30 gennaio 2009

IL NON-ILLUMINATO

Se una persona giovane, bianca, alta e di media corporatura si fosse addormentata nel momento esatto in cui Carla Bruni ha iniziato a suonare non una, ma due delle sue terribili canzonette franco-folk si sarebbe persa Carla Bruni che dice di non c'entrare nulla con la vicenda della mancata estradizione di Cesare Battisti, che dice di essere ancora di sinistra ma non come lo era un tempo, che dice che è orgogliosa del buon lavoro che sta facendo suo marito Sarkozy ma soprattutto che dice che all'Eliseo non ha un posto per scrivere le sue canzoni per far dormire la gente che vorrebbe seguire un programma tv dove lei viene intervistata.

Ed è proprio così che è andata: un cerchio si chiude, un altro giro è stato fatto, tutto è molto bello, tutto è molto pop però intanto io sono crollato e per colpa delle velleità pseudo-cantautorali della moglie di Sarkozy mi sono perso l'intervista a Giampiero Mughini, l'ennesimo ex esponente di Lotta Continua che ha fatto fortuna appena uscito dall'ovile. Mi sono addormentato per la noia e mi sono svegliato nel momento esatto in cui Mughini usciva tra gli applausi, la folla in delirio ed io in delirio perché ho perso un'occasione, l'ennesima occasione di constatare di persona che ha fatto più danni Lotta Continua della peste bubbonica di manzoniana memoria.

Comunque peccato, sarebbe stato parecchio figo vedere Mughini mentre con gli occhi fuori dalle orbite presenta il suo ultimo libro “La Collezione” (opera in cui racconta aneddoti e storie legati alla pubblicazione in prima stampa dei grandi libri del secolo scorso – niente di cui si sentisse la mancanza, dunque) ma soprattutto mentre come al solito parla tanto senza dire assolutamente nulla, per il solo gusto di sentire la sua bocca che scandisce sillabe che vanno a comporre termini forbiti.
Con Mosca, Biscardi e Socci, Mughini è uno dei più grandi maître à penser dell'età contemporanea (cit.), un personaggio che ha fatto del vuoto siderale la sua principale cifra stilistica e della Triade (Moggi-Giraudo-Bettega, ma anche Berlusconi-Bossi-Fini) la sua principale guida spirituale. Un personaggio quantomeno sopravvalutato, e che forse ne è pure consapevole e per questo è (quasi) da apprezzare.
Avercene di Intellettuali così.

(Giornalettismo)

GOD IS A DJ


Non ci avevo mai pensato: a solo 11 mesi dalla fine degli anni '00, il Rock non ha avuto ancora un morto appartenente a fredda e noiosa decade che stiamo vivendo. In sostanza: negli anni '00 non c'è stato uno Ian Curtis, un Giovanni Lindo Ferretti e nemmeno un Kurt Cobain, ed è tutto molto poco rock. Ma morti del genere non ci sono state nemmeno negli anni ottanta, e da questo si può dedurre che gli anni '00 sono una versione riveduta e corretta degli anni ottanta, con più tecnologia ed ancor più individualismo ad accompagnare il tutto.

Nei prossimi undici mesi potrebbe succedere di tutto, però questo fatto fa riflettere su quale sia lo stato di salute del rock oggi e soprattutto su cosa sia il rock oggi. Sono rock i Klaxons? No.
Quasi quasi pensandoci bene si scopre che sono meglio gli anni ottanta, perché almeno negli ottanta potevi almeno risorgere gustandoti Frankie Knuckles che faceva un dj set al Powerplant nel 1983. Un set perfetto, roba che ti fa assaporare il paradiso anche se probabilmente è stata registrata direttamente dai cessi del locale su una cassetta Sony camuffata da audiocassetta di Fhills Collins. Si sente malissimo, però quel dj set è una delle cose più rock di tutti i tempi. Ancora più rock degli anni novanta, l'unico decennio che in realtà è durato nove anni.

