessuno (dico nessuno) si vanta di avere in anteprima esclusiva (tanto per utilizzare un gergo caro al suddetto sito milanese) niente popò di meno che LCD Soundsystem e i !!! - LCD Soundsystem e !!!, mica i Ministri, i Tigers Of Moncler o i Cazzivari Figatette. Forse nessuno a Ferrara si vanta del grande evento perché chi confeziona pezzi autocelebrativi più o meno fa la stessa, identica cosa di Studio Aperto (che spesso e volentieri costruisce servizi per celebrare un programma Mediaset a caso andato in onda la sera prima) e poi comunque a Ferrara hanno più classe e non hanno bisogno di menarsela con 'ste robe.

E mentre sarò in coda per entrare continuerò a chiedermi se Carlo Pastore scriverà anche per un evento del genere editoriali che somigliano tragicamente ad un monologo di Francesca Arosio, ma non riuscirò a darmi una risposta sensata perché nel frattempo sarò entrato, sarò sotto al sole ad attendere LCD Soundsystem e !!! ed i grossi enigmi d'Italia saranno magicamente spariti per almeno un paio d'ore.

BACK FROM THE DEAD



A quanto pare, Walter Veltroni vuole progressivamente rientrare in pista per arrivare a candidarsi premier alle elezioni del 2013.

A quanto pare, al prossimo giro voterò Gianfranco Fini per farlo pigliare in saccoccia ad una classe dirigente fatta di zombie che non hanno nemmeno l'umiltà di capire che fondamentalmente la gente si è rotta le palle di loro e se potesse li prenderebbe a calci in culo notte e dì.

A quanto pare, iscriversi su Facebook al gruppo No alla depenalizzazione di Walter Veltroni diventa un dovere morale.

A quanto pare.

21 giugno 2010

PASSANDO DA MALCOM X ATTRAVERSO GANDHI E SAN PATRIGNANO / ARRIVA DA UN PRETE IN PERIFERIA CHE VA AVANTI NONOSTANTE IL VATICANO

A Ferrara Pete Doherty è riuscito a portare a termine il concerto, e di questi tempi non è cosa da poco. E lo spettacolo – al netto di storie di ero, coca & puttanoni, al netto di tutta la patina glam che circonda il personaggio, al netto di un pubblico (sottoscritto compreso) che probabilmente si trovava lì più per ragioni di costume che per la musica dei Babyshambles – è stato onesto. Nulla per cui impazzire, ma neanche da buttare. Credo sia stata solo questione di aspettative: attendevo gesti eclatanti tipo una rissa, un'overdose, colpi di arma da fuoco oppure un forfait all'ultimo istante, invece è stata solo musica, semplice musica. Buona musica. Purtroppo da Doherty ci si aspetta di tutto tranne che quella, ed il giudizio su una esibizione dei suoi Babyshambles non può che risentire di questo piccolo ma significativo dettaglio.

A questo punto vengono spontanee alcune domande, da porsi di fronte ad uno specchio cercando di darsi una risposta sensata. Quanto conta l'aspetto extra-musicale nel giudizio che si ha della musica di Pete Doherty? E la sua musica sarebbe uguale se non avesse una vita piuttosto movimentata come quella che conduce attualmente? Continuerebbe a piacere alla gente o non se lo filerebbe più nessuno? Continuerebbe a piacere alle donne oppure no? Gli funziona ancora il birillo o ricorre al Viagra? La sparo lì: Pete Doherty è l'equivalente rock di Antonio Cassano. Ha fatto ottime cose, potrebbe fare molto di più, se solo volesse e se avesse un po' più di cervello potrebbe (almeno nel suo ambito) addirittura cambiare il mondo. E invece nulla, butta via tutto sul più bello e gira e rigira va a finire che la gente se lo ricorda più per ciò che combina nella vita privata che per le canzoni che ha scritto, che scrive e che scriverà (lo spero per lui).