29 gennaio 2009

CHEMICALS BETWEEN US

Come se fossimo ancora nel 2002 (o già nel 2022) viene fuori dal nulla un mash-up, e che mash-up!
Frankie Knuckles vs Animal Collective, Your Love My Girls.
Più o meno, roba da impazzire di gioia e tornare al 2002 (o al 2022) quando eravamo tutti più giovani e baldanzosi.
Frankie Knuckles è Dio, gli Animal Collective quasi.

THE QUEEN IS DEAD

Incredibile: i Queen che infiammano folle oceaniche eseguendo una superba cover di Angel of Death degli Slayer! Nessuno se lo sarebbe mai aspettato, ma loro ci sono riusciti ed io solo ora mi accorgo del loro enorme valore. Li ho sempre considerati sopravvalutati, ma in realtà li ho sempre sottovalutati. E Freddie Mercury vale un Tom Araya qualsiasi: cantava uguale e nessuno se ne è mai accorto. Respect. Anzi, big respect.

25 gennaio 2009

"I will support him until I have reason not to."

È ufficiale: le celebrazioni dell'elezione di Obama hanno rotto le palle.
E le hanno rotte definitivamente quando, durante l'ennesima replica pomeridiana dello Youth Inaugural Ball su Mtv Italia ha preso la parola un fattissimo (ed inutilissimo, come al solito) Kid Rock.

Lui, repubblicano fino al midollo e fiero sostenitore di Bush nella buona e nella cattiva sorte, con grande sprezzo del ridicolo ha elogiato Obama, il cambiamento, il grande traguardo raggiunto dal popolo nero e tutto il resto. Anche se Kid Rock è quasi più inutile di Fred Durst e per il grado di fattanza raggiunto può essere senza ombra di dubbio considerato l'equivalente americano di Zucchero il televisore di casa mia non è mai stato così vicino ad essere scagliato in strada, dritto sulla testa di malcapitati passanti (quasi del tutto) ignari di ciò che succede in certe parti del mondo.

È ora di finirla con celebrazioni sterili, buone solo per far parlare (ed esibire) artisti (?) del genere. È ora di finirla con la massificazione e con la commercializzazione di un evento epocale, che però rischia di diventare molto meno epocale proprio grazie a personaggi come Kid Rock (e Will.I.Am, e Beyoncé, e Bono Vox, e John Legend e Mariah Carey et altri loschi ed inutili figuri). Basta, che non se ne può più!
Lasciamo lavorare Obama e lasciamolo tranquillo, che non ha bisogno di rituali celebrativi buoni solo a portargli sfiga. E per ripicca decidiamo di votare Popolo della Libertà alle prossime europee qualora anche Britney Spears sull'onda della moda del momento si schierasse al fianco del Presidente Eletto.

Spaceman è il video più frocio dell'anno (cit.)



Leggendo il titolo ho sperato che fosse almeno una cover del supersuccesso estate 1996 di Babylon Zoo, invece nulla. Si tratta solo del nuovo singolo dei Killers, opera appunto dei Killers stessi e dotato di un video che si è spinto tamente più in là che al confronto gli Ark sembrano Povia in occasione del giorno più bello della sua vita (e cioè quando si è esibito al Family Day).

22 gennaio 2009

LA LAMPADA DEL GENIO HA UN BUCO IN UNA GOMMA

Una scoppiettante puntata di Che tempo che fa domenica scorsa, la domenica non è mai stata così Domenica Sprint.
Ospite Giulio Tremonti, ed è subito psichedelia. I concetti di sinistra e destra cessano di esistere così come li abbiamo sempre intesi e agli occhi dell'ascoltatore si trasformano una matassa difficile da districare, una poltiglia gelatinosa sulla quale scivolare è facilissimo.
Qualcosa di incredibile, roba che se la spieghi ad uno straniero nemmeno ce la fai a fargli capire cos'è il personaggio Tremonti e cosa sono i suoi soliloqui travestiti da intervista.
Come al solito Tremonti ha parlato e non ha detto nulla, improvvisazione jazzistica per tentare di risolvere a parole la crisi economica, ma non è questo il punto.