18 giugno 2010

MA VOGLIO VIVERLA COSÌ QUEST'AVVENTURA, SENZA FRONTIERE E CON IL CRACK IN GOLA



Blob come ogni quattro anni ha dedicato qualche serata ai mondiali di calcio, ed allora via con i filmati d'annata, via con Berlusconi che nel '94 diceva le stesse cose che dice ora ma almeno aveva la faccia liscia come il culo di un bambino, via con Aldo Biscardi e la sua chioma color carota che parla un italiano d'altri tempi, altri spazi e di altri luoghi (in pratica il suo era tutto fuorché italiano, e nessuno ha mai capito bene il senso dei suoi discorsi calcistici), via con quel capolavoro del trash assoluto che rispondeva al nome di Serata Mondiale (avevo totalmente rimosso il fatto che in occasione dei mondiali Usa '94 la Rai aveva coraggiosamente assegnato un programma a Valeria Marini ed Alba Parietti, ma all'epoca avevo solo sette anni e dunque è difficile che io mi ricordi quei balletti al limite del porno-soft con il quale la Marini e/o la Parietti allietavano gli spettatori in attesa delle partite che per questioni di fuso orario andavano in onda alle ore 22. Ero troppo piccolo per guardare cose del genere, mi accontentavo della Venere Bianca che faceva le televendite notturne dei film della Magic America) e soprattutto via con la cerimonia inaugurale di Italia '90 e l'accoppiata Bennato-Nannini che canta Notti Magiche di Giorgio Moroder in un playback da antologia (la Nannini in particolare era in uno stato di fattanza tale che se andasse in tv ora in quelle condizioni verrebbe di sicuro colpita dalla scure della censura perché considerata altamente diseducativa, ma era il 1990 e certe cose/certe situazioni in tv passavano ancora praticamente senza intoppi)(non parliamo poi del parrucchino di Bennato, un vero feticcio che a distanza di vent'anni è sempre uguale ed idrorepellente quasi quanto la sua musica). Blob è la trasmissione più bella di sempre anche solo perché ha il coraggio di riesumare cose del genere.

E a proposito di parrucchini idrorepellenti e musica che è sempre uguale, vale la pena di vedere i mondiali anche solo per l'allenatore della nazionale tedesca Joachim Löw, un tamarro vestito da puttaniere Miami Vice-style con in testa una cosa che sembra in tutto per tutto un parrucchino (anche se in questo favoloso forum di gente con problemi tricologici che passa le proprie giornate a disquisire su protesi/non protesi e trapianti/non trapianti dei vips si dice che i suoi capelli sono veri, dunque fingiamo che i suoi capelli siano veri sul serio e non se ne parli più) che sta guidando la sua squadra verso traguardi anche anche solo quattro anni fa apparivano irraggiungibili, e per le vuvuzela, quelle fastidiosissime trombe suonate negli stadi sudafricani che però partita dopo partita, gol dopo gol finiscono per diventare praticamente piacevoli. Ne ho già acquistata una all'Autogrill al modico prezzo di 5,99 €, la utilizzerò in coppia col la bandiera dell'Italia che regalavano con Tv Sorrisi e Canzoni di questa settimana per festeggiare la ormai certa vittoria degli azzurri a questi mondiali. Visto come recita Cassano nelle televendite della Diadora trasmesse durante l'intervallo delle partite - e, soprattutto, vista la decisione di Marcello Lippi di lasciarlo a casa proprio perché è brutto e recita male – non possiamo davvero che vincere la Coppa del Mondo. Ed io sarò in piazza a festeggiare assieme agli italiani tutti.

17 giugno 2010

7,5 IS THE MAGIC NUMBER

Son talmente impegnato a seguire le partite dei Mondiali che non mi son nemmeno reso conto che in Italia ci son sette milioni e mezzo di intercettati.
E che Gennaro Mokbel, il faccendiere che ha facilitato l'elezione di Nicola Di Girolamo al Senato, ha investito sette milioni e mezzo di euro in Finmeccanica.
E che Berlusconi ha raccolto sette milioni e mezzo di firme il giorno in cui è salito sul predellino di un'auto ed ha annunciato la nascita del Popolo della Libertà.
Ad esser troppo distratti va a finire che ci si perdono le cose importanti della vita.