Il punto è che il Genio della Finanza Pubblica aveva un occhio semichiuso (probabile retaggio di un recente lifting malriuscito), pelle rosa tonno al naturale, spalle insolitamente enormi ma soprattutto sotto la giacca indossava un impossibile maglione grigio a collo alto – con un collo talmente spesso da dare l'impressione di essere un collarino ortopedico. Forse si era svegliato da poco ed aveva indossato i primi capi d'abbigliamento trovati sulla sedia accanto al letto.
Praticamente, sembrava Bud Spencer e magari credeva di essere davanti ad Antonio Fazio e voleva menarlo a sangue, in nome di una vecchia amicizia svanita nel nulla. Anzi no, sembrava il testimonial del Tonno Insuperabile – 170 grammi di bontà in olio d'oliva, venuto da lontano per vendere tonno avariato e cercare di risollevare l'avariatissimo sistema economico italiano. Una visione di un livello talmente superiore che nessuno finora ha avuto il coraggio di postare il video su YouTube.
Sì, ne sono convinto: Tremonti sarà in grado di far rinascere dalle proprie ceneri l'Italia e renderà tutti più ricchi e felici.

Un grande, anche solo per il suo clamoroso featuring sulla quasi omonima traccia tratta da In The Panchine Street Album, una delle più alte espressioni del genio totale del Truceklan. Non c'entra nulla, ma era bello dirlo.





UPDATE: Tremonti e Fabio Fazio domenica scorsa, al massimo del loro splendore artistico. Oltretutto, la giacca di Tremonti è assai ricca di forfora sulle spalle, segno che Tremonti è un predestinato.


NOT PROMISED TOMORROW

È ufficiale: Kakà resta al Milan.
Almeno fino alle elezioni europee, perché altrimenti si perdono troppi voti. Ma a giugno non andrà al Manchester City come tutti credono e diventerà presidente degli Stati Uniti d'America.
Ha già giurato ad Arcore, di fronte ad un Berlusconi preoccupatissimo per chi muore al lavoro e per chi ha sogni di gloria.



Ed il Milan ha già pronto il sostituto: Clemente Mastella, centravanti-boa (nel senso che sta sempre al centro e tutto gira intorno a lui, soprattutto le palle dei cittadini italiani) attualmente senza contratto ma che dopo il trionfo dell'Udeur alle europee sarà di nuovo in pista. Con lui i gol sono assicurati, e lo scudetto non è più un sogno. Il federalismo fiscale e la stretta sulle intercettazioni faranno il resto.
Un centrosinistra a corto di idee risponde con Fiorello nuovo leader, ma la scelta è assai scontata. Si poteva puntare su Cristina Dal Basso, o al limite sulle sue poppe che possono esplodere causa onde elettromagnetiche nocive nella casa del Grande Fratello.
L'Italia non è mai stata un così bel posto dove vivere.

Accento Svedese's last recensione prima di entrare al Grande Fratello: Animal Collective -The Pet Sounds of Animal Kingdoms's

Merriweather Post Pavillion degli Animal Collective, disco dell'anno 2009 ad insindacabile giudizio della redazione di Spadrillas in da mist.

19 gennaio 2009

CIAK SI TIRA

«Tv di Stato non degna di un paese civile» Il Premier Silvan Berlusconi protesta per lo stato di sfacelo in cui si trova la Rai, ed ha perfettamente ragione.



Che i soldi pubblici vengano spesi per dotare finalmente di un video una delle cose più trash che la mente umana abbia mai concepito è scandaloso. Che i Cugini di Campagna vengano periodicamente riportati in vita dalla Rai per ospitarli ad assurde trasmissioni rievocative è altrettanto scandaloso. Che i cugini di campagna facciano perdere gradimento nei sondaggi al Premier con le loro assurde pretese è un abominio che andrebbe punito con l'esilio, però poi senza i loro voti al sapor di polenta, sangue & lacrime come fa il Bel Governo a rimanere in piedi? E allora niente esilio e teniamoci ben strette trasmissioni come Ciak si canta – un fior di programma condotto tra l'altro da una che presentava Uno Mattina assieme a Luca Giurato e che ai tempi del memorabile tour televisivo pre-elezioni 2006 di Silvan Berlusconi si prostrava ai suoi piedi mentre lui affermava senza vergogna alcuna che stare vicino ad una bionda gli avrebbe fatto guadagnare voti.
Voti. Sondaggi. Cifre vere e presunte. Consenso.

I Veri Problemi non sono la crisi economica, le aziende che chiudono, la disoccupazione, i giovani che davanti a loro non vedono più un futuro. I Veri Problemi sono consultare i sondaggi, accorgersi che i sondaggi sono in calo, trovare immediatamente il motivo del calo, cercare di rimediare, fare nel frattempo campagna elettorale in Sardegna, andare in vacanza in Sardegna nel weekend, scomparire, ricomparire, raccontare barzellette sull'Olocausto, fare la comparsa ad un summit internazionale venti giorni dopo il momento in cui sarebbe stato necessario, ormai è tardi e la situazione è compromessa ma intanto io ci sono e dico cose a caso, convincere Kakà a rimanere, far credere alla gente che Kakà rimane quando in realtà è già del Manchester City. Tutto con il sorriso sulle labbra, il sorriso di chi ormai non ha più nulla da perdere perché ha già tutto in mano e sa che nessuno glielo può togliere.
Anima mia, torna a casa tua che tanto Zio Silvio governerà vita natural durante, finché morte non lo separi dalla maschera di lattice che indossa ultimamente.

(si ringrazia Batteria Ricaricabile per il video-delirio)

16 gennaio 2009

COME SALIRE SUL CARRO DEL VINCITORE ED USCIRNE INDENNI – La messa è finita, andate in pace

E la saga della salita sul carro del vincitore si chiude così, con il fastidiosissimo Will.I.Am che stupisce il mondo intero tirando fuori il suo asso nella manica: un brano in onore di Obama, uomo dell'anno 2008 secondo Time, Cronaca Vera ed altre prestigiosissime testate di tutto il mondo.
In realtà Will.I.Am è sempre stato un convinto sostenitore dei Democratici e dunque sul carro buono in realtà c'era già da un bel pezzo, ma è sempre bello infamarlo gratuitamente perché è talmente fastidioso che ogni volta che lo vedi ti provoca una sensazione al limite del dolore fisico – quasi una sensazione di assorbimento. E dunque Will.IAm è di diritto salito sul carro del vincitore, senza nessuna possibilità di appello.
Obama oggi veleggia tranquillo verso l'insediamento ufficiale alla Casa Bianca, ma probabilmente se avesse saputo che il buon Will.I.Am gli avrebbe dedicato una crosta degna dei peggiori Red Hot Chili Peppers (cioè quelli degli ultimi due, tre o forse quattro dischi) non si sarebbe nemmeno presentato alle primarie, condannando il mondo ad altri quattro anni di governo repubblicano.
O magari avrebbe perso volontariamente, incolpando poi Will.I.Am della sconfitta ed accusandolo di portare molta, molta sfiga.

CORSI E RICORSI STORICI E/O STRANI SCHERZI DEL DESTINO CINICO E BARO

Poco più di due anni fa Silvio Berlusconi se ne andava da una trasmissione di Lucia Annunziata denunciando la sua faziosità, ora la Annunziata se ne va da una trasmissione di Michele Santoro per lo stesso motivo.
A quando Berlusconi gradito ospite ad una trasmissione di Santoro?

12 gennaio 2009

NIENTE DI NUOVO ALL'ORIZZONTE, TRANNE CHE BONO VOX È SEMPRE PIÙ PARACULO

A febbraio gli U2 escono finalmente con un disco nuovo, No Line On the Horizon, l’ennesimo centone di chitarre sempre uguali, batterie sempre uguali, basso sempre uguale e voce sempre uguale. Una spirale che non finisce mai, un pitale che non finisce mai. Il nulla che si ripete senza che nulla lo possa fermare, inesorabile. E ad accompagnare l’attesa dell’evento ci sono come ogni volta le solite voci messe in giro ad arte per far divenire questa attesa spasmodica, o quantomeno per creare curiosità nei riguardi di un fenomeno che non dovrebbe incuriosire più ormai da dodici/tredici anni (dai tempi di Pop insomma, un disco furbo e puttano che però era qualcosa di radicalmente nuovo nel loro repertorio e che conteneva qualche supersingolo memorabile): gira voce che d’ora in avanti gli U2 faranno rock duro e puro ispirandosi a Led Zeppelin e White Stripes, che il disco suonerà come una sorta di heavy metal elettronico con tocchi tropicalistici (!), che parte del disco è stata prodotta da Will.I.Am dei Black Eyed Peas (un uomo che non avrebbe di certo sbagliato se come nome d’arte avesse scelto Fast.I.Dious) e che comunque (a detta di personaggi molto vicini agli U2) anche questa volta il rock è stato reinventato. Nemmeno i Queen dei tempi migliori (o peggiori, a seconda dei punti di vista) si sarebbero spinti a tanto.