Probabilmente tutti coloro che hanno firmato quel glorioso giorno ora sono intercettati e devono temere per la loro privacy, o magari hanno investito ognuno un euro in Finmeccanica e devono temere ugualmente per la loro privacy. L'Italia è un paese fondato sui numeri sparati alla cazzo, sulla gente che ha cose da nascondere e sui ritardati che credono a qualsiasi cazzata aerospaziale, possibile ed immaginabile.

E comunque ribadisco che il governo cadrà il prossimo 25 giugno - primo anniversario della morte di Michael Jackson - e cadrà proprio sulle intercettazioni.

16 giugno 2010

Arrota libbera #2: Il potere del cavallo logora chi non ce l'ha.

Further è il nuovo disco dei Chemical Brothers, che è già uscito o forse deve ancora già uscire ma è già disponibile per il consueto download illegale (un'arte che tutti criticano aspramente ma che tutti praticano nel tepore delle loro camerette – come la masturbazione, ed infatti la gente scarica mentre si fa le pippe davanti a YouPorn e l'industria musicale sta andando a puttane).

Further è il vero suicidio commerciale dei Chemical Brothers, due ragazzi ormai cresciutelli che nella loro vita si sono drogati parecchio e che probabilmente ora vogliono farsi licenziare dalla casa discografica per sputtanarsi in droghe varie anche la liquidazione. ed allora han deciso di fare una cosa assurda ed a tratti incomprensibilie che parte come i Sigur Ros in ecstasy, svolta kraut-disco e sale sale (e non fa male) fino al picco epico/comico di Horse Power - un assoluto dopo il quale nulla è più come prima e che sicuro verrà tramandato ai posteri come spiegazione scientifica del fatto che i danni provocati dagli abusi di sostanze chimiche non sono poi tanto male. Con Horse Power e i suoi nitriti campionati ed incollati tra un beat ed un riff di synth si ride, salvo poi capire la grandezza dei Chemical Brothers e la loro portata innovativa anche a quindici anni dal loro primo disco. Eversori, cazzo. I Chemical Brothers sono degli eversori.

Further è un disco che potrebbe piacere perfino a tutti quelli che hanno odiato i dischi precedenti dei Chemical Brothers, e non venderà un cazzo perché ora la musica che conta è altra. Meglio così, almeno la casa discografica licenzia i Chemical Brothers e loro possono drogarsi a più non posso con i soldi della liquidazione.

(Bastonate)

Un disco a caso: Ariel Pink's Haunted Graffiti - Before Today

Una volta ho visto un concerto di Ariel Pink in un minuscolo locale di cui non faccio il nome ed ho capito che Ariel Pink è uno vero che vive la musica che suona. Tanto per dire, ad un certo punto quando meno ce lo aspettavamo si è chiuso nei cessi del locale portandosi dentro il microfono ed ha iniziato a cantare come se nulla fosse, incurante dell’ilarità generale nonché della resa sonora piuttosto approssimativa. Io ho riso tantissimo, salvo poi rendermi definitivamente conto che quest’uomo è un genio, crede nelle cose che fa e non è un mero fenomeno da Pitchfork come invece pensano i soliti duri e puri che criticano tutto e tutti dall’alto della loro sapienza musicale (e della loro lingua lunga & veloce nel criticare tutto ciò che finisce anche su Pitchfork oltre che su oscure webzines seguite da tre lettori tre).

“Before Today” è il suo nuovo album, come al solito accreditato agli Ariel Pink’s Haunted Graffiti ma scritto quasi interamente da lui. Dentro ci sono alcuni dei momenti pop più puri ed incontaminati degli ultimi anni (per rendere l’idea, basta immaginare “Pet Sounds” dei Beach Boys risuonato dai Ramones ed il gioco è fatto), le solite atmosfere alla Twink, i soliti sintetizzatori che sembrano usciti da una puntata a caso di Miami Vice, meno rumore di un tempo ma tanta sana bassa fedelta (suppongo che molti dei brani siano stati incisi su musicassette Basf nei cessi del locale in cui l’ho visto suonare, ma è solo una mia supposizione e non sono certo che corrisponda a verità assoluta). C’è addirittura un riuscito tentativo di riesumare il cadavere di Ian Curtis per farlo rivivere negli anni ‘80 adottando esattamente lo stesso metodo utilizzato da Larry e Richard con quel gran puttaniere Bernie Lomax nel film “Weekend Con Il Morto”, ossia rimuovere il lutto rendendo tutto una grottesca pantomima (“Revolution’s a Lie”), c’è tutto ciò che serve per essere felici e sentirsi ancora bambini per circa quarantacinque minuti.