L’EVENTO MEDIATICO - Ed ovviamente per preparare gli adepti al Grande Evento il profeta Bono Vox parlerà di aiuti dei Grandi ai Paesi poveri, cancellazione del debito, lotta all’AIDS, Ferrari fiammanti, coca, puttanoni e quant’altro possa a suo insindacabile giudizio cambiare le sorti dell’umanità. Ed il Giornalismo si prostrerà ai suoi piedi riconoscendone l’enorme importanza socio-politico-culturale. Anzi, il Giornalismo si è già prostrato ai suoi piedi: il New York Times ha affidato a Bono Cocks il ruolo di opinionista d’eccezione, in una rubrica in cui il profeta parlerà con occhio critico e alla sua maniera di temi che gli stanno particolarmente a cuore (della musica e dei dischi del suo gruppo? No, parlerà sicuramente di bambini che muoiono di fame, inconsapevoli testimonial che fanno vendere ancor più dischi al suo gruppo). È previsto anche il rilascio di podcasts appositi da scaricare, ovviamente a pagamento perché l’Arte costa, e parecchio.

TUTTA PUBBLICITA’ - E poi a febbraio il disco uscirà e nulla sarà più come prima. Gli U2 inizieranno un megatour e Bono Cocks organizzerà un altro Live Eight (o Live Aid, o Millionaires Against Hunger che dir si voglia) con il malcelato scopo di attirare ancor di più l’attenzione sul megatour. Oppure devolverà una parte degli incassi dei concerti del suo gruppo per risolvere i Grandi Problemi del Mondo, ma soprattutto i suoi, visto che portarsi le ragazzine sugli yacht costa caro e a cinquant’anni suonati costa ancora di più. Bono la sa lunga, Bono ha capito che l’opportunismo paga sempre e risolve tutti i propri problemi.

I AM YOUR GOD NOW

Attimi che paiono interminabili ma che non ti stancano mai perché c'è sempre da imparare da chi certe cose le ha vissute sulla propria pelle. Momenti che hai vissuto in diretta ma vorresti poter rivivere anche in differita tale è la loro portata storica e sociale. Gente che è cambiata e che cambiando che a modo suo ha cambiato anche la storia ma che non te lo fa mai pesare, più umile che mai. Personaggi, ma soprattutto non-persone. Il coraggio di avere idee controcorrente ma soprattutto un'idea di conto corrente diverso dal tuo, che a differenza del tuo è sempre in rosso. Essere rossi un tempo ed ora non esserlo più, perché è cambiato il vento e capita a tutti di essersi sbagliati. Everyone's a winner, ma quello che perde sei sempre tu.


Giuliano Ferrara intervista Giovanni Lindo Ferretti con contorno di Ritanna Armeni ad abbellire la scena: per non dimenticare i compagni che sbagliavano ma ora non sbagliano più. Per ricordare quanti e quali danni abbiano fatto cinquant'anni di dittatura comunista in Italia - ma ora tutto è finito. E meno male che tutto è finito, meno male che Silvio c'è e ci ha liberato dagli oppressori bolscevichi. Siamo tutti sani e salvi, più sani e più belli. Più ricchi di spirito, sotto spirito.
E comunque Giovanni Lindo Ferretti sembra Flat Eric. Anzi, è uguale a Flat Eric e si potrebbe mettere in commercio un pupazzo recante le sue sembianze. I bambini e le bambine di tutto il mondo gradirebbero assai, e si potrebbe guadagnare parecchio denaro alla faccia di ci credeva davvero.