Un disco che ad un orecchio poco attento potrebbe sembrare uguale ai precedenti e sembrerà uguale ai successivi, ma che non lo è e non lo sarà mai. Perché Ariel Pink ha una capacità di scrittura sopra la media, perché cita senza copiare spudoratamente e soprattutto non ha paura di suonare kitsch lambendo pericolosamente il confine con il ridicolo.

(Indie For Bunnies)

15 giugno 2010

IL CAPITANO FABIO CANNAVALE

Il telecronista della partita dell'Italia di ieri sera (non so di preciso chi fosse, ma spero che fosse Carlo Nesti anche solo per il fatto che ha scritto un esilarante libro intitolato "Il mio psicologo si chiama Gesù") ha più volte detto Cannavale invece di dire Cannavaro. No, non è stato un erroneo morphing tra "Cannavaro" e "Di Natale" (dovuto magari alla tensione da debutto mondiale mista al dispiacere per il mezzo passo falso della nazionale italiana), si riferiva proprio ad Enzo Cannavale. La prossima volta qualcuno dica al suo aiutante-commentatore Salvatore Bagni di non portare sostanze stupefacenti durante le dirette altrimenti al prossimo giro vien fuori anche Bombolo invece di Buffon.

14 giugno 2010

SCENARI DA UN PAESE DEVASTATO #3

Un sabato pomeriggio qualunque su una spiaggia qualunque, in Italia. Il tipico cùmenda brescian-bergamasco fisicamente insignificante e culturalmente rasoterra che parla solo di lavoro e di soldi sta parlando, ovviamente, di lavoro e di soldi. Parla, parla e non dice nulla, mi disturba mentre prendo il sole e cerco di dormire ma ad un certo punto accade l'irreparabile: “Questa crisi mi piace perché tutti i nostri concorrenti han dovuto chiudere e noi ora riusciamo a vendere un sacco di quei componenti al silicio triplicando i guadagni”, ha sentenziato con tono baldanzoso, ed è stato immediatamente investito da una tempesta di sabbia che lo fatto scomparire nel nulla. Lo hanno ritrovato dopo qualche ora vivo e vegeto ma con un gigantesco fallo di gomma infilato in bocca. Nessuno ha avuto il coraggio di toglierglielo, nessuno sopportava più la sua arroganza e il suo tono di voce.


Un video a caso, un video che non c'entra un cazzo (anche perché non è un video, si vede solo la faccia di Fiorello e null'altro. Più che un video sembra un santino commemorativo per un defunto):

Fiorello – Spiagge


Avanti così verso il baratro.


12 giugno 2010

IL PAESE È REALE (IL CALCIO, DIO E LE VELINE)

Sono iniziati i campionati mondiali di calcio, e dunque a breve in Italia spariranno i problemi reali perché l'unica vera questione sarà: “come ha giocato la nazionale?”, “ce la faranno gli azzurri a vincere i mondiali?”, “non era meglio chiamare Totti e Del Piero in luogo di questi culattoni raccomandati?”, “Ilary Blasi?”, “ma è vero che Del Piero è gay o è solo una leggenda metropolitana?”, “Balotelli non l'han chiamato perché è nero, perché è bresciano o perché è superdotato?”, “Balotelli?”, “Cassano?”, “Bassano?”, “la grappa?” e così via - e così sia, amen. Non si parlerà più di (inserire un problema a caso, uno dei tanti mali che affliggono il nostro sfortunato paese) (uno dei tanti che non dipendono da Berlusconi, perché la causa dei problemi sono gli italiani, non il povero Berlusconi), ma si parlerà di Lippi, Gattuso, Chiellini, Legrottaglie (a dire il vero Nicola Legrottaglie non l'han chiamato, però era bello citarlo a sproposito per dire che è solo un bigotto scarso a giocare a pallone e se è vero che ha fatto voto di castità allora ecco spiegato il perché delle occhiaie inquietanti che sfoggia da qualche tempo a questa parte). E forse è meglio così, perché questo paese ha bisogno di sogni, non di miseria morte e terrore come piace ai comunisti.