09 gennaio 2009

EVIL HAS NO BOUNDARIES (Livin' La Vida Povia)

Tra pochi mesi ricorre l'undicesimo anniversario della fine dei Mondiali di Francia '98 e, forse per festeggiare questo lieto evento, Ricky Martin ha coronato un sogno e si è regalato un figlio. Anzi, si è regalato ben due bebè nati da una madre in affitto. Bastano diecimila dollari e passa la paura. Nulla di strano, se non il fatto che come di dovere Vanity Fair si è tuffato a pesce sulla vicenda ed ha confezionato un memorabile reportage sulla vicenda completo di sontuosa intervista al cantante e set fotografico – patinatissime foto nelle quali vengono letteralmente fatti i salti mortali pur di riuscire a non inquadrare il compagno dell'artista portoricano. Sì perché il segreto di Pulcinella è che Ricky Martin è gay, solo che non può dichiararlo perché altrimenti la sua casa discografica si incazzerebbe e le sue fan potrebbero scappare. C'è un'immagine da sex symbol che deve essere difesa, ed allora perché dichiarare la propria omosessualità?

Se sia giusto dichiararsi pubblicamente oppure no è affare che riguarda il solo lui, però in tempi in cui un assolutamente mediocre come Povia (che d'ora in avanti è doveroso chiamare NaziPovia) si presenta a Sanremo con una canzone ultra clerico-reazionaria che narra le vicende di un gay guarito (come se essere gay fosse una grave malattia, come se NaziPovia fosse un grande artista che può permettersi anche il lusso di fare la vittima – NaziPovia, ma vaffanculo!) sarebbe molto importante che Ricky Martin uscisse allo scoperto. Forse non sarà una canzone a cambiare le regole del gioco ma voglio viverla cosi quest'avventura senza frontiere e con il cuore in gola (cit.), e dunque questo sarebbe quantomeno un modo per aprire la mente ad un pubblico più conservatore di quanto si pensi.
O vogliamo lasciare tutto in mano ai grotteschi copricapi di NaziPovia, ai capelli plastici di NaziPovia, alla sua barba, alle sue apparentemente innocue filastrocche, alla sua memorabile esibizione al Family Day 2007 o alla sua geniale invenzione di una fase gay poi brillantemente superata?

CAPITANI (NON PIÙ) CORAGGIOSI

Candido Cannavaro ha ufficialmente smentito di aver detto che Gomorra nuoce all'immagine dell'Italia all'estero. Cannavaro non ha mai detto nulla di tutto questo, è stata la solita stampa comunista (rappresentata in questo caso dal berlusconiano Chi, organo ufficiale delle Casalinghe di Voghera e dei Parrucchieri d'Italia) a distorcere intenzionalmente il senso del suo acutissimo ragionamento. Come ulteriore prova della sua innocenza, Cannavaro ha affermato di averlo visto il film a maggio con tutta la nazionale a Coverciano, ma resta fitto il mistero su chi sia stato incaricato dalla FGCI di spiegare in tempo reale ai calciatori il significato delle immagini che scorrevano di fronte ai loro occhi.
Nulla ha smentito in merito alle sue affermazioni riguardo ai matrimoni gay, ma non c'è nulla da smentire perché lui è Candido Cannavaro eroe senza macchia. E noi non possiamo che portargli grande rispetto.

06 gennaio 2009

CAPITANI CORAGGIOSI

Ha parlato Fabio Cannavaro, il capitano della nazionale italiana campione del mondo a Berlino 2006. Ed ha parlato di tutto lo scibile umano, per la gioia del pubblico pagante che non si perde un numero di Chi, uno dei tanti house organ berlusconiani travestiti da magazine per casalinghe annoiate.
Tra le altre cose, ha detto la sua sul film Gomorra («Per il cinema italiano spero che "Gomorra" vinca l'Oscar. Ma non penso che gioverà all'immagine dell'Italia nel mondo. Abbiamo già tante etichette negative»), su come è vista la camorra all'estero («È facile che un problema locale venga generalizzato. Ancora oggi un mio compagno di squadra mi ha detto: "Italiano? Mafioso"») e sui matrimoni gay («Matrimoni gay? No, sono italiano»).
Also sprecht Cannavaro, il supermacho che giovava all'immagine dell'Italia nel mondo mentre festeggiava lo scudetto vinto dal suo Real Madrid sventolando un tricolore col fascio littorio.
Siam campioni del mondo, pooo po po po po pooo.

ETERNAL SUNSHINE OF THE SPOTLESS MIND, CAZZO!

Quando non si sa cosa scrivere non c'è nulla di meglio che rubare frasi a destra e a manca, citando magari post altrui. Ogni blogger che si rispetti vive certi momenti, ed ogni blogger può e deve risolverli così, con destrezza ed agilità. Sprezzo del pericolo, sprezzo del ridicolo. Invidia, rispetto. Ammirazione.
Pronti, partenza, via.

Ogni pizza portava il nome di una Rockstar della scena Darkwave Brasiliana deceduta in circostanze misteriose. La mia "Aleandro Veljanov" era ottima, ma un tantino fredda. Ma si dice che vadano così. Il lato più appetitoso del locale non riguardava esclusivamente la pizzeria dell'agenzia viaggi, quanto la gente che la frequentava: tutte donne frustrate in attesa del loro Fabio Volo.
7Sundays recensisce un concerto dei Freschard da Zuni a Ferrara + successiva cena ai Sofisti. Le mie indicazioni stradali erano buone, è solo che non sono stato capace di farmi comprendere. Non è colpa mia. Mi hanno frainteso, è colpa della stampa comunista. O della stampa indie?

Ho messo “indie rock” come tag nel player di LastFm. In rapida successione mi sono stati proposti Interpol, Arcade Fire, Bloc Party, Killers, Fratellis, Kooks. Annoiato, ho skippato tutti. Felson dice la sua sul significato odierno della parola indie. Lapidario, ha detto più o meno tutto ciò che avrei voluto dire io. Anzi, se mi è consentito mi permetterei di aggiungere “Andiamo in un locale indie: facciamo a gara a chi ce l'ha più lungo/facciamo a gara chi è più snob. Indie non vuol dire più nulla, è solo una mera etichetta buona per vendere qualche disco in più”.

Io non ci capisco niente, mi distraggo come alla predica in chiesa. Non riesco neanche bene a distinguere quando finisce una canzone e comincia l'altra. Ogni tanto una frase più lapidaria delle altre mi riscuote, ma ho la sensazione che siano tutte frasi lapidarie, centinaia di versi lapidari, una specie di contraddizione in termini secondo me, ma le ragazzine mi danno torto. Comunque, sintetizzando, di cosa parla? Sembra che sia uscito a prendere le sigarette ma i distributori non funzionavano, allora ha provato un po' più avanti, ma non funzionavano nemmeno là, e quindi ancora più in là, e così per sempre, il fantasma del ferrarese volante che gira su una macchina a recriminare quando basterebbe un distributore funzionante per tranquillizzarlo.
Piste (il lato b di Leonardo) dice la sua su Vasco Brondi, e lo fa con un magistrale post. Si può condividere o no ciò che viene detto, ma almeno non lascia indifferenti. E non è poco.

Dj Francesco sarebbe un punk?
Non voglio fare del campanilismo, per carità, però questa cosa mi infastidisce più che altro per una ragione.
Si tenta di far passare il concetto per cui dentro CL c’è di tutto: c’è gente normale, ci sono i giovani e ci sono pure i ribelli.
Non è così e io posso dirlo con cognizione di causa.
Allora che senso ha tutta questa voglia di camuffarsi?
Mistero. [cit.]
Manq dice la sua con un post su Dj Francesco, a memoria d'uomo uno dei personaggi più ripugnanti del panorama televisivo odierno, tanto ripungnante che in passato si è pure definito un punk in seno a CL. Ora si spiega la sua folgorante carriera nel mondo dello spettacolo: aiutati che il ciel ti aiuta, aiutati che CL ti aiuta.