Non me ne frega nulla del calcio, però i mondiali li seguirò compatibilmente con i miei impegni ed ovviamente tiferò Italia. O meglio, farò come nel 2006: tiferò contro la nazionale fino alle semifinali, salvo poi salire sul carro del vincitore ed andare in piazza a festeggiare in caso di vittoria in finale. Ed oltretutto spero davvero che finisca come nel 2006: sarebbe una soddisfazione enorme vedere Silvio Berlusconi alzare la Coppa del Mondo e fare il giro d'onore assieme ai giocatori dell'Italia, azzurro per un giorno, giovane per un giorno, culattone raccomandato per un giorno. Sarà dura visto che il Commissario Tecnico Claudio Lippi (pardon, Marcello Lippi) ha chiamato dei perfetti sconosciuti – almeno per me che non seguo il calcio, poi magari scopro che son dei campioni e allora devo ritirare tutto quello che ho appena detto – però intanto io ci spero e con me ci sperano milioni e milioni di italiani. E sotto sotto ci spera pure Berlusconi, che non vede l'ora di prendersi tutti i meriti di una eventuale quanto magnifica vittoria. Forza Italia, azzurro è libertà, vincere e vinceremo - che tanto della legge-bavaglio non gliene frega niente a nessuno perché nessuno oramai legge più i quotidiani.

10 giugno 2010

SCENARI DA UN PAESE DEVASTATO #2

Treno pendolari ad orario di punta, uno di quei treni che più che treni sembrano dei veri e propri carri bestiame (soprattutto a fine maggio con un caldo da svenire e l'aria condizionata che non funziona). Entra una ragazza vistosamente incinta con tanto di pesante bagaglio. Vorrebbe sedersi ma nessuno si alza per farle posto, nessuno le chiede qualcosa, nessuno la nota nemmeno. Solo un povero, inconsapevole compagno di sventura rimasto anch'esso in piedi la aiuta a posizionare il bagaglio nell'apposito vano. La ragazza incinta resta per tutto il viaggio in piedi, a fianco di alcuni ragazzi che continuano a leggere Il Fatto Quotidiano e a commentarne gli articoli salienti fottendosene altamente di lei.
Il Ministro Brunetta
aveva ragione da vendere quando definiva élite di merda una certa sinistra, altroché chiedere a gran voce di rimandarlo nel villaggio dei Puffi.

Un video a caso, un video che non c'entra un cazzo:

Bis – Eurodisco



Avanti così verso il baratro.

Arrota libbera #1: forse Andrew W.K. è un genio, forse ma forse


Arriviamo al dunque: il remix di The Afterlife a cura di Andrew W.K. è la cosa più rock del 2010, talmente rock che non se ne trova traccia né su YouTube né su altri siti specializzati in visioni gratuite di file video caricati illegalmente dagli utenti iscritti. Se ne trovano solo brevi estratti audio che non rendono giustizia alla bellezza dell'originale (anche perché il primo minuto non c'entra nulla con il resto del brano, che a sua volta non c'entra nulla con l'originale di/degli Yacht), un mostro a 140 bpm di velocità fatto di continue ripetizioni di note che paiono buttate lì a caso ma non lo sono, voci all'elio, synth che ti entrano nel cervello e lo perforano, drum machine da parata, devastazioni di appartamenti con vista Colosseo, lingue felpate, miraggi. È roba per gabber, ma anche no. Ultimamente non sto ascoltando altro, e comincio ad essere preoccupato perché continua a ronzarmi di continuo nel cervello. Quasi quasi chiamo un dottore, quasi quasi chiamo Valentino Rossi a cambiarmi la connessione Adsl che non funziona più bene (Vale, ne voglio una più veloce anche se hai la tibia sfasciata. E ricordati che le tasse vanno pagate tutte).