Sta male, soffre per emergere, soffre perché vede gli altri che se la tirano specchiandosi su di un elegante tavolino in vetro ma poi, come ogni buon ex Lotta Continua che si rispetti, riesce di nuovo a trovar modo di dire la sua su tutto lo scibile umano senza che nessuno abbia nulla da ridire. Senza che nessuno sospetti minimamente che Lotta Continua è stata solo un ascensore per il successo, un mezzo che serviva come mera copertura per altri fini molto diversi da quelli che venivano propagandati. Gente che voleva servire il popolo ed in un certo senso lo serve ancora, però stando dietro ad una scrivania di un giornale borghese o ad uno schermo televisivo - sempre e comunque in una posizione che garantisca la massima visibilità e la massima possibilità di soddisfare le proprie vanità personali.
Da Comunione e Liberazione a Lotta Continua, da CL a LC. Cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia: due lobby politico-culturali che hanno più potere di quanto ci si aspetti. Autocitarsi a volte non è male, anche io ho le mie vanità personali da soddisfare e poi ogni blogger che si rispetti deve cadere nel tranello dell'autoreferenzialità, altrimenti non vale. Se mi lasci non vale, se mi lasci ti cancello.

Perché poi in Italia hanno trasformato un titolo sublime come Eternal Sunshine of the Spotless Mind in un talmente-brutto-da-risultare-tragico Se mi lasci ti cancello? Il film resta un capolavoro, ma l'Italia è un paese ormai finito.

03 gennaio 2009

COME SALIRE SUL CARRO DEI VINCITORI ED USCIRNE INDENNI - The Final Countdown

È già 2009, ed è subito tempo di conto alla rovescia per il voto alle Europee, per la disfatta di Veltroni alle Europee, per il trionfo di Antonio Di Pietro, per il trionfo di Nonno Silvio, per il trionfo dell'Udc e soprattutto per il trionfo della Lega Nord nel nord e nel sud Italia. Tutto bene ciò che finisce bene dunque, visto che un sano bagno di umiltà non potrà che far bene alla sinistra italiana (o a ciò che ne resta/resterà), ma non è questo il punto.

Il punto è che è già cominciata la campagna elettorale che porterà al bagno di sangue di giugno e manco a farlo apposta ci sono già primi prestigiosi riconoscimenti per Walter Veltroni. È stato infatti eletto peggior uomo dell'anno dall'autorevole magazine de' noantri Cronaca Vera, una testata che da quando è nata non sbaglia un colpo (e diventa pure oggetto di studio da parte di benemeriti studenti del DAMS di Bologna). Obama eletto miglior uomo dell'anno e Veltroni peggior uomo dell'anno, se fossi nel buon Walter ne andrei fiero ed appunterei una coccarda nel bavero della giacca per ricordare a tutti quanto sono stato fortunato ad aver ottenuto un risultato del genere.

Ma chi se ne frega delle Europee quando ci sono in giro dischi come Merriweather Post Pavillion degli Animal Collective? Se la copia che circola in rete è quella vera è disco dell'anno, se la copia è farlocca è disco dell'anno lo stesso. Alle Europee tu voti fetta, gli Animal Collective se ne sbattono e votano micropunta. E si sente. Hanno messo a punto i neuroni ed hanno tirato fuori un disco della madonna, ma posso solo averlo immaginato poiché deve ancora uscire sul mercato discografico. O forse è uscito ma non me ne sono reso conto perché ero troppo impegnato a simulare un acquisto di Internazionale-che-questa-settimana-non-esce al solo fine di camuffare l'acquisto di Cronaca Vera, sapore vero. Il nuovo Animal Collective non camuffa nulla, ha le palle quadre ed addirittura è la musica ideale per farti vivere con maggior leggiadria il conto alla rovescia per la calata della Valanga Azzurra alle Europee.

E comunque pochi cazzi, My Girls cita apertamente (o addirittura campiona) Your Love di Frankie Knuckles. Alla fine la house music vince sempre, e vincerà anche contro la Valanga Azzurra.

Potatoes and Dragottos in my lawn: LA REDAZIONE DI SPADRILLAS ALLA TRATTORIA DI VIALE PO

La cena redazionale di Spadrillas in da mist a.k.a. Giuliano Ferrara alle prese con una cena vegan.