Se il mondo fosse un luogo più giusto&bello The Afterlife Andrew W.K. Remix sarebbe per il 2010 quello che Bonkers di Armand Van Helden e Dizzee Rascal è stato nel 2009, ma come al solito la gente non se ne accorgerà e lo snobberà perché troppo impegnata ad osannare Sperm Donor di/dei Rifoki, progetto hardcore di Steve Aoki e Bob Rifo dei Bloody Beetroots, una massa informe di electropunk da appartamento con vista Colosseo che può essere considerato hardcore giusto da coloro che conoscono solo l'hardcore che si può vedere gratuitamente su YouPorn (non per nulla il disco si chiama Sperm Donor)(ovviamente scherzo. Ho massimo rispetto di chi lo considera un disco hardcore ed ho massimo rispetto di Steve Aoki e di Bob Rifo. L'opinione altrui va sempre rispettata. Un Padre Nostro e tre Ave Maria per penitenza. Oltretutto è un gran bel disco davvero, e sono cinquanta di bocca e centomila a scopata)

A questo punto oserei addirittura dire che The Afterlife Andrew W.K. Remix potrebbe essere considerata di diritto la versione ariana di Bonkers, ma siccome non voglio essere bollato come un fottuto nazistoide non lo dico e me ne sto zitto nel mio angolino col pugno alzato. Dico invece che Andrew W.K. nel tempo si è dimostrato a modo suo un genio e che ho sbagliato a snobbarlo (e a sfotterlo) agli inizi. A volte capita di sbagliare, l'importante è rendersene conto in tempo ed imparare dai propri errori.

(Bastonate)

07 giugno 2010

I PIXIES Vs. I POOH: ANALOGIE E DIFFERENZE NEL MODO DI VIVERE UN CONCERTO DA PARTE DEI RISPETTIVI FAN (o fans per gli anglofili)

(thanx to Fab for the photo, e uan sghéps come diceva Alberto Castagna)

I Pixies hanno fatto un concerto della madonna. E chi se ne frega se c'era caldo e stavo collassando per la sete (colpa mia, colpa della piadina gonfiabile che ho mangiato al pomeriggio in piscina, colpa mia e soprattutto della gente superpalestrata che popolava quella piscina – dovrei curare di più la forma fisica, ma sono pigro e c'ho un blog da mandare più o meno avant), chi se ne frega se ad un certo punto il concerto è stato interrotto per un quarto d'ora perché c'era troppa ressa nelle prime file e la gente si stava schiacciando contro le transenne (stando dietro non me ne sono manco accorto, e poi non ho capito nemmeno il perché dell'interruzione. L'importante è che i Pixies abbiano ricominciato e che sia andato tutto liscio, tutto il resto è noia), l'importante è esserci stati, aver sentito una band che ci crede ancora nonostante l'età è i chili di troppo (Frank Black da lontano sembra addirittura il cantante degli One Life Crew) ed essere stati parte di un evento del genere.

Noi che c'eravamo un giorno potremo raccontarlo ai nostri nipoti, alla faccia di chi sul sempre puntuale Estense.com dice cose del tipo (copiaincollo un commento a caso)

“rosa ha scritto il 7 giugno 2010 alle 14:27
ma perché non ci si rivolge a veri organizzatori di eventi e non ai soliti dell’arci?”

non sapendo nemmeno che:

  • nelle frasi bisogna mettere anche un soggetto, non solo il complemento oggetto, i verbi, gli aggettivi e gli avverbi;

  • i festival non si autorganizzano e nemmeno si scelgono da soli l'organizzatore. Non è che la qualcuno svegliandosi la mattina e dicendo “Toh, dai che da domani Ferrara Sotto Le Stelle lo facciamo organizzare dalla Protezione Civile e non dall'Arci” può cambiare improvvisamente l'organizzatore. Non è così che funzionano le cose nel mondo reale (a Mediaset magari sì, ma qui non siamo in tv e dunque le cose non funzionano così). E poi cosa si intende per vero organizzatore?

  • se a Ferrara Sotto Le Stelle togli l'Arci, Ferrara Sotto Le Stelle sparisce. C'è tutto un anno di lavoro dietro, ci sono delle idee ma soprattutto ci sono delle persone, e non c'è Guido Bertolaso che tenga (anche perché Bertolaso trasformerebbe il festival in una parata di massaggiatrici brasiliane, e ciò non sarebbe molto bello) e nemmeno Guido Bertolaso col tanga appartenuto ad una massaggiatrice brasiliana pagata da noi contribuenti;

  • chi vuole i Pooh ad un festival del genere si accomodi, ma sappia che adesso al posto di Stefano D'Orazio i Pooh hanno un batterista nero (con tutto ciò che ne consegue in termini di “paura del diverso”, “come si sono ridotti i Pooh ad andare in giro con un negro alla batteria”, “quella è gente buona per giocare a basket, non per suonare con i Pooh”)

  • chi è razzista è stupido, chi ascolta i Pooh no. Però un concerto dei Pooh è un'esperienza ben diversa da un concerto dei Pixies, quindi magari prima di scrivere minchiate bisogna per lo meno documentarsi (personalmente io prima di scrivere minchiate mi documento parecchio, perché scrivere minchiate è insidioso).

Ho preso un commento dal mucchio ma avrei potuto prenderne anche parecchi altri, solo che devo ancora riprendermi dal concerto e mi fermo qui. Probabilmente vado a farmi di crack.


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A proposito di concerti interrotti:



questo degli One Life Crew è terminato in rissa perché quell'ignorantissimo ciccione di Steve Murad è sceso dal palco per menare un tizio che lo insultava e la situazione è degenerata fino a tramutarsi in tonnara. Figata, almeno finché YouTube non rimuoverà il filmato o non lo renderà V.M. 18.

04 giugno 2010

DEL PERCHÈ L'ECONOMIA ITALIANA NON È MAI DECOLLATA

Un'ora e mezza di coda per il concerto dei Lali Puna al Locomotiv e non sono nemmeno riuscito ad entrare. Se fossi arrivato prima sarei entrato e mi sarei visto un bel concerto, se i tizi del Covo con umiltà l'avessero organizzato nel più capiente Estragon invece che nel medio-piccolo Locomotiv sarei entrato e mi sarei visto un bel concerto, ma se fossi entrato non avrei concluso la serata nel bar adiacente al Locomotiv a giocare a videopoker e soprattutto non avrei vinto 5o euro giocando a videopoker. E se la matematica non è un opinione il mio non essere riuscito ad entrare è stato cosa buona e giusta.

Tutto questo comunque è nulla di fronte al fatto che nei giorni scorsi in un negozio di dischi ho trovato a 1,90 € il singolo originale di Groove Jet di Spiller feat. Sophie Ellis-Bextor (che nei crediti interni è erroneamente chiamata Sophie Ellis-Baxtor, misteri della fede) ed il ritorno in macchina è stato caratterizzato dall'ascolto in loop di tale capolavoro. Ed ovviamente dall'esultanza per aver vinto 50 euro alla faccia di chi crede che coloro che si giocano l'intero stipendio a videopoker siano cittadini di serie B. L'Italia si regge anche e soprattutto su di loro.

SCENARI DA UN PAESE DEVASTATO #1



Tutti a ridere di una ragazzina palesemente minorenne che si mette di fronte ad una webcam e dice di essere stata contattata su Msn da LA MEDIASET PREMIU per fare la tronista e/o partecipare a Pomeriggio Cinque e mai nessuno che provi pietà di lei che per cercare di emergere ed avere il suo bel quarto d'ora di popolarità si mette alla berlina come pochi altri fenomeni da baraccone hanno fatto in passato. Mai nessuno che invece se la prenda con i suoi genitori, che oltre a non averla educata a dovere non hanno nemmeno mai lontanamente pensato di metterla a dieta, e soprattutto mai nessuno che se la prenda con Clemente Mastella che va all'Isola dei Famosi e dice che entrerà nel programma solo per dimagrire e rilassarsi quando in realtà non se lo fila più nessuno e non gli è rimasto altro da fare che diventare ancor più fenomeno da baraccone di quanto è già. Mi stupisco di come Berlusconi non abbia contattato anche lui su Msn per ringraziarlo per aver fatto cadere il governo di Prodi, ma forse allora non esisteva ancora LA MEDIASET PREMIU e dunque il problema non si pone.

Un video a caso, un video che c'entra abbastanza (almeno fino a che non lo rimuoveranno perché la tipa è minorenne):



Stella del Sud - Paparazzi



Avanti così verso il baratro.